Non era evidentemente una boutade estermporanea quella della scorso mercoledì, quando il frontman della band irlandese si abbandonò ad una lucida riflessione sul futuro del suo gruppo: per Bono, l'esistenza degli U2, non è affatto scontata. Lo testimoniano, se ancora non fosse chiaro, le dichiarazioni raccolte oggi dal britannico The Sun, secondo le quali - a detta del cantante - la formazione dublinese non possa concedersi più cali qualitativi nella propria produzione. In particolare, l'artista ha osservato come effettivamente gli U2 abbiano faticato, negli ultimi anni, a fare breccia presso il grande pubblico: dei singoli estratti dall'ultima fatica in studio, "No line on the horizon", infatti, il primo - "Get on your boots" - mancò per un soffio l'entrata nella top ten, mentre gli altri non riuscirono nemmeno ad arrivare nella top 20. "Siamo stati sulla soglia dell'irrilevanza per gli ultimi vent'anni: zitti zitti, siamo anche riusciti a registrare dei bei dischi, alla fine, nonostante qualche passo falso", ha dichiarato Paul David Hewson: "Oggi come oggi, tuttavia, sento che gli U2 siano sulla soglia della rilevanza: possiamo ancora fare grande musica, e raggiungere tante gente. Possiamo farla perché venga suonata su una piccola radio domestica, per le casse di un club e ovunque il pubblico voglia ascoltarla: in ogni caso, dobbiamo far sì che venga ascoltata, se vogliamo sopravvivere".
"Non sono così sicuro che il futuro possa ancora riservarci delle sorprese", ebbe a dire Bono all'edizione americana di Rolling Stone nel presentare la riedizione dello storico "Achtung baby", atteso nei negozi per il prossimo lunedì, 31 ottobre: "I ragazzi continuano a dirmi: 'La vuoi smettere di andare in giro a dire che ormai siamo diventati irrilevanti, rispetto alla realtà musicale attuale?'. Non lo so... Ci sarebbe piaciuto chiudere la nostra carriera nel 2009, subito dopo la pubblicazione di 'No line on the horizon', anche se - effettivamente - ho qualche dubbio...".