
"La Stampa" in edicola oggi è ricca di articoli dedicati alla musica. Uno di questi è firmato da Riccardo Bertoncelli ed è dedicato al disco di tributo realizzato dagli artisti italiani in contemporanea all’uscita di un libro su Nick Drake. «Nonostante quell’introverso cantautore britannico abbia inciso in vita sua non più di una trentina di canzoni e sia morto ormai da 24 anni, un tenero culto lo avvolge da sempre e si è ormai esteso a chi non era neanche nato ai giorni dei suoi tre, misconosciutissimi album, e tocca paesi come il nostro dove all’epoca della sua specie di "carriera" fra il 1969 e il 1972 Drake vendette poche migliaia di copie. (...) Il libro l’ha scritto Stefano Pistolini per Fazi Editore e si chiama "Le provenienze dell’amore". Non è una biografia in senso stretto (...) E’ un curioso montaggio tra la storia personale dell’autore e vita e morte del suo eroe, fra la grigia Milano degli anni di piombo, la spumeggiante Londra dell’epoca "glam" e Tanworth-In-Arden, il greve villaggio un po’ teutonico dove Drake crebbe e morì (...) Il disco su Drake è un po’ più convenzionale: un tributo di giovani bands italiane voluto da Baracca & Burattini, sull’arco di non tutta la produzione ma del primo album "Five leaves left", che diventa "Five leaves theft". Un’opera ineguale, come spesso accade in questi casi, con passione, ingenuità, forzature, che i fans della prima ora guarderanno forse storto (...) Ma il punto non è questo: il punto è ancora una volta la forza di convincimento di un lontano eroe romantico, capace di fiammeggiare nell’oscurità dove ha sempre abitato; e la voglia di indipendenza dei giovani musicisti, che per i loro viaggi sonori non prendono più le highways arcifamose della leggenda rock ma vie laterali, sentieri poco battuti, "strade blu" come questa, che porta in un remoto luogo dello Staffordshire e a una strana storia di tanto tempo fa».
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