
I James si sono esibiti in concerto in una cornice insolita, quella di Pechino. La Cina è infatti ancora relativamente isolata dai circuiti normalmente seguiti dai tour delle band occidentali. Tim Booth, il cantante della band, ha colto l’occasione del concerto per denunciare a suo modo la mancanza del rispetto dei diritti di libertà d’espressione da parte delle autorità del paese. "Le nostre canzoni parlano spesso di artisti torturati e penso che qui da voi tutto ciò possa avere un significato particolare", ha detto il cantante, che una volta sceso dal palco ha dichiarato: "Quello che abbiamo fatto è un modo per abbattere le barriere del silenzio, penso. Vale molto di più che fare affermazioni eclatanti. Potremmo farci arrestare, ma a chi servirebbe?" E ha proseguito: "Di base, quello che facciamo è far partire un processo di comunicazione, che favorisca il cambiamento. E’ per questo che amiamo quello che facciamo, perché rendiamo le persone più ricche dentro".
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