
Si sa, alcune campagne pubblicitarie che in Europa o negli Stati Uniti possono sembrare assolutamente innocue in altre parti del mondo potrebbero risultare offensive in contesti culturali differenti e a fronte di diverse sensibilità sociali e storiche: lo sa bene Mariah Carey, che si è vista "coprire" per una campagna pubblicitaria tenutasi in Arabia Saudita, Paese dove vige la Shari'a, la legge islamica che ha linee molto precise sul decoro nell'abbigliamento, specie femminile. Come si può vedere in queste immagini, l'intervento sullo scatto della popstar americana non è stato drastico: mentre nella foto originale (a sinistra) la diva pop - r'n'b indossava solo un top, in quella "ritoccata" (in modo, occorre dirlo, piuttosto maldestro, a destra) ad uso e consumo dell'audience mediorientale alla cantante è stata "imposta" una t-shirt, ovviamente finta. Benché tra i Paesi islamici l'Arabia sia quello più celebre, il governo di Riyad non è certamente tra i più rigidi nei confronti delle personalità musicali occidentali: la Malesia, altro stato dove vige la legge islamica, ha di fatto proibito l'esecuzione di live show di heavy metal e ostacolato i tour di artisti come Beyoncé, Black Eyed Peas, Madonna e della stessa Mariah Carey.