
Carlos Santana commenta le 10 nominations ai Grammy Awards sul "Corriere della Sera", attribuendo il merito soprattutto a un non meglio identificato angelo di nome Metatron, apparsogli in sogno. «Sono scioccato più che sorpreso, non mi aspettavo una cosa del genere. Adesso non so nemmeno come vestirmi la sera dei Grammy, in mezzo a tutti quei giovani... (...) Mi sento come Bill Cosby e la sua serie tv anni '80: tutti, ma proprio tutti lo seguivano. Dai 5 agli 80 anni. (...) Questo disco è una missione. L'angelo Metatron mi ha garantito di riconnettermi con le frequenze della radio, se fossi riuscito a creare un album che portasse un messaggio di pace, amore e gioia. Un antidoto contro il cinismo e la violenza che i giovani d'oggi assorbono dai mass media. L'angelo ha detto che se fossi riuscito nell'impresa, avrebbe fatto ascoltare l'album in tutto il mondo. (...) Credo che il mio segreto sia quello di non dimenticare mai le mie origini: oggi potrei vivere ancora nel mio piccolo paese messicano, vicino a Tijuana, dove mancano sempre luce e acqua. L'entusiasmo per la vita è un grande ingrediente. Al secondo posto ci metto la voglia di stare sempre in mezzo ad artisti di ogni formazione ed età. (...) Il mio idolo resta Miles Davis. Il suo credo è il mio: godersi la realizzazione di qualcosa, senza pensare alla riuscita. Ed è quello che chiedo alla mia carriera: rilassarmi assieme a buoni musicisti e fare ottima musica. E, grazie all'angelo Metatron, riascoltarmi ogni tanto alla radio».
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