Il malanimo giornalistico di cui parlava il direttore di RAI Uno si spiegherebbe benissimo: siamo costretti a fare da figuranti per un'ignobile farsa quotidiana. Ma i giornalisti, come potete vedere in diretta televisiva ogni giorno, sono tutti contenti di fare i figuranti, e Maurizio Costanzo lo sa: infatti apre la trasmissione di oggi con una lisciata ai "veterani" della militanza giornalistica al Festival, per i quali auspica un riconoscimento.
L'abilissimo Costanzo strappa un applauso per Nilla Pizzi, ospite stasera, e per Fabrizio De André, che oggi avrebbe compiuto 70 anni.
Alessandra Carnevali di Blogosfere attribuisce all'interesse del web il (dichiarato) "ringiovanimento" del pubblico televisivo di quest'anno. Gianmarco Mazzi - e come ti sbagli? - raccoglie l'assist e rivendica il merito.
Altra aria fritta riempie parecchi minuti, Costanzo offre sprazzi di visibilità ai singoli giornalisti che ne profittano come possono, e siccome anche le radio hanno il loro diritto alla notorietà televisiva dà spazio anche ad alcuni conduttori radiofonici che stamattina sono stati "ammessi" in sala stampa - e in perfetto stile radiofonico fanno domande lunghissime e (ci perdonino) abbastanza inutili, in quanto con risposta inclusa.
Al tavolo c'è abìnche il presidente della SIAE Giorgio Assumma, del quale non importa nulla a nessuno e infatti fa tappezzeria. Costanzo gli offre la parola, e Assumma la butta sullo spiritoso, poi auspica che il Festival non muoia mai e enuncia due considerazioni - ampiamente superflue.