Nome artista: La Fonomeccanica
Luogo di provenienza: Milano (ma non solo)
Anno di formazione: 2007
Genere: Sperimentale - folk
Indirizzo Myspace: www.myspace.com/fonomeccanica
Canzone: “Caterina e il rock sciancato”
Dare una definizione alla parola "fonomeccanica", devo dire che non è stato facile. Quando ho visto dal vivo la band che ha preso il nome da quella che pensavo fosse una scienza che studiava chissà che cosa, Francesco Arcuri, suonatore di ukulele, bombole a gas, seghe, xilofono, benjo e altro ancora, un po’ spiazzato, ha risposto così: “La fonomeccanica è il supporto, è quello che ascolti, è il disco”.
A questo punto, meglio lasciare perdere il significato e del perché questa band di cinque elementi abbia scelto di chiamarsi così; meglio concentrarti sulla loro musica, sui loro mille strumenti e altrettanto mille modi in cui li suonano.
La Fonomeccanica è una band che raccoglie al suo interno influenze diverse, sia di provenienza sia di approcci musicali. E’ nata qualche anno fa, grazie ad un annuncio che diceva più o meno “cercasi suonatore di tutto e un po’ per mettere insieme una banda di matti”. Non se le parole fossero quelle precise, ma di sicuro in concetto si.
Ed ecco che a Francesco Arcuri, piano piano e con alcuni cambi di formazione, si aggiungono Giovanni Melucci alla fisa e quant’altro, Marco Casari alle percussioni e batteria, Orazio Attanasio alla voce, chitarra e violino e Stefano Fascioli al contrabbasso.
Al ritmo sudamericano prima e di un piacevole valzer dopo, oppure al suono di un cha-cha e di un mariachi, la Fonomeccanica si barcamena tra la canzone popolare e quella ironica, utilizzando il maggior numero di strumenti possibili, e anche quando non si possono definire strumenti, l’importante è che percossi, sbattuti e agitati, emettano un suono. Ed è così che tra urla, doppie voci e cori, le canzoni prendono vita: c’è la nostalgica “Bambole a gas”, c’è “Caterina e il rock sciancato”, uno dei brani più efficaci, che strizza l’occhiolino agli anni Cinquanta, specie nell’intro dove la voce arriva da lontano quasi imprigionata in una vecchia radio, c’è “Bricolage”, un dolce valzer appena uscito da un carillon e c’è anche spazio per le strumentali e piacevoli “Gangster serenade” e “Fonomeccanica”.
Le canzoni sono coinvolgenti, specie le musiche, forse i testi sono a volte poco incisivi seppur cantati con grande sentimento, interpretazione ed ironia da un cantante che non eccede forse per una voce precisa e di grande estensione, ma di certo eccede nel riuscire a personalizzare ogni brano e fare del suo timbro vocale un forte elemento di riconoscimento.
(Daniela Calvi)
Per ascoltare il brano "Caterina e " de La Fonomeccanica andate sulla nostra pagina Rockoff . Qui potete segnalarci la vostra band per la rubrica "Dallo Spazio".
Luogo di provenienza: Milano (ma non solo)
Anno di formazione: 2007
Genere: Sperimentale - folk
Indirizzo Myspace: www.myspace.com/fonomeccanica
Canzone: “Caterina e il rock sciancato”
Dare una definizione alla parola "fonomeccanica", devo dire che non è stato facile. Quando ho visto dal vivo la band che ha preso il nome da quella che pensavo fosse una scienza che studiava chissà che cosa, Francesco Arcuri, suonatore di ukulele, bombole a gas, seghe, xilofono, benjo e altro ancora, un po’ spiazzato, ha risposto così: “La fonomeccanica è il supporto, è quello che ascolti, è il disco”.
A questo punto, meglio lasciare perdere il significato e del perché questa band di cinque elementi abbia scelto di chiamarsi così; meglio concentrarti sulla loro musica, sui loro mille strumenti e altrettanto mille modi in cui li suonano.
La Fonomeccanica è una band che raccoglie al suo interno influenze diverse, sia di provenienza sia di approcci musicali. E’ nata qualche anno fa, grazie ad un annuncio che diceva più o meno “cercasi suonatore di tutto e un po’ per mettere insieme una banda di matti”. Non se le parole fossero quelle precise, ma di sicuro in concetto si.
Ed ecco che a Francesco Arcuri, piano piano e con alcuni cambi di formazione, si aggiungono Giovanni Melucci alla fisa e quant’altro, Marco Casari alle percussioni e batteria, Orazio Attanasio alla voce, chitarra e violino e Stefano Fascioli al contrabbasso.
Al ritmo sudamericano prima e di un piacevole valzer dopo, oppure al suono di un cha-cha e di un mariachi, la Fonomeccanica si barcamena tra la canzone popolare e quella ironica, utilizzando il maggior numero di strumenti possibili, e anche quando non si possono definire strumenti, l’importante è che percossi, sbattuti e agitati, emettano un suono. Ed è così che tra urla, doppie voci e cori, le canzoni prendono vita: c’è la nostalgica “Bambole a gas”, c’è “Caterina e il rock sciancato”, uno dei brani più efficaci, che strizza l’occhiolino agli anni Cinquanta, specie nell’intro dove la voce arriva da lontano quasi imprigionata in una vecchia radio, c’è “Bricolage”, un dolce valzer appena uscito da un carillon e c’è anche spazio per le strumentali e piacevoli “Gangster serenade” e “Fonomeccanica”.
Le canzoni sono coinvolgenti, specie le musiche, forse i testi sono a volte poco incisivi seppur cantati con grande sentimento, interpretazione ed ironia da un cantante che non eccede forse per una voce precisa e di grande estensione, ma di certo eccede nel riuscire a personalizzare ogni brano e fare del suo timbro vocale un forte elemento di riconoscimento.
(Daniela Calvi)
Per ascoltare il brano "Caterina e " de La Fonomeccanica andate sulla nostra pagina Rockoff . Qui potete segnalarci la vostra band per la rubrica "Dallo Spazio".
Schede: