Steve Harley
La biografia
Biografia
E’ nato - Steven Nice, all’anagrafe - a Lewisham, a sud di Londra, il 27 febbraio del 1951. La poliomielite contratta da bambino gli lasciò una visibile zoppìa. Terminata la scuola, iniziò a lavorare come giornalista musicale, e intanto scriveva le prime canzoni. Deciso a fondare un gruppo, ne cercò i musicisti con annunci sui giornali.La prima formazione dei Cockney Rebel comprendeva, oltre ad Harley (voce), Milton Reame-James (tastiere), Jean-Paul Crocker (violino elettrico e chitarra), Paul Avron Jeffreys (basso; è morto nel dicembre 1998 nel disastro aereo di Lockerbie) e Stuart Elliott (batteria). L’album di debutto, lo straordinario “The human menagerie” (EMI), uscì nel 1974. Immagine ultra-camp e decadente alla Roxy Music con tocchi ispirati a “Arancia meccanica”, musica glam-rock-chic, canzoni come “Hideaway”, “My only vice…”, Mirror freak”, “Death trip” e “Sebastian” e soprattutto un singolo di successo (“Judy Teen”) diedero alla band un’immediata notorietà, ribadita dal singolo “Mr. Soft” e dall’album seguente, il surreale e inquietante “The Psychomodo” (EMI, 1974) che conteneva canzoni come “Ritz”, “Tumbling down” e “Sling it!”.
Radicali avvicendamenti nella formazione (con l’ingresso dell’ex-Family Jim Cregan, chitarra, di George Ford, basso, e di Duncan Mackay, tastiere) diedero origine a una nuova denominazione - Steve Harley & the Cockney Rebel - e all’album “The best years of our lives” (EMI, 1975), da cui fu tratto il singolo di maggior successo (e ancora oggi il brano più noto) del repertorio dei Cockney Rebel: “Make me smile (Come up and see me)”.
I due album seguenti - “Timeless flight” (EMI, 1976) e “Love’s a prima donna” (EMI, 1976) - non riuscirono a rilanciare la band nelle classifiche, a dispetto della popolarità dimostrata dagli affollatissimi concerti e dal fatto che il singolo di “Here comes the sun” - cover beatlesiana - ottenesse buoni risultati di vendita.
L’uscita di Jim Cregan e l’esplosione del punk convinsero Steve Harley a sciogliere il gruppo e ad andarsene in California, dove restò due anni; il ritorno sulle scene come solista - con “Hobo with a grin”, 1978, e “The candidate”, 1979 - non fu però fortunato.
Durante gli anni Ottanta, Harley ha tentato più volte di rilanciare i Cockney Rebel, ma senza risultati significativi. Da solista, ha pubblicato “Irresistible” (1985) e ha duettato con Sarah Brightman nel 1986 in “The Phantom of the Opera”.
Negli anni Novanta, Harley ha spesso preferito la dimensione “unplugged”, pur continuando saltuariamente a esibirsi con una band rock. Prima di “Stripped to the bare bones” (1999) ha pubblicato gli album “Yes you can” (1995) e “Poetic justice” (1997).
Nella discografia di Steve Harley & Cockney Rebel vanno segnalati anche gli album dal vivo “Face to face” (1977), “Live at the BBC” (1995) e “Live and unleashed!” (registrato a Brighton nel 1989), oltre a numerose antologie, raccolte e “greatest hits”, fra cui la più significativa è probabilmente “More than somewhat” (1998, EMI), la cui tracklist è stata selezionata dallo stesso Steve Harley. (03 mag 1999)