Biografia

Sly Stone (vero nome Sylvester Stewart) nasce a Dallas, Texas, il 15 marzo del 1944 ma fin da piccolo respira l’aria libertaria della Bay Area californiana crescendo sulle strade di Vallejo, la cittadina nei dintorni di San Francisco dove la sua famiglia si trasferisce a partire dagli anni ’50. Mostrando un talento precoce, a sedici anni incide il primo disco, “Long time away”, ottenendo un discreto successo a livello locale; intanto approfondisce le sue conoscenze musicali studiando teoria e composizione e prendendo lezioni di tromba. Col fratello Fred organizza i primi gruppi esibendosi nei locali della zona, mentre il credito che si guadagna con l’attività di disc jockey radiofonico gli procura un contratto di collaborazione con la indie Autumn Records, per cui produce e assiste in studio gruppi importanti della nascente scena beat e psichedelica di Frisco tra cui Beau Brummels e Great Society (la prima band di Grace Slick, poi nei Jefferson Airplane). Nel 1967, sempre con Fred al fianco nel ruolo di chitarrista, mette in piedi la prima (e classica) formazione di Sly & The Family Stone ingaggiando la sorella Rosie alle tastiere, Cynthia Robinson alla tromba, Jerry Martini al sax, Larry Graham al basso e Greg Errico alla batteria. Dopo un primo singolo, “I ain’t got nobody”, Stewart e la band firmano per la Epic: l’album di debutto A WHOLE NEW THING passa piuttosto inosservato ma il pezzo che intitola il disco successivo, DANCE TO THE MUSIC, raggiunge nel 1968 la Top Ten delle classifiche r&b come di quelle pop. Lanciato dal singolo “Everyday people”, l’album STAND! proietta l’anno seguente il gruppo ai vertici della popolarità grazie al riuscito dosaggio tra melodie pop (“Sing a simple song”), irresistibili funk come “I want to take you higher” e brani di taglio politico sociale come “Don’t call me nigger, whitey”, esplicita condanna del razzismo. Dopo un’acclamata partecipazione al festival di Woodstock nell’estate dello stesso anno, arrivano altri singoli di successo come “Thank you (falettinme be mice elf agin)” e “Everybody is a star”. A quel periodo risalgono anche i primi gravi disturbi della personalità manifestati da Stewart, causati da una tossicodipendenza che ne rende sempre più imprevedibile il comportamento (in un anno diserta 26 concerti su 80): il cambio d’umore e di stato d’animo è evidente nell’album del 1971 THERE’S A RIOT GOIN’ ON, un disco cupo e dalla gestazione molto sofferta che grazie anche all’hit “Family affair” raggiunge comunque il numero uno delle chart. Ma sono gli ultimi fuochi prima dell’inesorabile declino: diversi membri chiave, tra cui Graham ed Errico, abbandonano il leader, che li rimpiazza rispettivamente con Rusty Allen e Andy Newmark sfornando un altro singolo Top Ten nel 1973, “If you want me to stay”. Ormai sopraffatto dalla cocaina e vittima di ripetute disavventure giudiziarie, Sly si vede rescindere il contratto dalla Epic e nel 1979 passa alla Warner Brothers: l’album del ritorno, ottimisticamente intitolato “Back on the right track”, non convince però né critica né pubblico e lo spinge a mettersi al servizio altrui, collaborando dal vivo e in studio con i Funkadelic di George Clinton. Nel 1983 Stewart si sottopone a un programma di riabilitazione dalla droga, ma nel 1987 è nuovamente in stato di arresto per possesso di cocaina. Da quel momento scompare praticamente dalla scena pubblica, con l’eccezione di una breve apparizione nel 1993, in occasione dell’inclusione del suo gruppo nella Rock & Roll Hall Of Fame. Il silenzio prosegue per il resto degli anni ’90 e fino agli inizi del 2006, quando Sly sale sul palco dei Grammy Awards insieme a Steven Tyler, John Legend, Maroon Five, Joss Stone, will.i.am dei Black Eyed Peas e altri, protagonisti di un album tributo intitolato “Different strokes by different folks” in cui artisti classici (Buddy Guy, Isaac Hayes) e della scena contemporanea (Janet Jackson, Moby, Roots, Big Boi degli OutKast, John Mayer) reinterpretano la sua musica aggiungendo voci, strumenti, remix e campionamenti alle sue incisioni originali. (30 mar 2006)