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«L'ARTE DI ESSERE TOM WAITS - Tiberio Snaidero» la recensione di Rockol

Tom Waits, le molte facce di un artista eclettico

Fra musica, cinema, teatro e televisione

Recensione del 13 giu 2024 a cura di Franco Zanetti

VoloLibero, 514 pagine, 30 euro

Voto 8/10

La recensione

Questo ampio e dettagliato ritratto dell'eclettico artista californiano registra e ordina quanto Tom Waits ha prodotto in veste di musicista, attore e ospite televisivo, seguendo quattro percorsi ognuno dei quali organizzato cronologicamente. Ne risulta un quadro completo e approfondito, oltre che esaustivo e minuzioso, dell'operato di Waits dagli esordi discografici del 1973 a oggi. Snaidero scrive bene e padroneggia l'argomento; il libro fornisce dunque un completo excursus sui cinquant'anni di carriera di un singolare protagonista della scena alternativa. L'autore ha già pubblicato in passato lavori su Led Zeppelin (per Mimesis) e David Bowie (per Meltemi), non trattati in questa rubrica di recensioni in quanto non pervenuti.

Qui un estratto dall'introduzione del libro:

I primi album di Tom Waits sono sinistri schizzi sentimentali che si rifanno alla Hollywood degli anni Quaranta mentre celebrano, in un jazz-blues strascicato, la beat coolness di quelle persone che, sorprese e tradite dalla propria vita, fanno del loro meglio per cavarsela. Gli arazzi melodici di Waits coprono ogni aspetto dell’esperienza umana: i giorni di sole e le notti romantiche; la gloria dei sogni e la tristezza che accompagna il fallimento della loro realizzazione; le bugie che diciamo a noistessi e agli altri per tirare avanti; i modi in cui viviamo quelle menzogne dentro di noi. In quegli album, Tom ha parlato ampiamente di uomini vagabondi, naufragati, truffati e col cuore spezzato. I personaggi che Waits passa in rassegna nei testi delle canzoni degli anni Settanta spesso non hanno nulla da perdere; dal punto di vista sonoro, in quei dischi Tom canta sugli stilemi propri della tradizione musicale americana la bellezza della redenzione e la promessa dell’American Dream. A partire dall’inizio degli anni Ottanta, invece, Tom perde interesse per la classica strumentazione di pianoforte e/o chitarra, basso e batteria e inizia a incorporare nella sua produzione le tessituremusicali del pop, del rock e del rhythm and blues, recuperando inoltre la vecchia cultura del carnevale e del folklore europei in modo da deformare la struttura della stessa musica americana in cui si è formato.
Uno dei più radicali cambiamenti stilistici e sonori nella storia del business discografico da parte di un artista affermato ha avuto luogo nel 1981, quando Tom incontrò la donna che avrebbe mutato la direzione della sua carriera e della sua vita: Kathleen Brennan, da allora sua moglie, collaboratrice, co-autrice, co-produttrice, manager e musa. Fu infatti lei a convincerlo a tenere insieme James White and the Blacks, Elmer Bernstein e Leadbelly, registrazioni sul campo e Caruso, musica tribale e dischi in lingua lituana, James Brown e Mabel Mercer.

Nel corso di più di quattro decenni, Waits ha trasformato sia la sua musica che la sua personalità. Mentre molti dei suoi contemporanei, come Bob Dylan e Neil Young, negli anni Ottanta si stavano perdendo, Waits strappò dalla sua anima il personaggio che aveva costruito nel decennio precedente e riempì la cavità di un brodo ribollente di brillantezza musicale, segnata nel corso degli anni da una progressione creativa che ha forgiato un universo sonoro inimitabile. Tom Waits segue il proprio codice, che non è quello prescritto dalle regole o dalle aspettative delle altre persone. È un’intera costellazione di associazioni: il cabaret di Brecht e Weill, paesaggi rurali inquietanti, arti amputati, nani, minacce bibliche, percussioni sferraglianti, blues distorti. È probabilmente il più grandecompositore blues degli ultimi quarant’anni (provate ad ascoltare i suoi pezzi interpretati nell’album "Wicked Grin" dal bluesman d.o.c. John Hammond). La sua musica o la sua voce si ascoltano nei film per bambini ("Underground in Robots"), nelle scene del cabaret più dark, in crudi drammi televisivi come "The Wire", sul palco, in film di animazione. Il luna park di Tom Waits è oramai un patrimonio culturale comune.

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