Jools Holland - THE GOLDEN AGE OF SONG - la recensione

Julian Miles "Jools" Holland è un pianista inglese, direttore d'orchestra, cantante, compositore e conduttore televisivo noto ai più per il programma, tuttora in onda su BBC2, “Later... with Jools Holland”, e per l’omonima trasmissione radiofonica “Jools Holland” su BBC Radio2. Una vera e propria istituzione albionica la cui discografia, dopo quasi quarant’anni passati sulle scene, inizia ormai a farsi davvero consistente: singoli, album ed Ep, pubblicati “in solitaria” o in compagnia, non si contano più. Discografia che, per quanto già imponente, di recente si è arricchita di un ulteriore nuovo capitolo, una collezione di duetti, firmata Jools Holland & His Rhythm & Blues Orchestra, intitolata “The golden age of song”. Un vero e proprio tributo all’epoca d’oro della canzone, formato da diciassette classici registrati nel corso degli ultimi anni al fianco di una serie variegatissima di personalità (più o meno conosciute) della scena musicale: Paloma Faith, Rumer, Paolo Nutini, Joss Stone, Jessie J, James Morrison, la compianta Amy Winehouse in coppia con Paul Weller, Mick Hucknall, Florence Welch (Florence & The Machine), Caro Emerald, l’inossidabile Tom Jones, Cee Lo Green, Gregory Porter, Lily Rose Cooper (già Lily Allen) e Ruby Turner.