L’ispirazione è arrivata dopo aver visto “Stargate”. Il classico sci-fi di Roland Emmerich ha aperto una surreale porta delle stelle al produttore e polistrumentista Bruno Belissimo che, a poco meno di un anno da “Ghetto Falsetto”, ha concentrato tutta la propria esuberanza disco, soul e funk in un’elettronica decisamente votata allo svago - baffi folti, camicie a fiori e olivette nei cocktail - con un mixtape intitolato proprio come il famoso film del 1994 con Kurt Russell.
Secondo un’estetica fantascientifica che non bada troppo alla forma, il musicista italo-canadese ha manipolato con divertita ironia un mondo di folgorazioni cinematografiche e un’attitudine vintage, sintetizzate in un flusso di coscienza a colpi di groove che lo stesso autore considera come “la colonna sonora di un lungo piano sequenza in un B movie restaurato”. In breve, senza troppi preamboli si accede in un fantasioso club dello spazio, dove al richiamo di una pompata vena parodistica, si rinnova il mito della dance italiana da gustare al ritmo di deep house e breakbeat.
Belissimo si lascia trasportare nei pattern goderecci di un Italia che non conosce spending review, mettendo insieme le manie trash-chic della mondanità, dal glamour della settimana bianca al sole della Costa Azzurra senza soluzione di continuità, con tracce come “Cortina Express” e “Saint Tropez” - il cui brillante tormentone “San Marino, San Francisco, Saint Tropez” è preso pari pari dal dialogo di un ispirato Nino Manfredi nella parte di Dudù in “Operazione San Gennaro” di Dino Risi, creando un bizzarro corto circuito temporale.
Ancora, informazioni a base di saggezza spicciola su “minimum spending”, “empty pocket pochette” e l’ostentazione del proprio benessere popolano il cosmo da cinepanettone di “People from Cortina” e, poi, suggestioni oscure per i misteri del Triangolo delle Bermuda nella tesa “Bermuda triangle” e tribalismi con l’ultima e autocelebrativa “Belissimo” in una pulsante progressione che chiude le danze con un tocco decisamente ipnotico.
Tra messaggi vocali, frammenti sonori e sketch di ogni sorta, il producer si avventura in un viaggio onirico, mescolando mostruosità e frenesie di questi anni duemiladieci pescate dal meglio del nostro tragicomico quotidiano. Con il mix di “Stargate”, Bruno rincara quindi la dose del suo immaginario in una sequenza unica capace di offrire uno sguardo rilassato su un microcosmo già composito che lo ha già portato sui palchi dei festival internazionali più in auge, come il SXSW di Austin, Texas e l’Eurosonic di Groningen in Norvegia e che ora spinge per un'ulteriore conquista con uno spettacolo in duo insieme al gemello, il batterista Bonito Belissimo. Futuribile, nostalgico e meravigliosamente italico.
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