Massive Attack - DANNY THE DOG - la recensione

Non c'è dubbio che la musica dei Massive Attack si presti all'uso cinematografico. L'arrivo di questa colonna sonora sa però un po' di ripiego tattico in un momento abbastanza confuso. L'ultimo album in studio "100th window" era opera del solo Robert Del Naja e per giunta non ha raccolto le solite ovazioni unanimi: per qualcuno era fin troppo grigio e cupo.
Il collettivo che ha portato Bristol al centro delle vicende musicali degli anni '90 sembra di fatto non esserci più. L'offerta di scrivere le musiche per il film "Danny the dog" capita dunque a proposito, un buon mezzo per mantenere visibile il nome Massive Attack senza dover far fronte alle aspettative create da un nuovo album "vero". Del Naja fa squadra con Neil Davidge (già presente in “100th window”) e assolve al suo compito con la dovuta competenza. Si tratta di brani strumentali che non si discostano molto dalle atmosfere dell’ultima prova dei Massive Attack. "Polaroid girl" ricorda qualcosa del passato del gruppo, ma ci sono anche ombre dei Cure in "Montage" o del Brian Eno minimale in "P is for piano", oppure dei Prodigy (narcotizzati) in "I am home". Si passa dagli archi di "Everything about you is new" a episodi più aggressivi, presumibilmente destinati alle sequenze d'azione come "The dog obeys"e "Atta boy". Alla fine, l’album assomiglia a una raccolta di appunti, interessante per qualsiasi cultore appassionato, ma destinato a occupare un posto minore nella discografia dei Massive Attack. E non dice granché sullo stato delle cose nella bottega di Del Naja, soprattutto adesso che Grant “Daddy G” Marshall sembra tornato in azione a tempo pieno. Se non riuscite ad aspettare la prossima uscita dei due, questa colonna sonora è interessante e utile per ingannare l’attesa. Ma non è quello che si definisce un album imperdibile.

(Paolo Giovanazzi)