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«HERE FOR IT ALL - Mariah Carey» la recensione di Rockol

Il ritorno di Mariah Carey, regina della sua comfort zone

Il suo sedicesimo album è un mix di r&b, gospel e soul anni 80. C'è anche Anderson .Paak.

Recensione del 02 ott 2025 a cura di Michele Boroni

Voto 7/10

La recensione

Proviamo per un attimo ad astrarci dalla realtà. Siamo sulle colline di Los Angeles, invitati da una persona molto ricca che conosciamo poco a un party pomeridiano a base di barbeque di verdure e aperitivi. 
Villa con giardino curatissimo, piscina e bella gente, tra cui alcuni celebri rapper veterani e la loro crew. La situazione porta a ubriacarsi facilmente e si ha la sensazione di essere in un limbo zuccheroso, che si muove al rallentatore. Tuttavia con il passare del tempo cresce la voglia di tornare alla normalità di provincia. 
Ecco, ascoltando il nuovo album di Mariah Carey è possibile venire catapultati dentro tutto questo. Lei è decisamente la regina di un genere tutto suo che esiste in una zona d'ombra che sta tra r&b, hip-hop e musica sdolcinata e zuccherosa da locale elegante di 40 anni fa.

Le canzoni 

Ma veniamo alla canonica recensione. Mariah Carey torna con un disco dopo sette anni, che sono un'eternità nel mondo del pop contemporaneo, per quanto lei torni ogni dicembre a raccogliere le royalties del suo inno  natalizio. Le 11 tracce di questo “Here fot it all” oscillano tra hip-hop, soul anni 80, pop e gospel, quindi senza rischiare particolarmente, evitando di uscire dalla propria comfort zone.
Il menù è piuttosto ricco si va dalla cover zuccherosa di “My Love” di Paul McCartney al r&b ritmato che ricorda Aaliyah (“Sugar Sweet” feat. Shenseea & Kehlani), dalla disneyana “Nothing is impossible” fino alla disco di “I Won't Allow It” sembra un po' vincolata ai canoni di Dua Lipa e Lizzo. 
L'atteso duetto con Anderson .Paak “Play This Song” sembra in tutto e per tutto un pezzo escluso dal disco dei Silk Sonic, ovvero il duo milionario formato dal rapper di Los Angeles con Bruno Mars – ma che nell'economia del disco, con i suoi accordi un po' jazzati, ci sta benissimo.
Con il precedenti singolo “Type Dangerous” ha già dato prova di essere in perfetta sintonia con un R&B fluido, moderno nello stile di produzione e raffinato nella musicalità e con un'ironia regale nei testi.

Tradizione e regalità 

La voce della Carey sembra essersi abbassata nel corso degli anni, il che la rende più piacevole da ascolare, senza quel cantato di coloratura eccessivamente stridulo che la Nostra mostra solo nella traccia che dà il titolo all'album. In particolare nei brani più dolci e delicati la sua voce resta uno strumento incredibile, e questo serve da promemoria di quanto Mariah Carey continui ad essere una regina nel genere R&B/soul, anche se è lecito non aspettarsi niente di particolarmente nuovo o clamoroso da lei. 

Tracklist

01. Mi (02:49)
03. Type Dangerous (02:55)
05. In Your Feelings (03:22)
08. I Won’t Allow It (03:26)
09. My Love (03:50)
11. Here For It All (06:37)
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