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«RANCH - Salmo» la recensione di Rockol

I numeri 1: Salmo, dall’isolamento è nato uno dei suoi dischi più importanti

Durante l’estate, le recensioni degli album andati al primo posto in classifica nel 2025 fino ad ora

Recensione del 13 ago 2025 a cura di Claudio Cabona

Voto 8/10

La recensione

Per Marracash è la “bolla” di “È finita la pace”, per Salmo è la fattoria del suo “RANCH”. L’isolamento, voluto e cercato “perché a un certo punto della vita un artista deve guardarsi negli occhi e confrontarsi con i propri demoni”, ha spiegato l’artista sardo (qui la nostra intervista), ha permesso ai due rapper di realizzare album identitari, personali, atti di resistenza all’algoritmo e alla musica fatta in serie. Marra, in realtà, ha questo approccio alla musica da tempo. Per Salmo, che si è mosso in quel solco, dopo alcuni scivoloni, alcuni proprio reali come il tuffo in piscina nella sua strampalata partecipazione come ospite al Festival di Sanremo 2023, questo disco solista è una vera e propria rinascita, umana e musicale, a quattro anni da “Flop!”, un disco che si è troppo poco conservato nel tempo.

“RANCH” è senza ombra di dubbio uno dei suoi migliori progetti in carriera perché racchiude in modo verace tutte le sue anime: da quella rap-hardcore a quella cantautorale fino a quella elettronica-impazzita. Tra Johnny Cash e i Rage Against The Machine, tra De André e Primo Brown, sue forme di ispirazione, Salmo scava dentro se stesso, come forse mai prima d’ora. È importante sottolineare come anche a questo giro, aiutato per l’occasione da diversi collaboratori e produttori, sia comunque scultore del proprio suono, producendo anche questa volta molte delle tracce del progetto.

“On fire” è “un’Ave Maria piena di rabbia”: un intro che spinge, perfetta per i live. E non è certo un caso. Che Salmo, già da “Cvlt”, il joint album con Noyz Narcos, lavori sulla musica pensando a come le canzoni suoneranno sul palco, dove è uno dei più grandi performer usciti da questo Paese, ormai è sotto gli occhi di tutti. “Crudele” è un pezzo profondo, ma mai pesante, in cui l’artista riavvolge il nastro della storia della sua famiglia. “N€urologia”, in cui racconta di aver rinunciato a un milione di euro per fare X Factor e riflette sul peso del denaro, è un pezzo orecchiabile e tagliente, tutt’altro che accomodante. “Sincero” è un pezzo pop-rock che con il suo ritornellone offrirà il meglio in concerto. “Bye bye” con Kaos, unico feat presente, uno dei maestri di Salmo, è un pezzo rap con parole che sembrano sputate dall’oltretomba: si parla di guerra, quella intorno e dentro di noi. “Bounce!” è un tributo, riuscito, elettronico ed elettrizzante, ai Rage Against The Machine. “Sangue amaro”, su un tappeto low-fi, con atmosfere da club jazz, si accendono i riflettori sull’isolamento, uno scheletro nel deserto che si può trovare anche in “Cartine corte”, con melodie r&b e schegge blues. “Beatcoin” è oscuro, Salmo è un esorcista, che alla fine strozza la voce in un urlo, facendo un elenco di brand.

“Il figlio del prete” parte come un pezzo cantautorale, poi impazzisce e diventa un brano rap aggressivo. Sembra un racconto oscuro sputato fuori da “Le strade del male” di Pollock. “Numeri primi” sottolinea ancora una volta come tutto giri intorno ai numeri. Attraverso i numeri racconta anche pezzi di sé, mentre “Fuori controllo” si può riassumere in un “nomen-omen”: grazie al tocco di Luca Agnelli, la canzone deraglia per davvero e diventa un rito techno-folle. “Incapace”, registrato chitarra e voce, in presa diretta, è uno dei gioielli del lavoro: un viaggio dentro di sé, tra verità e bugie. “Conta su di me” è una lettera d’amore alla musica, mentre “Mauri” parte da una domanda di un amico, “dove è finito Mauri?”. Il coro gospel finale, registrato in America, ne accresce la forza e l’emotività. Il cerchio si chiude con “Titoli di coda”, una traccia-show in cui Salmo, partendo da un divertente dialogo con il discografico Mr. Thunder di “Hellvisback”, realizza a comando vari tipi di canzoni, fino ad arrivare all’ultima frontiera del dissing: l’auto-dissing. È l’ultima tappa di una cavalcata in cui la persona prende il sopravvento sul personaggio, in cui Salmo ritrova se stesso, a modo suo. E questo è il tesoro più prezioso.

ON FIRE
CRUDELE
N€UROLOGIA
SINCERO
BYE BYE (feat. Kaos)
BOUNCE!
SANGUE AMARO
CARTINE CORTE
BEATCOIN
IL FIGLIO DEL PRETE
NUMERI PRIMI
FUORI CONTROLLO
INCAPACE
CONTA SU DI ME
MAURI
TITOLI DI CODA

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