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«LOTUS - Little Simz» la recensione di Rockol

"Lotus" è uno dei migliori album black in circolazione

Il nuovo progetto di Little Simz raggiunge delle vette musicali e di scrittura.

Recensione del 10 giu 2025 a cura di Claudio Cabona

Voto 8.5/10

La recensione

“I fiori di loto escono dalle acque torbide, esattamente come me”. Little Simz, classe 1994, una delle artiste e rapper più rilevanti di questa generazione, con “Lotus”, il suo nuovo album, raggiunge delle vette musicali e di scrittura che, già dai primi ascolti, rendono chiaro come il suo progetto si candidi a essere uno dei migliori album black degli ultimi anni. C’è un antefatto importante da conoscere per comprendere come questo disco sia particolarmente sentito dalla rapper britannica e perché rappresenti letteralmente una nuova luce: Simz ha intentato una causa legale contro il suo ex produttore, Inflo della band Sault, per recuperare 1,7 milioni di sterline che l'artista sostiene siano stati dati come prestito per coprire i costi dell'album e finanziare un evento live. La causa, con conseguente separazione artistica, deriva da una disputa economica tra i due proprio riguardo a questo prestito che non sarebbe stato ripagato. Simz si è sentita impotente e defraudata del suo lavoro.

La traccia di apertura di “Lotus”, la sua rinascita artistica, si intitola proprio “Thief”, “ladro” e sembra la caustica colonna sonora di un thriller: “Ero sotto incantesimo e ora il mio spirito si è risvegliato”, rappa. L’album, prodotto da Miles Clinton James, è impreziosito dal tocco magico di diversi collaboratori, che rendono il progetto vario e denso, che profuma di Uk, ma anche di mondo: Michael Kiwanuka, Sampha, Moses Sumney, Miraa May, Wretch 32, Cashh, Yussef Dayes, Lydia Kitto, Yukimi Nagano, Obongjayar e Moonchild Sanelly. L’alto livello musicale è uno dei grandi punti di forza del progetto: il tribalismo di “Flood”, il graffio post punk di “Young”, il jazz con cori di “Only”, il groove di “Free”, il lucente soul di “Lotus”, il sound caldo di “Lonely” sono alcuni esempi della varietà di un disco che non sconfina mai nella sperimentazione esasperata, ma anzi è forte, compatto, rigoglioso come il gambo di un fiore. Poi ovviamente ci sono i testi: Little Simz è riconosciuta come una delle artiste più visionarie e affascinanti del Regno Unito. Vincitrice di numerosi premi – tra cui Brit Awards, Mobo Awards, Mercury Prize e un Ivor Novello – ha raccontato la sua storia, il suo percorso e la sua crescita attraverso mixtape, ep e cinque album acclamati dalla critica, diventando la voce della sua generazione anche grazie a una scrittura verace, introspettiva, ma anche fortemente motivazionale.

In “Flood” attraverso un gioco di numeri, crea un manuale di sopravvivenza nella spietata giungla urbana: “Numero uno è prendere la tua posizione, non fidarti di tutte le mani che stringi. Se inserisco il codice sbagliato nel sistema non ci sarà nessun cambiamento permanente. Numero due, non prenderla sul personale, questo posto è infestato da serpenti. Non farti prendere nella tua stessa trappola. Ogni cattiva razza ha una buona caratteristica. Numero tre, prenditi cura di te stesso. Sii vigile, fai attenzione a chi aiuti”. “Young” è un manifesto giovanile: “Amico, sei solo un odiatore perché il mio futuro è luminoso. E questa è la mia idea di vita perfetta…sì, siamo solo giovani e stupidi. Nessuna responsabilità, non ci importa di nessuno”. “Only” è una lettera a se stessa e a tutte le ragazze di quartiere, mentre “Free” celebra il potere dell’amore: “Penso che l'amore sia perdonare se stessi. Penso che l'amore sia offrire il proprio aiuto immediato. Penso che l'amore sia tutto ciò di cui abbiamo bisogno in questo mondo”.

“Peace” è una finestra sul mondo d’oggi, che esplode: “Come possiamo dormire quando ci sono omicidi per le strade? Colpevole di dare un morso ma sapendo che deve mangiare. Un tempo in cui dovremmo pregare solo per la pace. Un tempo in cui dovremmo sostenerci a vicenda durante tutto il dolore”. “Lion” è un’affermazione di potenza, “Lotus” affronta anche i temi della salute mentale: “Quando ero giovane nessuno mi diceva che la salute non è sempre fisica. Guardandomi intorno non sono diverso dai miei parenti. Prego che guariamo con le parole”. Tutto è curato nel dettaglio, anche i video dei vari singoli confermano la carica cinematografica dell’artista, anche tra le protagoniste della acclamata serie “Top boy”“Lotus” è un disco pieno di umori, visioni, suoni. È un album di rivendicazione personale, ma che non lascia mai la realtà fuori dalla porta.

TRACKLIST
‘Thief’
‘Flood’ (ft. Obongjayar & Moonchild Sanelly)
‘Young’
‘Only’ (ft. Lydia Kitto)
‘Free’
‘Peace’ (ft. Moses Sumney & Miraa May)
‘Hollow’
‘Lion’ (ft. Obongjayar)
‘Enough’ (ft. Yukimi Nagano)
‘Blood’ (ft. Wretch 32 & Cashh)
‘Lotus’ (ft. Michael Kiwanuka & Yussef Dayes)
‘Lonely’
‘Blue’ (ft. Sampha)

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