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«ACQUA SANTA - Francesco Di Bella» la recensione di Rockol

Francesco Di Bella canta l’amore lontano dalla banalità

Il cantautore napoletano pubblica il quinto album. Un disco emozionale e sfaccettato

Recensione del 02 feb 2025 a cura di Luca Trambusti

Voto 7/10

La recensione

Francesco Di Bella non è un esordiente, è sulla scena musicale dalla metà degli anni ’90, prima come frontman e autore del bel progetto 24 Grana e poi, dal 2014, anche in veste di solista e come autore (Almamegretta, 99 Posse e altri). La sua fama non coincide perfettamente con la sua qualità produttiva cantautorale, anche se il suo nome è spesso apparso accanto a quello di colleghi come Francesco Bianconi, Cristiano Godano, Dario Sansone, Riccardo Senigallia e Motta.

Oltre ai sei dischi (più due live) con i 24 Grana il 52enne (ma non lo diresti) cantautore napoletano ha una sua carriera solista che conta (dal 2014) quattro dischi a cui si aggiunge ora il quinto album “Acqua Santa” che segue di quasi sette anni il precedente “’O diavolo”.

“Acqua santa” esplora un argomento non certo nuovo nel mondo della musica: quello dell’amore. Ma come dice lo stesso autore: “Qui non si affronta il tema dell’innamoramento che a mio parere è solo breve parentesi narcisistica ma l’amore vero, duraturo, quello in grado di sacrificare una buona parte del proprio ego e di elevare i propri rapporti a qualcosa che va al di là del piacere personale e che possa essere utile agli altri”.

Dunque niente rima “amore/cuore” ma piuttosto un’analisi dei rapporti passando anche attraverso la quotidianità e anche la semplicità e la complessità del rapporto. Il tutto espresso in maniera poetica, sia dal punto di vista musicale che lirico, celebrando la magia dell’amore. Ad aiutare ed esaltare il lato emotivo di queste otto composizioni contribuisce il dialetto napoletano (tutte le canzoni lo usano) con la sua musicalità e delicatezza.

Il nuovo lavoro di Di Bella colpisce per le sue sfaccettature sonore. Si apre con “Che ‘a fa?” (con il feat di Alice -Triunfo, dei Thru Collected - il collettivo multi e inter disciplinare napoletano), una canzone che rimanda alla mente il Brasile, solare, ritmica e positiva e si chiude con l’intensa intimità del brano che dà il titolo all’album, dominato da un andamento minimalista, un sottofondo sonoro che accompagna il testo.

In mezzo ci sono tracce “scarne” con forte spinta poetico/melodica (“Menamme ‘e mmane” segnata da una vena melodica con l’inizio piano e voce, a cui si aggiunge una viola, o “Miez’ a’ via” essenziale, nuda, con un recitato a metà brano o “Canzoni” con un andamento da ninna nanna).

A queste si alternano quelle che hanno una maggior (senza esagerazioni) complessità musicale (“Stella che brucia” con il feat. di Colapesce - in siculo napoletano - con un sax e la chitarra arpeggiata su un tappeto di tastiere elettroniche e morbide ritmiche. Il sax torna a impreziosire anche “N’ata luna” e la sua intensa dichiarazione d’amore, mentre “Senza Parlà”, sempre tra sax e chitarre arpeggiate, disegna intriganti paesaggi sonori dalle tinte delicate, da mare d’inverno.

“Acqua santa” ha un’interessante costruzione, un’unione di elementi lirici e musicali che rende vincente il risultato finale, un disco che vive sull’intensità delle sue composizioni, un disco profondo che richiede ascolti ma non risulta mai pedante, pesante o noioso, grazie alla sua alternanza e per come assembla suoni, parole ed emozioni.

Francesco Di Bella è un ottimo autore, un bravo ed eclettico interprete (lo dimostra il mondo 24 Grana e quello da solista che hanno inevitabili punti in contatto pur su stili differenti) che meriterebbe di più.

Tracklist

01. Che 'a fa? (04:52)
02. Menamme 'e mmane (03:49)
03. Stella che brucia (04:26)
04. Canzoni (03:28)
05. N'ata luna (03:27)
06. Mmiez''a via (04:40)
07. Senza parla' (03:05)
08. Acqua santa (03:43)

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