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«HARLEQUIN - Lady Gaga» la recensione di Rockol

"Harlequin" è la follia d'artista di Lady Gaga

Nel "companion album" di "Joker 2" omaggia Broadway, Bennett, Bacharach

Recensione del 30 set 2024 a cura di Mattia Marzi

Voto 8/10

La recensione

Nella cover di “That’s life” che chiude “Harlequin” c’è un passaggio in cui la voce di Lady Gaga sembra quella di Amy Winehouse: della diva soul Gaga riproduce il tipico accento Cockney, l’interpretazione un po’ gutturale che spesso caratterizzava le sue performance, l’attitudine naïf. “Sono sempre stata una sua grande fan. Lei era la mia unica speranza quando ero ancora un'artista emergente”, ha detto una volta Stefani Germanotta parlando della voce di “Rehab”, alla quale riserva l’omaggio nascosto nel finale del “companion album” di “Joker 2: Folie à deux”, il film - al cinema da domani, 2 ottobre - nel quale interpreterà Harley Quinn, la partner in crime del celebre villain di Batman. Solo uno dei tanti omaggi nascosti qui e là nelle tracce di questo disco, che è sorprendente e spiazzante. E che conferma, se mai ce ne fosse il bisogno, il talento e l’unicità di un’artista mai banale, poliedrica, versatile, camaleontica. Capace di fare tutto e di farlo bene.

In “Harlequin” - non è un errore, si scrive così: il riferimento è alla maschera di Arlecchino - Gaga ha preso una serie di classici del musical americano e li ha reinterpretati, omaggiando Broadway e l’età d’oro di Hollywood con un ensemble di 85 (!) elementi, tra archi e fiati. È un disco di ispirazione jazz, che ha visto Gaga rispolverare gli insegnamenti dell’amico Tony Bennett, con il quale nel 2014 e nel 2021 ha inciso i bellissimi “Cheek to cheek” e “Love for sale”: basti ascoltare pezzi come “Good morning” (reinterpretazione del classico firmato da Nacio Herb Brown con testo di Arthur Freed proposto in “Singin’ in the rain” del 1952 da Betty Noyes, Gene Kelly e Donald O’Connor), “Get happpy” (portata al successo da Judy Harland, quando nel 1950 la interpretò in “Summer stock”) o “Close to you” di Burt Bacharach. “Harlequin” non è la colonna sonora di “Joker 2: Folie à deux”, anche se alcuni pezzi del disco saranno presenti anche nel film: è un disco che attinge all’immaginario e ai temi che caratterizzano l’opera di Todd Phillips dedicata a uno dei personaggi più affascinanti dell’universo DC Comics, che nel film tornerà ad essere interpretato da Joaquin Phoenix, Oscar come “Migliore attore” nel 2020.

Ma che c’entrano Joker e la sua Harley Quinn con il mondo del musical? La teatralità, spesso assurda, esagerata, fa parte del carattere di Joker, per il quale la vita non è altro che uno show. Miss Germanotta ha intuito che il mondo di Broadway e della Hollywood degli anni d’oro si legava bene con questo immaginario. “That’s entertainment!”, classico composto da Arthur Schwartz con testo di Howard Dietz eseguito nel film “The band wagon” del 1952 da Jack Buckanan insieme a Fred Astaire, Nanette Fabray e Oscar Levant, nonostante l’interpretazione più celebre sia quella di Judy Garland, è il manifesto ideale del disco. E l’interpretazione vale da sola il prezzo del biglietto, come si dice. La popstar ha ripreso il brano e lo ha fatto suo: “The world is a stage, the stage is a world of entertainment”, “Il mondo è un palco, il palco è un mondo di intrattenimento”, canta, in un trionfo di trombe, tromboni, sax.

In “Harlequin” Gaga è rassicurante e disturbante al tempo stesso. A volte commovente (ascoltate la sua versione di “Smile” di Charlie Chaplin), a volte volutamente patetica nel suo esasperare la disperazione di fondo di Joker. Come nella reinterpretazione dell’omonima canzone di Leslie Briscusse e Anthony Newley, dal musical del 1964 “The Roar of the Greasepaint - The Smell of the Crowd”, che rifatta con le chitarre elettriche sembra uscire fuori dalla colonna sonora del “Rocky Horror Picture Show”: “There’s always a joker in the pack / there’s always a lonely clown / the poor laughing fool falls on his back / and everyone laughs when he’s down”, canta Gaga sintetizzando tutta la solitudine e la desolazione del personaggio. Ci pensa Harley Quinn a prendersi cura di lui: “They might say that we’re crazy / but I’m just in love with you”, “Potrebbero dire che siamo dei pazzi / ma sono semplicemente innamorata di te”, canta la popstar nel valzer “Folie à deux”, uno dei due brani scritti di suo pugno (l’altro è “Happy mistake”). Questo disco è la sua follia d’artista.

Tracklist

01. Good Morning (02:46)
02. Get Happy (2024) (03:11)
03. Oh, When The Saints (03:42)
04. World On A String (02:37)
05. If My Friends Could See Me Now (02:41)
06. That's Entertainment (04:09)
07. Smile (03:38)
08. The Joker (02:54)
09. Folie à Deux (02:58)
10. Gonna Build A Mountain (02:51)
11. Close To You (02:44)
12. Happy Mistake (04:05)
13. That's Life (03:04)
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