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«LA DIVINA COMMEDIA - Tedua» la recensione di Rockol

Tedua supera l’inferno delle incertezze e ritrova se stesso

La recensione de “La Divina Commedia”, il nuovo album del rapper genovese, traccia per traccia.

Recensione del 02 giu 2023 a cura di Claudio Cabona

Voto 7.5/10

La recensione

Non vuole essere un re, ma il “capo della ribellione”. Nel video di introduzione al nuovo disco “La Divina Commedia”, in una Genova oscura come Gotham City, evoca il Joker di Christopher Nolan, ma soprattutto veste i panni di Dante per giungere a un Paradiso personale in un percorso fra anime dannate, talenti sprecati, ferite che hanno la forma di gironi e “ultimi” in cerca di un riscatto. Immortalato sulla copertina del disco dal genio di David LaChapelle, Tedua non propone solo un album rap, ma un’opera d’arte fra musica, fotografia e cinema. Ad accompagnarlo a “riveder le stelle” ci sono i big della scena hip hop, nuove promesse e gli amici di sempre: Baby Gang, Kid Yugi, Sfera Ebbasta, Salmo, Federica Abbate, Geolier, Lazza, Gué, Marracash, Bnkr44, Rkomi e Bresh.

Registrato fra Milano, la Toscana e Los Angeles, con le produzioni curate dal fido Chris Nolan, oltre che da Dibla, Shune, Night Skinny, Sick Luke, Zef, Charlie Charles e Daves, questo nuovo progetto arriva dopo il momento di difficoltà creativa vissuto dal rapper genovese durante il Covid e rappresenta una sorta di “resurrezione” a distanza di cinque anni da “Mowgli”, con in mezzo il doppio mixtape uscito nel 2020 “Aspettando La Divina Commedia”. Nell’outro, Tedua rivendica di “essere riuscito a diventare un’altra persona”. Di certo artisticamente è cresciuto: il disco ha molti momenti rap, ma altrettanti aperti, con ritornelli pop ideali per i live. È un Tedua più maturo, che vuole aprire le maglie della sua musica a un pubblico più ampio senza rinunciare a una narrazione evocativa e personale.

Intro La Divina Commedia
Una dichiarazione di intenti fra passato e presente. Un brano epico, che cresce come un’onda fino a esplodere anche grazie al piano di Michele Bargigia, perfettamente integrato nella produzione di Chris Nolan. Una delle migliori intro mai scritte nella storia recente del rap italiano. “Ti finisco la carriera, per me invece inizia un’era”: sarà la fiammata iniziale pronta a incendiare il pubblico nei live.

Paradiso artificiale feat. Baby Gang e Kid Yugi
L’attacco è affidato a Kid Yugi, il ritornello a Baby Gang, mentre Tedua descrive rappando una Milano oscura e “malata”. Al suo fianco due dei talenti più cristallini della nuova generazione hip hop italiana. Un brano dal linguaggio street con barre serrate e corrosive. È l’inizio del viaggio di Dan-Tedua fra “giri loschi” e anime perse. A sorpresa c'è anche uno skit di Noyz Narcos.

Malamente
È una delle canzoni più radiofoniche del disco, ricca di citazioni che faranno felici i fan di vecchia data. “Sangue su di me, ferite sul mio corpo” rievoca “Sangue misto” in “Mowgli”. Nel ritornello Tedua canta e si mostra sotto una nuova lente. “Il futuro è in mano ai deboli che si sono fatti coraggio” è un'altra frase celebre di “Sangue misto”, diventata una massima del rapper genovese insieme ad “auguro a tutti voi che la vostra umiltà non si trasformi in insicurezza e che la vostra sicurezza non si trasformi in arroganza”. Sì, si può fare un pezzo più pop, ma con contenuto e Tedua lo dimostra.

Hoe feat. Sfera Ebbasta
Pezzo da club morbido, che non può non riportare alla mente “Lingerie”, brano simbolo scritto da Tedua e Sfera e diventato un elemento di culto per la generazione 2016. Non è un caso che quelle vibrazioni sonore vengano rievocate con una piccola citazione nel finale della canzone. Tedua e Sfera fanno quello che sanno fare.

Angelo all’inferno feat. Salmo e Federica Abbate
La produzione di Zef e Shune è la vera chiave di volta del brano, che scalpita e ruggisce. È il terreno ideale per Salmo che inanella una serie di barre di alto livello e di contenuto, fra le sue migliori uscite recentemente, con una chiusura finale perfetta: “Sono diventato il diavolo in paradiso”. Il ritornello, come da tradizione, è affidato a una voce femminile: Federica Abbate. Tedua gioca con le parole e con gli incastri: “Il disco esce in ritardo come l’arresto di Denaro”.

Mancanze affettive feat. Geolier
Un brano che sembra traslare il romanzo “Meno di zero” di Ellis nell’Italia di oggi: fra drammi famigliari, figli di notai annoiati, lavoratori sottopagati, ragazzi in piazza, droga e strade che pulsano, Tedua continua il viaggio fra le anime di una società costantemente intrappolata fra luci e ombre, dove le “mancanze affettive” e la repressione dell’empatia creano ferite peggiori di quelle economiche. È questo l’inferno raccontato dal rapper ligure, accompagnato dalle barre in napoletano di Geolier.

Red Light
Un altro brano aperto con un ritornello forte e la chitarra blues di Dibla, che sul finale si prende anche un assolo. Un pezzo d’amore che funzionerà nei live: “Io e te siamo nella stessa direzione, ma lontani tra le disperate grida dei dannati” è già un coro scritto nell’aria dei concerti di Tedua.

Volgare feat. Lazza
Lazza è in modalità hitmaker. Il duetto e lo scambio di parole fra lui e Tedua è costante e funziona. Quel “Dimmi dove sarai alla fine del mondo, sarò a fare muay thai, ma non prendiamo un colpo” è un altro singalong per la dimensione live.

Scala di Milano feat. Gué
Un pezzo che svetta, fra i migliori del progetto. È prodotto da Night Skinny con un tributo musicale palese a Whitney Houston in cui si incastra il sax di Dibla. Musicalmente raffinato, ha sia una forte parte rap di racconto personale, in cui Tedua e Gué raccontano pezzi di vita intimi e dolorosi, ma anche un ritornello street e notturno potente.

Diluvio a luglio feat. Marracash
“Ma per fare un rapper degno ci vogliono le radici nel cemento”. Un pezzo emozionante in cui Tedua tiene alto il livello delle barre avendo sulla stessa traccia il king della scena, Marracash. È uno spalla a spalla esaltante che arricchisce il disco con un altro brano meritevole di rimanere nel tempo.

Soffierà
Tedua inizia sussurrando, poi canta e rappa. Dimostra di essersi evoluto, di sapersi muovere sulla traccia con tecnica, ma rimanendo anche ancorato a una sincerità narrativa che lo ha sempre contraddistinto. “Soffierà” arriva dopo altri due brani di qualità, quelli con Gué e Marra, chiudendo di fatto un trittico che rappresenta il vero cuore pulsante del progetto.

La verità feat. Bnkr44
I Bnkr44 sembrano un po’ un coro gospel di angeli, un po’ i Neri per Caso. Quello che funziona di più, in realtà, è il rappato di Tedua: “meglio finto intellettuale che finto criminale” è una delle frasi clou. Dentro c’è anche un tributo a Robin Williams tratto dal film “Genio ribelle”, una delle pellicole preferite del rapper di Cogoleto.

Anime libere feat. Rkomi e Bresh
Un pezzo catchy, con gli amici di sempre Bresh e Rkomi, che tenterà la scalata nelle radio. Si fischietta e si canta mentre immagini di anime libere fra risse, ubriacature e amori un po’ adolescenziali, scorrono come in un film.

Lo-Fi for U
L’unione della scena 2016, quella che ha ridefinito i confini del rap e della musica urban italiana (e non solo), è inscalfibile e rimane la vera forza di un movimento. Per questo motivo c’è qualche cosa di profondo e romantico in questa lettera alla “generazione Bimbi”.

Bagagli (improvvisazione)
La canzone più bella e significativa del disco. Una voce quasi rotta, un freestyle improvvisato, un profumo costante di verità e un mettersi a nudo commovente, rendono questo brano speciale. Tedua racconta le difficoltà vissute durante il Covid, il motivo per cui continua a fare rap, il suo passato e un intreccio di sentimenti vividi. Nella dichiarazione “morirò sul palco” c’è molta dedizione e amore di Tedua per la musica rap.

Outro Purgatorio
Il tumore che ha colpito la madre, le storie dei “ragazzi veri dai quartieri genovesi”, la paura di perdere il talento, che prima o poi trafigge tutti i rapper, una società vacua razzista e classista, ma anche il ritorno al “riveder le stelle”, il miglioramento personale, l’affermazione: tutto confluisce in questo finale. “Sono cresciuto un casino rimanendo del popolo, proprio come il figlio di Dio” è la chiusa epica del disco, che nonostante le parole auliche non viene percepita come mitomane, ma come un’espiazione. L’inferno delle incertezze è superato, il purgatorio è ora, il paradiso è il futuro da conquistare sull’onda di questo album. E non solo: il paradiso sarà anche un nuovo progetto discografico che completerà l’opera.

Tracklist

01. Intro La Divina Commedia (02:41)
02. Paradiso Artificiale (feat. Baby Gang & Kid Yugi) (02:42)
03. Malamente (03:01)
04. Hoe (feat. Sfera Ebbasta) (02:17)
05. Angelo All'Inferno (feat. Salmo & Federica Abbate) (02:53)
06. Mancanze Affettive (feat. Geolier) (03:51)
07. Red Light (02:47)
08. Volgare (feat. Lazza) (02:28)
09. Scala Di Milano (feat. Guè) (02:55)
10. Diluvio A Luglio (feat. Marracash) (03:22)
11. Soffierà (03:22)
12. La Verità (feat. bnkr44) (02:57)
13. Anime Libere (feat. Rkomi & Bresh) (02:53)
14. Lo-fi For U (03:23)
15. Bagagli (Improvvisazione) (03:15)
16. Outro Purgatorio (04:44)
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