Con il revival del pop punk, gli All Time Low sono ancora più pop

A distanza di tre anni da “Wake up, sunshine” del 2020, la band torna con “Tell me I’m alive”

Recensione del 22 mar 2023 a cura di Elena Palmieri

Voto 6.5/10

Dopo aver tirato le fila di quasi due decadi di carriera con “Wake up, sunshine” nel 2020, gli All Time Low tornano ora con il nuovo album “Tell me I’m alive”, con cui svelano un attitudine ancora più pop. 

Pop punk, sempre più pop

Circa tre anni fa, forse per alcuni strascichi di crisi tardo-adolescenziale lasciati dal lockdown, si è assistito a un ritorno sempre più incisivo di quelle sonorità frenetiche e ruffiane che tra gli Anni Novanta e i primi anni Duemila resero popolare il pop punk portando band come Offspring, Blink-182 e Green Day ad affermarsi sul mainstream con successi radiofonici. Seppur da tempo sembrasse essere sparito dai radar del grande pubblico, negli Anni 2020 il genere ha ripreso a riaffermarsi, arrivando anche a influenzare giovani artisti di altre aree e a lasciarsi contaminare da altri stili. I rapper hanno iniziato ad abbracciare le chitarre, con Machine Gun Kelly incoronato lo scorso anno come “il principe del pop punk” grazie al suo ultimo album "Mainstream sellout". Nuovi nomi, come Mod Sun, Kennyhoopla e Willow (la figlia di Will Smith), si sono fatti largo diventando dei riferimenti per la Generazione Z, che su TikTok si è ritrovata a riesumare vecchie canzoni proprio di All Time Low e simili.

Di conseguenza, le operazioni nostalgiche hanno trovato terreno fertile, a partire da festival come “When we were young”. E molti artisti, da Avril Lavigne con “Love sux” ai Blink-182 riunitisi con Tom DeLonge, passando per i Simple Plan e i Paramore, invece, sono tornati a reclamare il loro ruolo di re e regine del pop punk e dintorni, vent’anni dopo aver dato voce ai turbamenti adolescenziali dei loro coetanei. 

In questo revival che trova il suo guru in Travis Barker, quando addirittura hanno già preso piede dibattiti su cosa rimane di originale e autentico del genere oggi (mentre in Italia Salmo ha rispolverato la sua anima hardcore con Le Carie e band come La Sad recuperano l’immaginario emo degli Anni 2000 insieme a atteggiamenti e sonorità rubati alla trap), non potevano quindi non riaffacciarsi sul mercato gli All Time Low.

Il ritorno degli All Time Low

Nel 2020, la formazione di Baltimora superava la svolta pop del precedente "Last young renegade” (2017) racchiudendo in unico disco, “Wake up, sunshine”, i suoi primi diciassette anni di carriera - che quest’anno sono diventati venti tondi. Nelle quindici canzoni del loro ottavo album in studio, Alex Gaskarth e i suoi avevano ripercorso le sonorità e le attitudini, da quelle più scanzonate a quelle meno irruenti, sperimentate nei loro lavori precedenti. Per la band si era aperta così la sfida di capire quale direzione intraprendere e con quale spirito affrontarla. Tre anni più tardi, dopo aver aggiornato più volte il proprio sound e collaborato con artisti diversi (compresa Demi Lovato), il gruppo statunitense non vuole perdere l’occasione offerta dal revival del pop punk. Con il nuovo album “Tell me I’m alive”, gli All Time Low rivelano infatti l’intenzione di  voler provare a ritagliarsi ancora uno spazio nel mainstream, flirtando con le nuove tendenze del genere. 

Mentre alcuni loro colleghi “coetanei”, a partire dalla sk8er girl degli Anni Duemila e dal trio di “Enema of the state”, hanno deciso di tornare recuperando l’attitudine e le sonorità delle origini, non sempre azzeccando le mosse, gli All Time Low hanno però preso una direzione un po’ diversa. Seppur con la stessa intenzione di provare a riappropriarsi della frenesia fatta di batterie veloci e chitarre distorte su cui hanno plasmato il loro suono dagli inizi, nelle tredici tracce - per poco più di 40 minuti - di “Tell me I’m alive” la band addolcisce ancora di più la pillola per soddisfare le sue nuove aspirazioni radiofoniche.

La direzione di “Tell me I’m alive”

Il compito di aprire il disco è affidato alla title track che, facendo convivere sonorità morbide e trascinanti con un finale dalle chitarre immediate e batterie frenetiche, introduce e anticipa perfettamente la chiave di lettura dell’album. In “Tell me I’m alive” gli All Time Low attraversano suoni e stati d’animo diversi, in cui trovano spazio gli spunti elettronici di brani come “Modern love”, l’euforia di “Are you there?” che riporta le chitarre distorte e i riff più orecchiabili, fino ai toni più cupi di “Calm down”. 

Alex Gaskarth e compagni non sembrano spingere troppo sull’originalità, a favore di brani guidati dalla loro esperienza. La band trova però equilibrio e motivazione nelle influenze delle nuove tendenze musicali, per cui riff semplici e accattivanti lasciano il passo a produzioni più curate e studiate. In questo modo l’elettronica, gli effetti e le drum machine di “Sleepwalking” o le atmosfere più commerciali di “New religion”, che si ritrovano fino alle conclusive “The other side” e “Lost along the way”, riescono ad accompagnare i pensieri e le storie racchiuse in “Tell me I’m alive”. Il gruppo presenta così un disco basato su un racconto onesto, profondo e personale, dove c’è posto per riflettere sulla contemporaneità (“Kill ur vibe”), sulle relazioni (“You're obsessed with drugs and dating/Modern love's too complicated”, recita il ritornello della seconda traccia) e sulla propria condizione (“The sound of letting go”).

Anche se dopo “Wake up, sunshine” potevano e dovevano osare un po’ di più, gli All Time Low non smettono quindi di divertirsi e “Tell me I’m alive” riesce, se non altro, a farsi ascoltare con leggerezza. E, magari, brani come “Tell me I’m alive” e “Are you there?” troveranno spazio in qualche playlist di primavera tra i seguaci della scena. 

Tracklist

01. Tell Me I’m Alive (02:35)
02. Modern Love (03:14)
03. Are You There? (03:12)
04. Sleepwalking (03:07)
05. Calm Down (03:14)
06. English Blood // American Heartache (03:16)
07. The Sound of Letting Go (02:39)
08. New Religion (feat. Teddy Swims) (03:04)
09. The Way You Miss Me (03:40)
10. I'd Be Fine (If I Never Saw You Again) (02:59)
11. Kill Ur Vibe (03:30)
12. The Other Side (02:47)
13. Lost Along The Way (03:40)

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