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«RETURN OF THE DREAM CANTEEN - Red Hot Chili Peppers» la recensione di Rockol

I Red Hot Chili Peppers stupiscono quando vanno in profondità

“Return of the Dream Canteen”, secondo album in un anno, non aggiunge nulla alla carriera della band

Recensione del 14 ott 2022 a cura di Claudio Cabona

Voto 6.5/10

La recensione

Due album in un anno grazie, soprattutto, al ritorno di due giganti: John Frusciante alla chitarra e Rick Rubin alla produzione. Che i Red Hot Chili Peppers abbiano ritrovato una dirompente forma fisica e una, un po’ bulimica, creatività musicale lo avevamo già capito dal concerto tenuto in estate al Firenze Rocks e dalla pubblicazione di “Unlimited Love”, un buon disco. “Return of the Dream Canteen”, pubblicato a sei mesi di distanza dal primo capitolo, segue la stessa lunghezza d’onda, arrivando con un bagaglio di 17 canzoni che, però, “non sono b-sides”, sottolinea la band.

Libertà

Tutti i brani nascono sì durante le registrazioni di “Unlimited Love”, ma, come ha spiegato lo stesso batterista del gruppo Chad Smith, hanno vita propria. “Ci siamo sentiti come se avessimo troppe buone canzoni per non pubblicare un altro disco. Non è come un disco b-sides o qualcosa del genere. Sono tutte buone e giuste”, ha sottolineato il musicista. Diciamolo senza alcun timore: questi dischi non aggiungono nulla alla carriera della band californiana, ma sono piacevoli perché contengono tutte le influenze, lo stile e il sound che da sempre caratterizzano Anthony Kiedis e soci.

Vedere il gruppo giocare sul palco, divertirsi, registrare canzone su canzone dando in pasto ai fan tanto materiale nuovo, è un segno di vitalità, gioia e bellezza che non può che essere accolto con entusiasmo. In un mondo musicale in cui si procede pubblicando singolo dopo singolo, i Red Hot Chili Peppers se ne fregano e pubblicano più di 30 canzoni in un anno perché così sentono di dover fare. E tutto senza pensare al tempo, neppure alla durata delle canzoni, molte dai minutaggi tutt’altro che in linea con i dettami della fruizione della musica oggigiorno. Il sound che li ha resi una delle band più importanti della storia del rock, ovvero quel mix di crossover, rap, funk e rock su cui Kiedis è abile a surfare, è dentro “Return of the Dream Canteen”.

I brani più intimi

“Tippa My Tongue” è uno dei manifesti funk, proprio come il groove di “Peace and Love” e “Fake as Fuck”. “Roulette” è un pezzo più country, con la chitarra acustica a fare da filo rosso per tutto l’arco della canzone, mentre “Bag Of Grins” ha influenze rock anni ’90, un grunge filtrato sotto la lente dei Red Hot. Ci sono anche pezzi più sperimentali e meno incasellabili come “My Cigarette”, ma i veri valori aggiunti sono i brani più densi e intimi: “Eddie”, dedicato alla memoria di Eddie van Halen, “La La La La La La La La” e “In the Snow”, che arriva a sei minuti di durata.

“Return of the Dream Canteen”, può piacere di più o di meno, ma forse è importante più per quello che rappresenta rispetto a quello che contiene: è il secondo grande atto di una grande band che sta vivendo una sorta di nuova giovinezza. I testi rimangono adulti, malinconici, ironici e sono specchi rotti che riflettono la vita. No, non c’è la forza dello stupore di album leggendari come “Blood Sugar Sex Magik” o “Californication”, quelle sono stagioni irripetibili, ma molti dei brani prodotti fanno ancora sentire a casa i fan. E questo, dopo quasi quarant’anni di carriera, qualche cosa vorrà pur dire.

TRACKLIST
01. Tippa My Tongue
02. Peace And Love
03. Reach Out
04. Eddie
05. Fake As Fuck
06. Bella
07. Roulette
08. My Cigarette
09. Afterlife
10. Shoot Me A Smile
11. Handful
12. The Drummer
13. Bag Of Grins
14. La La La La La La La La
15. Copperbelly
16. Carry Me Home
17. In The Snow

Tracklist

01. Tippa My Tongue (04:20)
02. Peace and Love (04:03)
03. Reach Out (04:11)
04. Eddie (05:41)
05. Fake as Fu@k (04:22)
06. Bella (04:51)
07. Roulette (04:57)
08. My Cigarette (04:24)
09. Afterlife (04:14)
10. Shoot Me a Smile (03:42)
11. Handful (04:00)
12. The Drummer (03:22)
13. Bag of Grins (05:06)
14. La La La La La La La La (03:57)
15. Copperbelly (03:44)
16. Carry Me Home (04:13)
17. In the Snow (05:55)

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