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«DARWIN! - Banco del Mutuo Soccorso» la recensione di Rockol

“Darwin!”, l’evoluzione del Banco del Mutuo Soccorso

Il secondo album della formazione romana, celebrato da “Italian Prog Rewind” di Sony Music

Recensione del 26 giu 2022 a cura di Elena Palmieri

La recensione

“Prova, prova a pensare un po' diverso”: è questo lo stimolo con cui il Banco del Mutuo Soccorso decise di aprire il secondo capitolo della sua discografia, pochi mesi dopo l’esordio sensazionale con l’album di debutto eponimo, comunemente noto come il “Salvadanaio”. Neanche il tempo di elaborare il successo di critica e di pubblico, infatti, che ancora prima di vedere sorgere l’alba del 1973 la formazione romana si era già spinta a consolidare la propria identità musicale per evolvere una più alta espressione creativa. Spinti dall’urgenza e dall’ambizione di confrontarsi e misurarsi con tematiche relative alla dimensione umana e sociale, oltre che dall’obiettivo di un approccio più intellettuale alla musica in linea con le ambizioni del progressive già sperimentate, il Banco del Mutuo Soccorso presentò quindi “Darwin!”. I fratelli Vittorio e Gianni Nocenzi insieme a Francesco Di Giacomo, Marcello Todaro, Renato D'Angelo e Pierluigi Calderoni diedero forma al primo concept album del gruppo lasciandosi guidare dalla teoria sull’evoluzione della vita sulla Terra di Charles Darwin. A partire dalla succitata esortazione della prima traccia di “Darwin!”, i brani del disco vennero così tutti legati a un unico tema, per cui si tradusse in musica un viaggio che, attraverso i sentimenti umani e rilegato all’ambiente primitivo, generasse una riflessione sull’evoluzione dell’uomo.

“Partimmo dalla parabola, dal paradigma scientifico che dagli organismi monocellulari porta all’uomo, passando dalla scoperta della Terra, dell’aria, dell’acqua. Ipotizzammo un percorso che alimentasse e fagocitasse allo stesso tempo la teoria, fino alla vera e propria riflessione esistenziale che questa comportava”, ha raccontato Vittorio Nocenzi nel libro “Nati liberi” con Francesco Villari nel descrivere il concept di “Darwin!”, nel cinquantesimo anniversario della sua uscita celebrato, insieme ad altre tra le maggiori opere del progressive rock italiano, dalla nuova iniziativa di Sony Music, “Italian Prog Rewind”.

“Niente da grandi dei fu fabbricato / Ma il creato s'è creato da se / Cellule fibre energia e calore”: è la voce di profondità incredibile, seppur sonoramente delicata, di Francesco Di Giacomo a dettare il manifesto di “L’evoluzione”, la lunga suite iniziale che alle leggere tastiere su un arpeggio di chitarra acustica in apertura contrappone la successiva esplosione di chitarre e ritmica sincopata, con interventi di sintetizzatori e accenni di Hammond.

Nobilitando e colorando la propria identità artistica e creativa ancora di più rispetto al lavoro d’esordio, anche grazie all’abile e profondo incontro tra musica e testi, i musicisti del Banco del Mutuo Soccorso trovano in “Darwin!” la prova della loro sublimità. Il lato A del vinile si completa con la dimostrazione di un azzardo stilistico risolto nella potenza espressiva di “La conquista della posizione eretta”. Un incedere cinematografico, condotto dalla frenesia delle percussioni e dalle chitarre mescolate a distorsori avvolti dall’Hammond, costruisce lo scheletro del miracolo evolutivo, che dai primi solchi della seconda facciata del disco, passando dallo strumentale jazzato di “Danza dei grandi rettili” che apre al Banco del Mutuo Soccorso nuovi territori musicali da esplorare senza limitarsi all’influenza delle sonorità britanniche e all’estetica già in atto in Italia, prosegue poi il percorso dell’Uomo.

Con “Cento mani e cento occhi”, l’ascoltatore esplora quindi le varie fasi dell’umanità, partendo dagli esperimenti di socializzazione in cui si scopre tanto il desiderio di libertà individuale quanto il bisogno di comunità, fino ad arrivare allo sviluppo dei sentimenti. La musicalità dalla malinconia più riflessiva della ballad “750.000 anni fa…l'amore?" inaugura la parte più introspettiva di “Darwin!” con la scoperta di un amore primitivo e carnale, ma irraggiungibile, cantata dalla alta espressività della voce di Di Giacomo: “Se fossi mia davvero / Di gocce d'acqua vestirei il tuo seno”. L’idea di sopravvivenza e di fine, seguita dal senso dell’esistenza, sono le tematiche centrali e di inquietante modernità indagate poi dal Banco del Mutuo Soccorso. Esse si svelano nella melodia di “Miserere alla storia” e nel valzer di “Ed ora io domando tempo al tempo (ed egli mi risponde: non ne ho!)”, che con una riflessione finale sull’evoluzione e la consapevolezza della condizione umana vittima del tempo, chiude un gioiello della discografia del gruppo romano.

Tracklist

01. L'evoluzione - Live (13:59)
02. La conquista della posizione eretta (08:42)
03. Danza dei grandi rettili (03:42)
04. Cento mani e cento occhi (05:22)
05. 750.000 anni fa... l'amore? (05:38)
06. Miserere alla storia (05:58)
07. Ed ora io domando tempo al tempo ed egli mi risponde...non ne ho! (03:29)

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