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«HONESTLY, NEVERMIND - Drake» la recensione di Rockol

"Honestly, Nevermind", la malinconia ballabile di Drake

Non aveva nessun bisogno di pubblicare un nuovo album, ma è interessante capirne i motivi.

Recensione del 25 giu 2022 a cura di Ernesto Assante

Voto 6.5/10

La recensione

Non deve per forza piacervi, ma di certo, se vi interessa la musica, cos’è oggi, dove va, dovete ogni tanto concentrare una piccola parte della vostra attenzione su Drake, che negli ultimi quindici anni ha messo in circolazione, obbiettivamente, molti dei segnali sonori più rilevanti per le giovani generazioni.

“Honestly, nevermind” arriva solo nove mesi dopo il precedente album, “Certified loverboy”, e considerando che Drake, per i numeri mastodontici del suo successo, non aveva nessun bisogno di pubblicare un nuovo lavoro, è interessante cercare di capirne i motivi.

L’atmosfera generale dell’album è, in termini sonori, molto vicina a quella di certa house music di qualche tempo fa, ma non c’è citazionismo o nostalgia, niente revival tanto per capirci. In molti hanno scritto che è un album ‘dance’ e davvero molta della musica dell’album è ‘danzabile’, si tiene stretta in un club, spinge al movimento e meno all’attenzione. E così, infatti, molti dei testi, per quanto come sempre “self centered”, non sembrano taglienti e ironici come in passato, come se Drake, e il titolo forse potrebbe confermarlo, non volesse coinvolgere chi ascolta in null’altro che un “divertissment”, ballabile, ‘leggero’, volatile quanto basta per accompagnare l’estate, prima di procedere altrove.

La ‘malinconia’ che avvolge la sua musica è ancora il centro emotivo dei suoi brani, ma, come accade ad esempio in “Massive”, sembra fatta apposta per ballare da soli in mezzo alla folla, per concentrarsi sul corpo più che sulla mente. E’ un album curioso, dunque, tra trap, rap, dance, house, soul, una collezione di brani che giocano attorno al già detto di Drake ma aggiungono una dose di ‘godibilità’ che sembra tesa a voler chiudere un capitolo più che ad aprirne un altro, un album ‘interlocutorio’ nel quale l’elemento emotivo del suo canto, che resta la chiave di volta dell’intera operazione, sembra stemperarsi in un desiderio di ‘entertainment’ che spesso supera tutto il resto, in un generale senso di ‘tranquillità’ che rende l’album godibile anche se non emozionante.

Tracklist

01. Intro (00:36)
02. Falling Back (04:26)
03. Texts Go Green (05:08)
04. Currents (02:37)
05. A Keeper (02:53)
06. Calling My Name (02:09)
07. Sticky (04:03)
08. Massive (05:36)
09. Flight's Booked (04:14)
10. Overdrive (03:22)
11. Down Hill (04:10)
12. Tie That Binds (05:36)
13. Liability (03:57)
14. Jimmy Cooks (feat. 21 Savage) (03:38)
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