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Musica via Internet, che sarà di noi?

Musica via Internet, che sarà di noi?
Gloria Pozzi e Mario Luzzatto Fegiz, sulle pagine del "Corriere della Sera", in un articolo a quattro mani riflettono sugli "show trasmessi in diretta via Internet". «Gli U2, gli Aerosmith, Celine Dion, l'ex Spice Geri Halliwell e i Rolling Stones di Mick Jagger. Ma anche Gianna Nannini, Claudio Baglioni e Lorenzo/Jovanotti (con la sua performance al Festival di Montreux). E dal 23 luglio si potranno vedere e ascoltare tutti i 40 artisti di Woodstock '99. Gli artisti finiscono sempre più in diretta in concerto su Internet. E non soltanto le pop/ rockstar vanno "live" sulla rete. Anche la lirica viaggia in tempo reale per via telematica: lo scorso 25 giugno "Aida" all'Arena di Verona ha catturato l'attenzione di ben 150 mila "internauti" sparsi nel mondo (50mila solo in Italia)».

Fegiz e Pozzi si lamentano per la scarsa qualità delle immagini, le difficoltà di connessione, le "congestioni in rete", e si interrogano sul futuro. «Allora, che cosa succederà: le tv satellitari saranno soppiantate? I due mezzi diventeranno intercambiabili? Come muterà il rapporto tra artisti e pubblico? La rete mortificherà la musica dal vivo o la renderà democraticamente più fruibile? Il dibattito è aperto».
Interrogato in proposito, Biagio Antonacci risponde: «La musica dal vivo non può essere virtuale. E' una contraddizione in termini. Il pubblico perderà l'emozione e la magia dell'evento live». Favorevole, invece, Daniele Silvestri: «E'un sistema ineluttabile, che mi piace. Non credo sia vero che la gente non andrà più ai concerti, anche se è ovvio che sul posto sia un'altra cosa. Mi piace la diffondibilità dell'evento permessa da Internet. La rete telelematica fa cronaca e diventa documento di un concerto. E' più potente di radio e tv, e presto sarà il luogo dove si potrà trovare più facilmente musica da scoprire».
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