Critiche lusinghiere per "Serata pop", il programma di Michele Bovi in onda su Raidue, il lunedì, di solito alle ore 22.30. Scrive Aldo Grasso sul "Corriere della Sera": «E' uno dei pochi programmi che d'estate si possano seguire con qualche costrutto. Il tema affrontato dalla trasmissione era di estremo fascino: la nascita in Italia della moderna industria discografica, a Milano con Casa Ricordi (e con Nanni Ricordi) e a Roma con la RCA Italia (e con Ennio Melis). Se un appunto si può muovere a Bovi è che in ogni puntata (siamo già alla sesta) mette troppa carne al fuoco: la Ricordi e Nanni Ricordi meritavano una puntata a sé (era sufficiente accennare ai rapporti di Nanni Ricordi con Dario Fo e con un certo ambiente intellettuale milanese per illuminare meglio il mondo della «canzonetta»); la RCA ed Ennio Melis meritavano un capitolo a parte, insistendo molto sullo strepitoso racconto di Papa Pacelli che chiede agli americani una grande fabbrica di musica per Roma».
Alessandra Comazzi, critico de "La Stampa", scrive: «Soprattutto si ascoltavano canzonette, e si vedevano cantanti allora giovanissimi e discografici dalle tempie grigie. I cantanti erano implumi, molti scomparsi, Modugno, Villa, Battisti, De Andrè, Buscaglione; molti ancora in attività, tra ricordi del passato e rivisitazione del presente. Forse il telespettatore non capisce veramente come andarono le cose, chi erano i "buoni" e chi i "cattivi", e se davvero fosse possibile una simile divisione estrema e manichea. Ma di sicuro, se ha l’età, si intenerisce, si immalinconisce, ripercorre i paradisi degli amori infantili».
Alessandra Comazzi, critico de "La Stampa", scrive: «Soprattutto si ascoltavano canzonette, e si vedevano cantanti allora giovanissimi e discografici dalle tempie grigie. I cantanti erano implumi, molti scomparsi, Modugno, Villa, Battisti, De Andrè, Buscaglione; molti ancora in attività, tra ricordi del passato e rivisitazione del presente. Forse il telespettatore non capisce veramente come andarono le cose, chi erano i "buoni" e chi i "cattivi", e se davvero fosse possibile una simile divisione estrema e manichea. Ma di sicuro, se ha l’età, si intenerisce, si immalinconisce, ripercorre i paradisi degli amori infantili».