La prima hit di Tom Petty
Tom Petty ha scritto la maggior parte delle canzoni degli Heartbreakers, ma il ruolo del chitarrista Mike Campbell all'interno della band non deve essere assolutamente sottovalutato. Giusto per portare un esempio la canzone "Breakdown" dell'album d'esordio "Tom Petty and the Heartbreakers", uscita nel novembre del '76 e poi entrata in classifica negli Stati Uniti, probabilmente non avrebbe avuto il successo che ha avuto senza il riff di Campbell.
Parlando di Mike Campbell nel 1986 con Guitar Player Tom Petty disse: "Michael non è uno che si mette in mostra. Pensa molto come uno scrittore, e a volte devo prenderlo a calci nel sedere per questo. Vorrei dirgli: 'Vai avanti e dammela'".
Mike Campbell non ha scritto "Breakdown", la scrisse Petty, una sera tardi in studio, mentre lavorava ad altre canzoni. Seduti al pianoforte, lui e Campbell trovarono un groove che si rivelò lungo quasi otto minuti. C'era anche quel riff di chitarra a cui si accennava più sopra. L'idea che i due avevano in mente era quella di estrarre i pezzi migliori dalla registrazione, dallo studio accanto però arrivò Dwight Twilley, che ascoltò la registrazione e diede loro dei preziosi consigli.
Questo il ricordo di Tom Petty: "Twilley si voltò verso di me, e disse: 'Questo è il riff, amico! Come mai lo suona solo una volta alla fine della canzone? È tutto il ritornello.'" Dopo avere riascoltato il tutto, Petty richiamò il resto degli Heartbreakers in studio. Questa volta, Campbell provò a usare una slide per il riff. "Usai una boccetta di pillole, credo fosse quella delle vitamine One A Day. Abbiamo deciso che il bottleneck era troppo blues. Così ho suonato la parte senza bottleneck e ha funzionato. È una di quelle cose che ti capitano per caso." E Twilley finì per cantare i cori in "Breakdown", che venne ridotta a meno di tre minuti.
"Erano giorni davvero strani", avrebbe poi ricordato Tom Petty nel 2005. "Scrissi tutte le canzoni, testi e musica. È una cosa che non penserei di poter fare ora. Ma credo di sì. Ma quando sei giovane, e così innocente, succede e basta. Non avevamo intenzione di stare seduti per due ore a lasciare che riparassero i microfoni o cose del genere senza fare niente, quindi l'abbiamo fatta."
La versione di "Breakdown" pubblicata sull'album durava due minuti e 42 secondi, ma la band spesso la allungava durante i concerti. Il brano raggiunse la posizione numero 40 della classifica statunitense e divenne un punto fermo dei concerti degli Heartbreakers . In una intervista di Guitar World nel 2024 Campbell raccontò: "Il riff divenne in un certo senso definitivo. È un buon esempio del mio vibrato, del mio timbro e della mia capacità di trovare la mia essenza. Impari sempre qualcosa da ogni canzone e ti sorprendi. Se sei fortunato, ti sorprenderai molto e penserai: 'Cos'era questo? Da dove è saltato fuori?'. L'importante è essere aperti, prestare attenzione e non lasciarsi sfuggire nulla di veramente buono."