Rockol30

Jonathan Richman contiene moltitudini

Profilo del cantautore americano di culto (con il racconto di Colombre e Maria Antonietta=
Jonathan Richman contiene moltitudini

Allievo di Lou Reed, nome di riferimento della scena indie, protagonista di un blockbuster hollywoodiano, ha fondato una band seminale (no, questo aggettivo non è abusato) con futuri membri dei Talking Heads e dei Cars. E costruttore di pozzi e forni per il pane in pietra, quando non canta: Jonathan Richman contiene moltitudini. Il cantautore americano, avrebbe dovuto essere alla Milano Music Week per un’intervista/concerto assieme a Colombre e Maria Antonietta (loro grandi fan). Putroppo l'incontro è stato annullato, ma cogliamo comunque l'occasione per raccontare un artista che è, letteralmente e non per stereotipo, un “di culto”. In outsider che compare in momenti centrali della storia del rock e ha influenzato le generazioni successive.

La storia

Nato nel Massachusetts il 16 maggio 1951, non ha mai raggiunto una popolarità di massa salvo forse quando compare nel film “Tutti pazzi per Mary” alla fine degli anni ’90, un successo che lanciò Ben Stiller e Cameron Diaz. Richman compariva in siparietti cantando le sue canzoni come una sorta di coro greco che commenta la storia. Ma a quel tempo aveva già un seguito fedele, conquistato dal suo modo semplice, innocente e bambinesco di intendere la canzone. Con i Modern Lovers, fondati nel 1971 assieme a Jerry Harrison (che poi fece parte dei Talking Heads), ha anticipato lo spirito del punk prima che il termine circolasse davvero: brani diretti, nervosi, sostenuti dalla produzione di John Cale dei Velvet Underground. Della band era il più grande fan, tanto da venire preso sotto l’ala protettiva di Lou Reed, come lui stesso ha raccontato in “Il mio tai chi”, il libro dedicato alla pratica marziale del rocker (qua un estratto).

Il gruppo, di cui “Roadrunner” rimane la canzone più nota e una sorta di hit minore del rock anni ’70, si dissolse progressivamente e Richman iniziò a usare il suo nome, proponendo un rock ’n’ roll diretto e naif, accompagnato da performance surreali. Il suo ultimo album, “Only Frozen Sky Anyway”, è uscito la scorsa estate, prodotto da Jerry Harrison: il punto di arrivo di un percorso in cui ha trasformato la spontaneità in poetica, muovendosi tra folk, rock’n’roll primitivo e ballate eccentriche.

Colombre: “L’ho scoperto passando dai Velvet Underground”

“Jonathan Richman l’ho conosciuto perché avevo scoperto i Modern Lovers: erano nella cerchia dei Velvet Underground, di cui ero molto fan”, racconta Colombre a Rockol. “Quando hai una band che ti piace un sacco, vai a vedere chi c’è attorno, le influenze, i dischi collegati. A un certo punto compare questo nome: Modern Lovers. Ascolto il disco, scopro “Roadrunner” e rimango fulminato”. Da lì l’ascolto diventa ricerca, scoprendo brani come “Summer Feeling” e “I was dancing in the lesbian bar”: “Ho scoperto la figura di Richman, che per me è un idolo. L’ho poi incontrato dopo un suo concerto a Ravenna: è stata una serata surreale, bellissima, passata a parlare di tutto, dal bizzarro al profondo”. Colombre conserva ancora un ricordo concreto di quella serata: “Mi regalò il suo biglietto da visita, invitandomi a casa sua a San Francisco. Sul biglietto c’era scritto che costruisce pozzi in pietra a mano. Quando non è in tour, fa quello. Questa cosa mi colpì tantissimo per la sua ampiezza di visione, non solo sulla musica. Gli lasciai un disco appena uscito: qualche tempo dopo mi arriva una lettera scritta a mano da lui, con una recensione dettagliata dell’album. È stato il momento in cui ho capito che oltre al mito c’era la persona”.

Una visione dolceamara e surreale

Parlando della sua influenza, Colombre e Maria Antonietta partono dai primi anni di Richman: “Per quello che ho letto, avendo avuto maestri come Lou Reed e i Velvet, è riuscito a catturare quel tipo di inquietudine e a metterla nei suoi primi lavori. I Modern Lovers sono stati celebrati da band come i Sex Pistols, per l’attitudine, anche sbagliata se vuoi, ed è una cosa che mi affascina”.

L’impatto arriva fino al movimento indie pop degli anni Duemila: “Mi piace pensare che abbia contribuito, a livello di attitudine e anche un po’ di suono, a quello che è diventato tutto il movimento indie pop degli anni 2000, penso ad artisti come Jens Lekman. Una malinconia solare, tragica e buffa allo stesso tempo ha influenzato l’estetica di tantissime realtà”.

n Italia, secondo Colombre e Maria Antonietta, l’impronta è altrettanto riconoscibile: “Ho visto quella sua attitudine adottata da un certo movimento sghembo della costa est, dai Camillas al mondo degli album della Tafuzzy. Anche Dente, credo, abbia attinto da quel modo dolce e surreale di guardare alle cose. Tra il 2007 e il 2012 quel tipo di indipendenza sghemba si sentiva tantissimo”.

Jonathan Richman continua a essere un riferimento trasversale: per chi lo ha scoperto attraverso “Roadrunner” e i Velvet Underground, per chi lo ha ascoltato nelle sue canzoni in spagnolo o in italiano (“Così veloce” è un gioiellino) o in quelle dedicate ai dettagli minimi della vita quotidiana, per chi intravede nella sua semplicità una scelta quasi radicale. Vederlo di nuovo in Italia è l’occasione per riscoprire un modo diverso di intendere la musica: senza pose, senza sovrastrutture, con leggerezza e profondità.

La fotografia dell'articolo è pubblicata non integralmente. Link all'immagine originale

© 2025 Riproduzione riservata. Rockol.com S.r.l.
Policy uso immagini

Rockol

  • Utilizza solo immagini e fotografie rese disponibili a fini promozionali (“for press use”) da case discografiche, agenti di artisti e uffici stampa.
  • Usa le immagini per finalità di critica ed esercizio del diritto di cronaca, in modalità degradata conforme alle prescrizioni della legge sul diritto d'autore, utilizzate ad esclusivo corredo dei propri contenuti informativi.
  • Accetta solo fotografie non esclusive, destinate a utilizzo su testate e, in generale, quelle libere da diritti.
  • Pubblica immagini fotografiche dal vivo concesse in utilizzo da fotografi dei quali viene riportato il copyright.
  • È disponibile a corrispondere all'avente diritto un equo compenso in caso di pubblicazione di fotografie il cui autore sia, all'atto della pubblicazione, ignoto.

Segnalazioni

Vogliate segnalarci immediatamente la eventuali presenza di immagini non rientranti nelle fattispecie di cui sopra, per una nostra rapida valutazione e, ove confermato l’improprio utilizzo, per una immediata rimozione.