Bandiera Gialla compie 60 anni

Domani 16 ottobre cade il 60esimo anniversario di Bandiera Gialla, trasmissione radiofonica che per quattro anni e mezzo andò in onda sul secondo canale radio della RAI: dal 16 ottobre 1965 fino al 9 maggio 1970. Un programma musicale dedicato ai più giovani (dovete tenere conto del periodo) condotto e ideato da Gianni Boncompagni e Renzo Arbore che ha fatto storia, diventando un vero fenomeno di costume poiché proponeva sonorità totalmente differenti da quelle a cui si era abituati a quei tempi. Per la prima volta veniva dato spazio al beat e al rock.
Il nome Bandiera Gialla non fu scelto da Arbore e Boncompagni, ma da un dirigente della RAI. Il nome voleva evocare un segnale di allerta, di novità, di “contagio musicale”, un po’ come la bandiera gialla issata sulle navi per indicare la quarantena: simbolicamente, la nuova musica “contagiava” i giovani italiani.
Il programma aveva invariabilmente inizio con Gianni Boncompagni che annunciava: “A tutti i maggiori di anni 18, a tutti i maggiori di anni 18, questo programma è rigorosamente riservato ai giovanissimi. Ripeto: ai giovanissimi. Chi volesse, nonostante il nostro avviso, rimanere in ascolto, lo farà a proprio rischio e pericolo. Grazie. Sigla, prego.” Bandiera Gialla andava in onda il sabato pomeriggio alle ore 17.40 fino alle 18.30, ma la puntata veniva registrata nei giorni precedenti.
Ogni puntata presentava dodici nuove canzoni oppure, se giungevano dall'estero, ancora inedite in Italia. Venivano presentate tre alla volta e il pubblico - che era composto da quaranta ragazzi urlanti - votava quella che a suo parere riteneva la migliore utilizzando delle bandierine gialle. Le quattro canzoni che superavano la prima fase accedevano alla finale. Il brano vincitore era il "disco giallo" e tornava in gara la settimana successiva. Nel corso della trasmissione oltre alla gara, venivano proposte novità discografiche che arrivavano dall’estero, classifiche settimanali, messaggi e lettere degli ascoltatori, oltre a dei piccoli sketch e a delle parodie.
I ragazzi del pubblico venivano selezionati, per la maggior parte, tra quanti frequentavano la discoteca romana Piper Club. Alcuni di questi teenager nel tempo divennero famosi, si possono citare: Mita Medici, Renato Zero, Loredana Bertè, Giancarlo Magalli, Barbara Palombelli e Roberto D'Agostino.
La prima sigla di Bandiera Gialla, "T-Bird", era eseguita da Rocky Roberts. Il nome della trasmissione radiofonica ha poi ispirato l'omonimo brano di grande successo cantato da Gianni Pettenati che venne presentato in gara nel 1966.
Tra le canzoni più note che si sono fregiate il titolo di 'canzone regina' si segnalano, tra le moltissime di quelle provenienti dall'estero, "Hush" dei Deep Purple, "On the road again" dei Canned Heat, "Touch me" dei Doors, "Think" e "Respect" di Aretha Franklin, "Penny Lane", "Yellow submarine", "Paperback writer", "Girl", "Help!", "We can work it out" e "Michelle" dei Beatles, "Mellow yellow" di Donovan, "Good vibrations" e "Barbara Ann" dei Beach Boys, "Paint it, black", "Get off of my cloud" e "(I can't get no) satisfaction" dei Rolling Stones, "I got you babe" di Sonny & Cher e "For your love" degli Yardbirds. E l'elenco potrebbe continuare a lungo.
Tra le canzoni italiane (o cover cantate in italiano di canzoni straniere) si ricordano: "Pafff...bum" di Lucio Dalla, "Che colpa abbiamo noi" e "E' la pioggia che va" dei Rokes, "29 settembre" dell'Equipe 84, "Stasera mi butto" di Rocky Roberts, "La pelle nera" di Nino Ferrer, "Senza luce" dei Dik Dik, "Io per lei" dei Camaleonti, "Gli occhi verdi dell'amore" dei Profeti e "Ragazzo solo, ragazza sola" dei Computers (cover di "Space oddity" di David Bowie).