Lionel Richie: "Michael Jackson puzzava"

Lionel Richie nel suo nuovo libro di memorie, 'Truly', tra gli altri ha parlato anche del suo amico Michael Jackson sostenendo che l'igiene non fosse proprio il suo punto di forza.
Nel libro Richie sostiene che Jackson conduceva "una vita quotidiana eccentrica, come fosse un professore distratto ma ancora ragazzino". Sempre parlando del Re del Pop scomparso nel giugno 2009 riporta inoltre che il produttore Quincy Jones, che ha lavorato con Jackson ad alcune delle sue canzoni più famose, lo prendeva in giro chiamandolo "Smelly".
Nel suo libro, di cui un estratto è stato pubblicato su People, afferma: "Anche Michael rideva, rendendosi conto di non essersi cambiato o lavato i vestiti per un paio di giorni... Abbiamo tutti le nostre stranezze". Lionel Richie afferma – forse troppo semplicisticamente - che la scarsa igiene di Jackson era in parte dovuta alla sua estrema fama. Questa lo teneva lontano dai negozi, quindi non poteva acquistare nulla senza correre il rischio di essere assalito dai fan. Racconta inoltre che quando mandava i vestiti in lavanderia, spesso non venivano mai restituiti proprio a causa della sua fama.
Scrive Richie della impossibilità di condurre una vita normale di Michael Jackson: "Tutti tenevano qualcosa come souvenir. Prese semplicemente l'abitudine di indossare gli stessi pantaloni finché non diventavano inutilizzabili. Era in tournée e si esibiva con gli elaborati costumi realizzati per lui dai suoi stilisti, oppure indossava i pantaloni del pigiama e le pantofole in studio o indossava i suoi abiti da sera. Oppure era a casa con qualcosa di largo e comodo per poter provare i suoi passi di danza e giocare con tutti i suoi animali domestici".
Ha continuato ancora raccontando un episodio emblematico: "Ogni volta che Michael veniva a trovarmi, indossava magari jeans e maglietta. E i jeans o gli cadevano di dosso o erano troppo corti per essere dei jeans e, beh, puzzavano. Lo riaccompagnavo a casa, percorrendo le stradine secondarie, ed era dolce e riconoscente. Appena rientravo a casa, passato davanti al soggiorno ho notato che sul tappeto c'erano un paio di mutande di Michael Jackson e i suoi vecchi jeans logori. Stesi lì come dopo un incidente stradale. Come fare a non ridere? MJ era stato qui."