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La storia dietro la copertina di "The bends" dei Radiohead

Thom Yorke e Stanley Donwood, che realizzò la cover, rivelano la genesi dell'immagine.
La storia dietro la copertina di "The bends" dei Radiohead

È una delle copertine più iconiche del rock degli ultimi trent'anni, spesso diventata oggetto di meme virali su social network come TikTok e Reddit, con quel manichino dall'espressione ambigua associato a contesti umoristici. Stiamo parlando, naturalmente, della copertina di "The bends", il secondo album dei Radiohead, che nel 1995 consacrò la band britannica grazie a brani come "My iron lung", "Fake plastic trees" e "Street spirit (Fade out)". Ma sapete come fu realizzata la celebre cover, dai tratti macabri e un po' inquietante? A rivelarlo sono stati Thom Yorke e l'artista che firmò la copertina, Stanley Donwood.

I due hanno unito le loro forze in occasione di una mostra dedicata alla loro collaborazione - che dura da trent'anni e nel corso della quale sono state realizzate oltre 150 opere, tra dipinti originali per le copertine di album, incisioni, disegni ispirati alle canzoni scritte da Yorke - che debutterà il prossimo 6 agosto all'Ashmolean Museum di Oxford e che sarà visitabile fino all'11 gennaio. Alla vigilia dell'inaugurazione della mostra, Thom Yorke e Stanley Donwood hanno concesso un'intervista alla Bbc per raccontare aneddoti e curiosità della loro collaborazione e hanno ricordato anche la genesi della copertina di "The bends".

"È stata una cosa letterale, perché la canzone (che trainava l'album, ndr) si chiamava 'My Iron Lung' e ho pensato: 'Andiamo a trovare un vero polmone d'acciaio e fotografiamolo'", ha detto Yorke. La ricerca portò il cantautore e l'artista nel seminterrato del John Radcliffe Hospital di Oxford, dove i due trovarono il manichino che compare sulla copertina. "Siamo riusciti a entrare nel seminterrato dell'ospedale John Radcliffe... non avremmo dovuto. Non so come siamo entrati. Non dovevamo essere lì", ha ricordato il frontman dei Radiohead.

Donwood ha rivelato che i due entrarono in un "orribile magazzino" che sembrava "qualcosa uscito da un film horror a basso budget". Ma quando trovarono il polmone d'acciaio, pensarono che fosse "molto noioso... solo una scatola di metallo". Proprio lì vicino, però, notarono un manichino utilizzato per addestrare le persone a praticare la rianimazione cardiopolmonare e a usare i defibrillatori: "In realtà ce n'erano alcuni. Il manichino per la rianimazione era letteralmente lì", ha detto Yorke.

Sul perché l'immagine di copertina di "The bends" appare come pixelata, Donwood ha spiegato: "Avevamo una videocamera e andavamo in giro a filmare materiale, di ogni genere, non importava cosa fosse. Poi lo riproducevamo sulla TV di Thom e fotografavamo lo schermo con una cinepresa. A quei tempi, tutti i televisori erano analogici. Quindi, quando ci si avvicinava, il loro display era davvero interessante, come un mondo pre-pixel". Yorke ha aggiunto: "Ingrandirla l'avrebbe pixelata. Quindi abbiamo allungato l'immagine, l'abbiamo distorta un po' per esagerare l'espressione". 

"The bends" uscì il 13 marzo 1995. Inizialmente passò quasi inosservato nelle classifiche, ma alla fine del 1996 ammontarono a 2 milioni le copie vendute a livello mondiale del disco. 

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