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Dopo Kate Bush, 'Stranger things' porterà in alto i Deep Purple?

Il trailer di presentazione della quinta stagione della serie televisiva utilizza "Child in time"
Dopo Kate Bush, 'Stranger things' porterà in alto i Deep Purple?
Credits: Franco Mannocci

Una versione rivisitata di "Child in Time" dei Deep Purple, in origine pubblicata nel quarto album della band, "Deep Purple In Rock" del 1970, funge da colonna sonora nel trailer di presentazione della quinta e ultima stagione della serie televisiva 'Stranger Things'.

Le canzoni che hanno accompagnato i vari episodi di 'Stranger things' sono state scelte sempre con grande cura. Il caso più eclatante del successo che può avere una canzone associata a delle giuste immagini risale al 2022. Allorquando “Running up that hill” di Kate Bush, dopo essere stata inclusa nella colonna sonora della quarta serie di 'Stranger things' raggiunse la prima posizione della classifica di vendita. Chissà che ciò non accada anche ai Deep Purple.



Questa la sinossi ufficiale di 'Stranger Things 5' : "Hawkins è ferita dall'apertura dei Varchi e i nostri eroi sono uniti da un unico obiettivo: trovare e uccidere Vecna. Ma lui è scomparso, la sua posizione e i suoi piani sono sconosciuti. A complicare la loro missione, il governo ha posto la città in quarantena militare e intensificato la caccia a Undici, costringendola a tornare a nascondersi. Con l'avvicinarsi dell'anniversario della scomparsa di Will, si avvicina anche un terrore pesante e familiare. La battaglia finale incombe, e con essa, un'oscurità più potente e letale di qualsiasi altra cosa abbiano mai affrontato prima. Per porre fine a questo incubo, avranno bisogno che tutti, l'intera compagnia, sia unita, un'ultima volta."


La serie non è nuova ad utilizzare dei classici del rock, la quarta stagione si era chiusa sulle note di "Master Of Puppets" dei Metallica . Il classico della band californiana ne ha beneficiato scalando le classifiche di Spotify.


A proposito di "Child in time", In un'intervista che risale al novembre 2022 con gli spagnoli di RockFM, il cantante dei Deep Purple Ian Gillan rivelò la sua difficoltà ad eseguirla in concerto: "No, no. Non è possibile. Potrei abbassare la tonalità, ma non suonerebbe allo stesso modo. Faccio sempre questa analogia... Quando ero giovane, ero un atleta e facevo salto con l'asta; era il mio sport. A 25 anni, non potevo più farlo. A 26 anni, no, dimenticatelo. Non ci riesco. Ho sempre pensato a 'Child In Time' non come a una canzone, ma più come a un evento olimpico. È stata una sfida incredibile. Ma sì, quando ero giovane, era una cosa naturale. Così siamo arrivati al punto in cui, a circa 38 anni, non mi sembrava giusto. Così ho pensato: 'Meglio non farla male. Meglio non farla'.


Gillan ha continuato ancora spiegando: "Quando avevo 38 anni, quando ho preso quella decisione, ho pensato: 'Mio Dio. Sono quasi a metà della mia vita'. Mi ha fatto pensare al futuro. Voglio fare la cantante per il resto della mia vita? Beh, certo. Devo. Canto da quando avevo cinque anni in un coro di chiesa, o da quando ne avevo otto. Tutta la mia famiglia era legata alla musica: cantanti, musicisti. E quindi, cosa faccio allora? Non voglio essere conosciuto solo per questo urlo, come veniva chiamato; non voglio urlare quando avrò 80 o 70 anni. È indegno. Ma eccomi qui, a 77 anni, e sto ancora urlando, fino a un certo punto. Se devo essere onesto il controllo e l'elevazione di quella nota sono al di là delle mie possibilità." L'ultima volta che i Deep Purple hanno eseguito "Child in Time" in concerto risale al tour del 2002.

Delle difficoltà di Gillan a cantare quella canzone, una delle più amate dai fan, ne aveva parlato nel 2020 anche il bassista del gruppo Roger Glover
: "È successo diversi anni fa. Tracciò una linea. Disse: 'Non canterò più quella canzone'. E' stata una decisione personale. Dobbiamo rispettarla, perché è il nostro cantante e lo rispettiamo. Abbiamo scritto quella canzone a 24 anni, e a 24 anni puoi fare le cose in modo molto diverso rispetto a quando ne hai 74. Credo che sia stato anche un po' rovinato dalle politiche interne alla band dell'epoca. Ian Gillan, una sera, non ce la faceva più e disse: 'Ho il raffreddore. Stasera non posso fare 'Child in Time''. Ritchie (Blackmore, l'allora chitarrista dei Deep Purple, ndr) salì sul palco e iniziò a suonare gli accordi di apertura. Ovviamente, il pubblico impazzì e Ian fu costretto a cantarla. Col passare del tempo Ian provò a farla, ma non volevamo barare e far suonare l'armonia acuta con un campionatore o una chitarra o altro. Così disse: 'Basta. Non canterò mai più quella canzone'. Non è che non ne sia orgoglioso; è solo che non vuole cantarla. Questo è stato... non so quanto tempo fa... Dieci, quindici anni fa.”
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