Il rock magmatico degli islandesi Kaleo ha conquistato il mondo

«Chi?!». È questa la prima reazione quando si pronuncia in giro il nome dei Kaleo. Probabilmente non dirà niente neppure a voi. Eppure avrete sicuramente ascoltato la loro “Way down we go”, che su Spotify è arrivata a superare il miliardo di ascolti a livello mondiale e che è uno dei motivi - se non il motivo principale - per il quale in molti hanno acquistato il biglietto per l’unica data italiana del tour europeo della band, stasera alla Cavea del Parco della Musica di Roma. La canzone - tranquilli: non mancherà in scaletta - è del 2015: era una di quelle contenute nell’album d’esordio del gruppo islandese, “A/B”, quarantadue minuti e diciasette secondi di densissimo blues rock prodotto da Mike Crossey, già al fianco di Arctic Monkeys, 1975, Twenty One Pilots, Wolf Alice.
Oltre a “Way down we go” c’era anche “All the pretty girls”, la canzone con la quale Jökull Júlíusson (voce e chitarra), David Antonsson (percussioni), Daniel Kristjansson (basso) e Rubin Pollock (chitarra), amici sin dalle elementari, conquistarono l’attenzione degli addetti ai lavori anche fuori dall’Islanda, firmando un contratto con la Atlantic Records - parte del gruppo Warner - e collezionando ospitate sui palchi dei più prestigiosi festival mondiali, a partire dal South by Southwest di Austin, dove si guadagnarono il titolo di una delle “nuove 40 band da ascoltare”. Ma fu proprio “Way down we go” a catapultare i Kaleo - a proposito: il nome è una parola che il lingua hawaiana significa “la voce” - in testa alle classifiche mondiali, permettendo al gruppo di Reykjavík di conquistare la popolarità globale: inclusa prima nella colonna sonora di Fifa16, tra i videogiochi di calcio più popolari a livello mondiale, e poi nel trailer del film “Logan”, la canzone - accompagnata da un videoclip girato nella camera magmatica del vulcano islandese dormiente Thrihnukagigur - conquistò il primo posto della Alternative Songs e della Rock Airplay di Billboard.
Da lì in poi è successo un po’ di tutto, nella carriera dei Kaleo: con “No good” nel 2016 ottennero una nomination ai Grammy Awards come “Best Rock Performance”, nel 2017 i Rolling Stones li chiamarono ad aprire il concerto ad Amburgo che apriva il “No filter tour” e sette anni dopo JJ - è il soprannome del frontman - e soci fecero il bis quando Mick Jagger e compagni li richiamarono ad aprire un loro show a Philadelphia. E poi gli oltre 60 Dischi d’oro e di platino vinti a livello internazionale, gli innumerevoli show da headliner tutti sold out, le partecipzazioni a festival come il Coachella, il Lollapalooza e il Bonnaroo.
In Italia la loro popolarità è esplosa quando la stessa “Way down we go” è stata scelta come colonna sonora dello spot di un noto profumo. Lo scorso anno i Kaleo hanno ottenuto pure il permesso per esibirsi in una speciale performance sulla Terrazza Belvedere del Palatino, a Roma, con il Colosseo alle spalle, riprendendo tutto per un film - con regia dell’italiano Giorgio Testi e la produzione di Vertigo Live, già dietro i film dei concerti di Billy Idol - intitolato “Kaleo: Live at the Colosseum”. Lo show ha coinvolto 250 fan arrivati da tutto il mondo, insieme ad amici e parenti dei componenti della band: per assistere all’esclusivissimo show della band e per vedere il proprio nome comparire nei titoli di coda del film, atteso già la scorsa estate ma ancora in lavorazione, i fan hanno speso 2.999 sterline, pari a 3.505 euro. «Aspettatevi un film di proporzioni epiche», promettono loro.