Che caos, questo ritorno di Lana Del Rey

Una settimana fa Lana Del Rey ha pubblicato un nuovo singolo, “Henry, come on”, attesissima prima anticipazione dell’altrettanto attesissimo decimo album della cantautrice: dopo mesi di annunci, ripensamenti, slittamenti e quant’altro, ai fan non è sembrato vero che il nuovo progetto discografico della loro beniamina, “The right person will stay”, annunciato dalla Del Rey lo scorso novembre, previsto per il prossimo 21 maggio, stesse finalmente per vedere la luce. Ma neppure il tempo di festeggiare il ritorno della cantautrice, che subito quest’ultima ha smorzato ogni entusiasmo. Lo ha fatto con un post sui social, attraverso il quale ha comunicato ai fan di aver deciso di cambiare le carte in tavola ancora una volta. L’ennesima. “The right person will stay” non uscirà più il 21 maggio. Non solo: il disco non avrà neppure (più) questo titolo. «Sapete che non arriverà in tempo, vero? Dovrei dirvi che il titolo è cambiato di nuovo, proprio ora che state esultando per l’uscita della canzone? Sì. Forse aspetterò», ha detto Del Rey in un video. A distanza di pochi giorni c’è ora una nuova canzone della cantautrice. Si intitola “Bluebird” ed è uscita stanotte. Si tratta di un brano dalle atmosfere eteree, chitarra acustica, voce e archi, da colonna sonora di qualche film musicale di Hollywood degli Anni ’50, con la voce di Lana Del Rey che sembra uscire fuori da un vecchio grammofono: «Little bird, bluebird / fly away for both of us / for you have wings and I’ve no means to fly / little bird, bluebird / find some strenght inside my hand / anything to let you sing goodbye», canta Lana, da moderna Judy Garland.
Cosa sta succedendo?
Due singoli usciti a distanza di una settimana l’uno dall’altro. Copertine simili, se non proprio identiche: cambiano giusto l’inquadratura e l’angolazione della testa della cantautrice. Alimentare la confusione che circonda le sue mosse sembra essere ormai la specialità della casa di Lana Del Rey. Era il gennaio dello scorso anno quando, ospite a Los Angeles dei NMPA Songwriter Awards, i premi della National Music Publishers’ Association, la società che rappresenta i produttori e i cantautori musicali statunitensi, la popstar annunciò l’imminente uscita di un suo nuovo album di genere country. «Se non ve ne siete giù accorti dai nostri vincitori e dai nostri interpreti, l’industria musicale sta diventando country. Ci stiamo dirigendo verso il country. Sta sduccedendo», disse quella sera. Il titolo, “Lasso” fu svelato poco dopo, insieme alla data d’uscita: settembre 2024. Del Rey tornò a parlare del progetto un mese prima dell’uscita prevista: «Farò uscire due nuovi singoli entro la fine dell’anno». A settembre, però, il disco non uscì. A ottobre in un’intervista a Vogue la cantautrice spiegò di aver deciso di rimettere mano all’intero progetto. Il motivo? «C’era tanto “american flair”, troppo di quella estetica così americana. Mi sono fermata perché non mi riconoscevo. Vorrei che questo disco fosse un riflesso della persona che sono oggi. Potrei trasformarlo in qualcosa più in stile “southern gothic”, come avrebbe dovuto essere all’inizio, e meno country». E ancora: a novembre Del Rey annunciò che “Lasso” non si sarebbe più intitolato così, ma “The right person will stay”, e che sarebbe uscito il 21 maggio 2025.
Il rischio di essere fraintesa
Forse Del Rey si dev’essere resa conto che un titolo del genere era un filino fraintendibile: “right” in inglese vuol dire “giusto”, ma anche “destra”. Per di più, se associato a un album country, genere musicale che storicamente è stato associato alle idee politiche della destra americana, in particolare a quelle dell’America profonda, rurale e repubblicana. In passato la popstar è stata più volte accusata di essere una repubblicana conservatrice per il tipo di musica che fa, in larga parte incentrata sulla nostalgia del sogno americano (lei ha sempre smentito di avere simpatie per la destra - per l’album del 2021 “Blue banisters” incise anche un omaggio ai manifestanti di Black Lives Matter, “Text book”). Insomma, l’intero progetto rischiava di essere interpretato come un’ode politica. Meglio cambiare.
I precedenti e il concerto del 25 aprile al raduno country
I fan hanno imparato che stare dietro alla voce di “Summertime sadness” è particolarmente difficile: non è la prima volta che un suo progetto cambia forma e contenuto. “Chemtrails over the country club” originariamente si intitolava “White hot forever” ed era atteso per il 2020, salvo poi uscire un anno dopo: in quel caso, va detto, c’erano cause di forza maggiore, con la pandemia che spinse i protagonisti del pop a rimettere mano alle rispettive agende. Il successivo “Blue banisters” avrebbe dovuto intitolarsi “Rock candy sweet” e uscire nel giugno del 2021, salvo poi cambiare titolo e arrivare nell’autunno di quello stesso anno «perché a volte la vita ti fa cambiare in tempo per il prossimo capitolo». Tra i due dischi Del Rey avrebbe dovuto pubblicare un disco natalizio di standard e classici americani, alla fine mai uscito. E non sono stati mai chiariti i motivi che l’anno scorso spinsero la cantautrice a posticipare di due settimane l’uscita di “Did you know that there’s a tunnel under Ocean Blvd”. Forse solo Kanye West ha fatto impazzire di più i fan.
Lana Del Rey tornerà ad esibirsi dal vivo il 25 aprile, sul palco del festival Stagecoach, mega-raduno ospitato dal deserto di Indio, in California: la stessa area che ospita il Coachella, di cui è considerato una sorta di di spin off country. Chissà cosa s’inventerà.