Jovanotti pensa (ancora) positivo e lo canta in “Fuorionda”

Non lasciatevi spaventare da quell’intro stile Thegiornalisti che sembra far presagire una svolta giovanilista dell’ex “Ragazzo fortunato”: è il tocco, riconoscibilissimo, di Dardust, arruolato da Jovanotti a bordo della nave salpata dal suo Karakorum Studio di Cortona per una nuova avventura. È un flash, perché poi lo stile di Lorenzo Cherubini si impone: in “Fuorionda”, che arriva dopo “Montecristo” ed è il secondo tassello del puzzle che sarà l’album “Il corpo umano” (uscirà il 31 gennaio), si incontrano il Jovanotti di “Sabato” e quello di “Tutto l’amore che ho”. Su una base elettronica la voce di “Mi fido di te” si lascia andare a un lungo flusso di coscienza, che parte dall’incidente del 2023 in bicicletta a Santo Domingo che gli costò una frattura del femore e della clavicola (e due operazioni - “Potrei dirti che fa ancora male e che non si decide a passare / che quel giorno in ambulanza ho capito che si muore”, canta) e arriva a riflessioni sulla società.
Lui che in “Penso positivo” cantava “Io credo che a questo mondo esista solo una grande chiesa / che passa da Che Guevara e arriva fino a Madre Teresa, passando da Malcom X attraverso Gandhi e San Patrignano”, dividendo e rimbalzando - come ha scritto Michele Serra su Repubblica - senza farsi del male da una tribù all’altra, per saltare di qui e di là senza nessuna cura delle convinzioni, a distanza di oltre trent’anni in “Fuorionda” canta: “Oh yeah, come in Russia e Ucraina / Tel Aviv e Palestina, oh yeah / In America Latina, oh yeah (…) Oh yeah, tra Corea, Hawaii e Cina, oh yeah / sulla costa magrebina, la politica italiana”. “Le canzoni arrivano, come sogni a occhi aperti, come spiriti compaiono nella mente in forma di un’immagine o di una parola o a volte di un suono o di un groove, e per me la cosa migliore da fare è sospendere il giudizio e appuntarsele da qualche parte. Poi a volte a me succede che quella ‘cosa’ continua a tornarmi in mente nei giorni successivi e anche se io stesso non la conosco é lei che conosce me e mi dice cose di me che non erano previste e che mi raccontano qualcosa perfino pensieri che vorrei non pensare, come certi ‘fuorionda’ che in tv conquistano il centro della scena. Nello ‘spettacolo’ della vita di ognuno ci sono dei fuorionda, io con i miei di oggi ho fatto questa canzone, dove OYEAH è il mio modo per dire avanti Lorè, andiamo avanti, siamo sempre all’inizio di qualcosa”, spiega lui.
Se i Thegiornalisti citavano i cineombrelloni, a partire da “Sapore di mare” di Carlo Vanzina, Jovanotti cita Federico Fellini e il suo “8 e mezzo”: “Nell’ultima scena il protagonista dice queste parole che mi accompagnano dalla prima volta che lo vidi tanti anni fa: ‘E non mi fa più paura dire la verità, quello che non so, che cerco, che non ho ancora trovato. Solo così mi sento vivo, e posso guardare i tuoi occhi senza vergogna. È una festa la vita: viviamola insieme!’. ‘Fuorionda’ è un pezzo del mio nuovo album ‘Il corpo umano (vol. 1)’ che esce il 31 gennaio con 15 canzoni nuove, molto diverse tra di loro e ognuna parte di un corpo unico, un corpo umano che ha voglia di vivere e di danzare. Danziamo insieme”.
Il disco che uscirà il 31 gennaio - e che, è praticamente certo, il cantautore promuoverà anche con un passaggio da superospite al Festival di Sanremo 2025 - sarà solamente la prima parte di un progetto più ampio e articolato, come si deduce dal titolo stesso. Come sempre vulcanico e incontenibile, in questi mesi Jovanotti - lavorando con Dardust e altri produttori - ha lavorato a una grande quantità di brani: ma a differenza di quanto fatto dieci anni fa in “Lorenzo 2015 CC”, quando raccolse tutti i pezzi in un doppio disco monumentale, da trenta canzoni in tutto, stavolta ha deciso di “splittare” il progetto in più parti. In queste settimane Lorenzo Cherubini è impegnato a Castrocaro con le prove del tour nei palasport, ospitate dal Padiglione delle Feste: “Siamo nella sala prove più bella del mondo. Nemmeno gli U2 e i Rolling Stones ne hanno una così. Ce la dobbiamo meritare, come diceva il soldato Ryan, ma ce la meriteremo”. Il tour - de force - partirà il 4 marzo da Pesaro, per girare tutta l’Italia con 43 date.