La musica al cinema: il meglio del 2024

Il 2024 è stata un’annata ricchissima di uscite musicali, che questo elenco riflette solo parzialmente, dato che la consueta programmazione natalizia precedente all’annuncio delle nomination ai premi Oscar ha fatto slittare molti titoli che sarebbero apparsi qui a inizio gennaio 2025. Film come il biopic musicale sulla Callas Maria, il musical francese Emilia Perez e il film sulla carriera e la musica di Robbie Williams Better Man, per citare solo le assenze più evidenti.
Per fortuna non mancano titoli già passati per le sale (anzi, alcuni sono ancora al cinema in queste giornate natalizie) che hanno segnato musicalmente il 2024 su grande schermo. Questo elenco comprende sia i migliori film strettamente a tema musicale o musical, sia i film più rilevanti dell’annata per quanto riguarda l’impatto delle sequenze musicali e delle colonne sonore in essi presenti. Alcuni di questi titoli non sono nemmeno film convincenti, ma hanno catalizzato l’attenzione per il ruolo che gioca la musica all’interno degli stessi.
Vediamo dunque che è successo in ambito musicale su grande schermo nel 2024.
Gloria!
Uno dei film più belli a tema musicale visto in sala nel 2024 è italiano ed è anche un debutto alla regia: quello di Margherita Vicario, sorprendente dietro la cinepresa in “Gloria!”, presentato al Festival di Berlino a febbraio.
Regista ma anche compositrice di gran parte delle musiche del film, Vicario porta lo spettatore in maniera romanzata, ironica e fieramente femminista nel mondo dimenticato della musica femminile dei conventi. Nel film viene raccontata la passione per il canto di un gruppo di ospiti dell’Orfanotrofio di Sant’Ignazio nel 1800. Come di consuetudine all’epoca, le ragazze protagoniste sono giovani nullatenenti ospitate dalle istituzioni cattoliche per avviarle alla carriera musicale, lavorando come musiciste e cantanti nei cori di chiese e conventi.
Per quantità e complessità delle parti cantate “Gloria!” va vicino a essere un musical, tra l’altro vedendo nei ranghi del suo cast alcuni nomi della musica italiana davvero di rilievo: Veronica Lucchesi della Rappresentante di Lista ed Elio, affiancati dal comico Paolo Rossi in tre ruoli davvero molto ironici.
Un gioiellino purtroppo passato inosservato, da recuperare assolutamente.
L’intervista a Margherita Vicario
Wicked
Fenomeno culturale e hit al botteghino negli Stati Uniti, film passato quasi sotto silenzio in Italia e nel resto del mondo: l’adattamento cinematografico del celebre musical di Broadway segna una sorta di cesura Stati Uniti e pianeta Terra, ma rimane il musical dell’anno, con serie possibilità di finire agli Oscar in categorie molto importanti.
Non è un film di fattura strepitosa, anche per quanto riguarda la componente coreografica e registica, ma le killer hit della colonna sonora funzionano tanto quanto sul palco di un teatro. La presenza davvero ispirata di un’Ariana Grande semplicemente perfetta e di una Cynthia Erivo vocalmente impressionante fanno da sole il film. Rimane il rimpianto di cosa sarebbe potuto essere nelle mani di un regista e di una produzione capaci di trasformare il potenziale musicale del film in materia cinematografica di alta qualità.
Trap
Sottovalutato e bistrattatissimo, M. Night Shyamalan ha tirato fuori un horror ironico e graffiante da una situazione in cui tanti papà si sono ritrovati nell’anno dell’Eras Tour di Taylor Swift: accompagnare la prole adolescente in delirio al concerto pop della propria beniamina. In Trap questa premessa (e il suo relativo corredo musicale, che non rimane così in secondo piano) si trasformano in un delizioso thriller a tinte horror, in cui il papà è in realtà un serial killer inafferrabile e lo stadio ricolmo di 30mila persone una trappola tesa dalla polizia per catturarlo.
La sola trama varrebbe un posto in classifica, ma i sottili riferimenti alla realtà musicale statunitense e l’ottima fattura del film lo fanno entrare di diritto in questa lista.
Flow
In un film con protagonista un manipolo di animali che si ritrovano a sopravvivere a una piena inaspettata in un mondo in cui rimangono solo le tracce della presenza umana, la colonna sonora giocoforza ha un ruolo cruciale nella narrazione senza dialoghi e senza possibilità di spiegarsi a parole.
L’aspetto impressionante di “Flow”, che già di per sé è uno dei film animati più apprezzati dell’ultima annata, è che Gints Zilbalodis oltre a dirigerlo, produrlo ed editarlo ne ha anche co-composto la colonna sonora. Sette ore di musica strumentale scritta con Rihards Zalupe e poi accuratamente selezionata fino a ricavare i cinquanta minuti che sono finiti nel lungometraggio finale.
Senza mai diventare una sottolineatura ingombrante, la musica soave, curiosa e sempre incisiva di “Flow” è un elemento cruciale per raccontare la vita interiore del gattino nero protagonista, che seguiamo nell’esplorazione di un mondo in cui gli umani sono solo un ricordo.
Il mio amico Robot
Altro film animato, altro lungometraggio praticamente muto, ma solo a parole. Anche in questa pellicola toccante che racconta come le storie umane (d’amore, di amicizia, di vicinanza) inizino e finiscano perché è così che deve succedere, la musica gioca un ruolo assolutamente cruciale. Anche perché il lungometraggio animato del regista spagnolo Pablo Berger racconta con incredibile puntualità quanto le canzoni, oltre che belle da ascoltare, rilevanti al momento del lancio, possano venire caricate di un bagaglio emotivo che torna a colpirci quando le risentiamo alla radio, per caso, all’improvviso, anni dopo.
Meriterebbe di stare in questa lista anche solo per la sequenza indimenticabile in cui i due protagonisti ballano sui pattini a rotelle sulle note di “September” degli Earth, Wind & Fire.
Ho visto la TV brillare
A proposito di creare un mondo usando la musica come colonna vertebrale emotiva dello stesso, come non citare questo piccolo gioiello indie da noi purtroppo finito nell’oblio del noleggio su piattaforma ma considerato a livello internazionale uno dei film cult dell’annata?
In “Ho visto la TV brillare” c’è un racconto a tinte sovrannaturali e horror di cosa abbia significato essere adolescenti negli anni ‘90. Una decade contraddistinta dal disagio di sentirsi sbagliati nella propria stessa pelle e capiti solo da una serie TV che si guarda di nascosto in tarda serata risuona in tutta la colonna sonora composta da Alex G.
A metà strada tra musica e rumore bianco di una TV mal sintonizzata, la soundtrack del film accompagna anche la creazione di un fittizio telefilm per ragazzi intitolato “The Pink Opaque” che si ibrida col film stesso e conquista sin dalla sua sigla d’apertura, sgangherata, melodrammatica, struggente.
The Substance
Dopo Justine Triet con “P.I.M.P.” nel 2023, quest’anno è stato il turno di un’altra regista francese di rendere cult un pezzo che un tempo non si sarebbe esitato a definire zarro ma il cui utilizzo sfrontato e ironico al cinema fa davvero fare il giro alla canzone in questione, rendendola irresistibile.
Il film è l’horror cult "The Substance", il pezzo è il remix di “Pump It Up” del DJ Endor, che nel 2019 pompava alla grande una canzone già tutt’altro che sobria, ovvero l’omonima hit euro-dance di Danzel. Coralie Fargeat è la regista che lo impiega come colonna sonora di un programma di pilates televisivo ai confini del pornografico, in cui la bellissima e sensuale Sue (Margaret Qualley) mostra le sue grazie e dimena il suo fisico sodo e a prova di gravità al ritmo di questa hit.
Insomma, più eccessivo, sfrontato e sfacciato di così non si può, ma “The Substance” è un film che fa dell’eccesso la sua bandiera, in un’annata in cui tanti registi hanno deciso di lasciare i sottotesti e la sottigliezza in soffitta, anche sul fronte musicale.
Challengers
Luca Guadagnino si è sdoppiato nel 2024, presentando due lavori molti differenti tra loro, ma musicati da un duo che al cinema non fa mai prigionieri: Trent Reznor e Atticus Ross. Nonostante la loro già gloriosa carriera al cinema, la colonna sonora del film sportivo di Guadagnino potrebbe seriamente candidarsi a migliore composizione del duo da parecchi anni a questa parte.
Ambientato tra le isosceli di un triangolo amoroso tra tre giovani, ambiziosi, egoisti tennisti, “Challengers” è un film che punta a sedurre mettendo in mostra la sua bellezza spavalda ed elegante: la regia leccatissima, la fotografia impeccabile, tre protagonisti che attraverso la lente di Guadagnino diventano sex symbol irresistibili. Il tutto a tempo di una colonna sonora che non scompare dentro il film e non fa da sottofondo, ma anzi vede il montato seguirne i battiti, uscendone come assoluta protagonista. Persino dalle parti dell’Academy sembrano essersi accorti che quella di “Challengers” è indubbiamente una delle migliori, se non la più memorabile colonna sonora cinematografica del 2024.
Parthenope
Il film è stato molto visto dagli spettatori italiani e ha molto diviso il suo pubblico, spiazzato dal primo ritratto femminile soggetto e non oggetto (almeno in teoria) del cinema di Sorrentino. In ambito musicale però Paolo Sorrentino si dimostra un cineasta dal gusto musicale impeccabile e dall’invidiabile capacità di piazzare una canzone laddove avrà un impatto emotivo devastante. L’aveva fatto con Pino Daniele sul finale di “È stata la mano di Dio”, l’ha rifatto con Riccardo Cocciante e la sua struggente “Era già tutto previsto”. Un inno perfetto alla brevità dell’esistenza e a certi corsi e ricorsi della vita raccontati in prospettiva napoletana, che tira fuori quell’inevitabile malinconia che tinge tutto il cinema sorrentiniano.
Deadpool & Wolverine
Il film è quello che è: mercenario in ogni suo aspetto, pianificato per spremere quanto più possibile il nostro amore un po’ sfiorito per i supereroi al cinema. Nonostante questo è innegabile che uno dei momenti musicali più popolari al cinema nel 2024 siano stati i titoli di testa di “Deadpool & Wolverine”. Titoli in cui il supereroe di Ryan Reynolds che balla un’intricata, trascinante coreografia sulle note di “Bye Bye Bye” degli N*SYNC. Il tutto mentre uccide degli sfortunati sicari inviati a mettergli i bastoni tra le ruote. Chi non c’era all’epoca dell’uscita della canzone ha così scoperto “Bye Bye Bye” al cinema o su TikTok, riportandola in classifica e generando tormentoni, meme e imitazioni per settimane.
Da segnalare anche l’incredibile capacità di Reynolds di farsi dire di sì fa gente come Madonna per ottenere i diritti d’utilizzo di una hit come “Like a Prayer” per un’altra sequenza musicale presente nel film altrettanto mercenaria, altrettanto iconica.