Quando Elvis Costello divenne il re dell’America

"He thought he was the king of America/But it was just a boulevard of broken dreams", canta Elvis Costello in "Brilliant mistake”. Il cantautore racconta così le contraddizioni di un paese dove la gente "pour Coca Cola just like vintage wine". È il suo modo di fare quell'operazione che un suo collega, Bruce Springsteen, ha definito come "misurare la distanza tra il sogno americano e la realtà". Solo che attraverso gli occhiali di Costello il racconto dell'America prende un'altra piega: un misto di nostalgia e sarcasmo tipicamente inglese.
“King of America" è uno dei capolavori dell'immensa e variegata discografia di Costello, uno capace di passare dal punk al pop nel giro di un amen. Uscì nel febbraio del 1986: solo l’anno dopo uscì "The Joshua tree" degli U2, un altro capolavoro di artisti europei dedicato al nuovo continente. Come “The Joshua tree”, anche l’album di Costello è stato ristampato più volte: oggi esce “King of America & Other Realms”, la terza versione espansa dell’album. L'ultima era un doppio CD del 2005, ma questo è un cofanetto che da 6 CD e 97 canzoni, che racconta tutto il viaggio musicale americano di Costello, da Hollywood - dove tutto iniziò, fino ai dischi successivi che hanno preso a pieni mani da quel suono, muovendosi verso Memphis e Nashville. Come se non bastasse, a fine mese esce un disco inedito dei Coward Brothers, il duo fittizio con il produttore T Bone Burnett che nel 1984-85 diede il via al progetto.
Costello e l'America
Già nel 1981 Costello aveva pubblicato un disco "americano", "Almost blue": erano passati pochi anni dagli esordi punk e il cantautore aveva già mostrato di non voler rimanere attaccato ad un genere solo, in quel caso rileggendo a modo suo la musica country. Poi nell’84-85 andò in giro a fare concerti con T Bone Burnett, rileggendo in versione acustica le sue canzoni. Il duo si ribattezzo Coward Brothers e in scaletta c'erano anche riletture di canzoni americane. Decisivo fu quindi proprio il ruolo di T Bone Burnett: lui sì americano e custode di quel suono classico che negli anni avrebbe applicato tanto alle colonne sonore di film e serie TV (da “Fratello dove sei?” a “Nashville”) quanto producendo come i Counting Crows, arrivando a vincere un Oscar nel 2009 per il lavoro su “Weary kind”, la canzone di Ryan Bingham da “Crazy heart”.
Da quei concerti nacquero nuove canzoni: vennero incise principalmente in California, a Hollywood, reclutando sia musicisti che avevano suonato con Elvis Presley negli anni ’70, sia colleghi fidati di T Bone Burnett. L’idea iniziale era di registrare il disco a metà con gli Attractions, la band storica di Costello. I suoi musicisti però non la presero bene e finirono per suonare solo in una canzone. Per questo, quando il disco uscì, venne accreditato a “The Costello show”, ma inizialmente il cantautore non voleva neanche far comparire il suo (d’arte) nome in copertina.
Pochi mesi dopo, uscì “Blood and chocolate”, disco decisamente più rock e con gli Attractions. Ma Costello sarebbe ritornato al suono americano più volte nella sua carriera, con diversi album: “The delivery man” (2004), “The river in reverse” (2006, con Allen Toussaint, dedicato al Mississippi), “Secret, Profane & Sugarcane” e “National Ransom (2009 e 2010). Sono questi gli “altri regni” a cui fa riferimento il box, che oltre ad un live del 1987 inedito alla Royal Albert Hall e vari demo, contiene tre CD di brani e rarità dalle esplorazioni americane di Costello in questi dischi: per confondere le acque, come piace a lui, questi CD hanno titoli in spagnolo, italiano (" Il Principe Di New Orleans E Le Marchese Del Mississippi”) e tedesco.
Uno splendido errore
“Brilliant Mistake”, la canzone centrale dell’album, compare in ben 4 versioni: l’originale, rimasterizzata come tutto l’album, demo, live e una dal vivo recente in cui è trasformata in una sorta di tango che si fonde in “Boulevard of broken dreams”, la canzone di Broadway degli anni ’30 che viene citata nel testo. Chi ha visto recentemente dal vivo Costello sa che i suoi concerti recenti possono essere surreali, se non completamente fuori fase (come il suo tour italiano dell’anno scorso con Carmen Consoli). Ma questa versione nuova è notevole, ed è la chiusura di un cerchio: quella di un ciclo di riletture della musica americana nate per una serie di circostanze fortuite: un tour sotto mentite spoglie con un amico produttore, l’incontro con nuovi musicisti, un divorzio recente (citato in “Indoor fireworks” e in diversi altri brani). Una serie di splendidi errori, appunto, che hanno prodotto uno degli album capolavori degli anni ’80 e un grande tributo a quel genere che poi sarebbe stato definito semplicemente “Americana”.
Ecco, Elvis Costello fu il “King of Americana” prima ancora che questo genere esistesse, e questo box gli rende omaggio come si conviene ad un re.
I contenuti del Box
CD 1: KING OF AMERICA (2024 REMASTER)
Il remaster 2024 dai nastri originali 2024 dell’album “King Of America”.
CD 2: LE ROI SANS SABOTS
Demos, Outtakes & Other Realms. Raccoglie i “solo demos” del 1985 incluse sei performance da session incise ai Red Bus Studios con testi completamente diversi rispetto alle versioni poi incluse in “King Of America”.
CD 3: KINGS OF AMERICA LIVE AT THE ROYAL ALBERT HALL
Le 17 canzoni del concerto inedito registrato il 27 gennaio 1987 alla Royal Albert Hall di Londra con una band formata da James Burton, Jim Keltner, Jerry Scheff, Benmont Tench e T-Bone Wolk. Remixato da nastri multitraccia, con versioni live di brani di “King Of America” insieme a cover di canzoni di Waylon Jennings, Arthur Alexander, Allen Toussaint, Sonny Boy Williamson, Mose Allison, Ray Charles, Jesse Winchester, Dave Bartholomew e Buddy Holly.
Il set viene completato da 3 CD con registrazioni in studio, collaborazioni, demo inediti, outtake e registrazioni dal vivo:
CD 4: IL PRINCIPE DI NEW ORLEANS E LE MARCHESE DEL MISSISSIPPI
CD 5: EL PRÍNCIPE DEL PURGATORIO
CD 6: DER HERZOG DES RAMPENLICHT
L’intero progetto è stato prodotto da Elvis Costello e Steve Berkowitz. Oltre al box set Super Deluxe Edition, “King Of America & Other Realms” sarà disponibile anche in versione 2 CD con remaster 2024 nel CD 1 e highlight dal box set nel CD 2: registrazioni in studio e dal vivo e demo inediti. Il nuovo remaster di “King Of America” sarà pubblicato anche in vinile Standard Black 140g.