Tra un eterno Sanremo ‘95 e thasup: il vero X Factor di Giorgia

Flirtare con l’urban, l’elettronica e l’r&b quando certi suoni e certi generi stridevano con i luoghi comuni del pop italiano che andava per la maggiore, prendendosi in più occasioni dei rischi e pagandone anche le conseguenze a livello di numeri e cifre, alla fine a qualcosa è servito. Avendo anticipato i tempi e le mode, in questa fase della sua carriera Giorgia si trova perfettamente - e sorprendentemente - a suo agio a cantare su un flow alla thasup come quello delle strofe di “Niente di male” (esce domani), con lo zampino della sorella del genietto della new wave dell’urban italiano, Mara Sattei. Altri a cimentarsi con un pezzo scritto da autori di nuova o nuovissima generazione come la stessa cantautrice romana, Alessandro La Cava, Federica Abbate, Nicola Lazzarin (è il vero nome di Cripo, il 23enne produttore veneto che negli ultimi anni ha collaborato con Rose Villain, Anna e lo stesso thasup, al quale ha consegnato le chiavi del suo studio) e Jacopo Pio Porporino, hitmaker che di solito firmano successi per Sangiovanni, Gaia, Angelina Mango, Clara, Elodie, avrebbero corso il rischio di inciampare nella trappola del giovanilismo. Non lei: eccolo, il suo vero X Factor.

Quando lo scorso anno è uscito il suo album “Blu1”, prodotto da BigFish e contenente pezzi firmati da Mahmood, Dardust, Francesca Michielin e Ghemon, parlando del modo con cui si è relazionata al grande cambiamento generazionale che ha sparigliato le carte in tavola nel pop italiano, Giorgia ha detto: “In questa musica nuova avevo il dovere di trovare il mio spazio. Sono fortunata perché quello che va di moda oggi appartiene a quello che mi piaceva tanti anni fa”. In “Niente di male”, il singolo che apre una nuova era della sua discografia, la 53enne cantante romana - che dopo il ritorno in gara a Sanremo dello scorso anno con “Parole dette male” è tornata al centro della scena, tra la conduzione di X Factor e quant’altro: alla fine in un modo o nell’altro le è servito anche rimettersi in gioco dopo trent’anni di carriera sul palco che la lanciò - riprende il lavoro fatto con l’album dello scorso anno, recuperando le sue influenze adolescenziali e aggiornandole, assecondando la sua voglia di sporcarsi le mani.

“Vorrei farlo sopra un pianoforte / davanti a questa gente sai trovo risposte / è solo un modo per cercare Dio / per far capire che dentro il riflesso tuo / ci sono anch’io”, canta in “Niente di male”, riuscendo ad essere al tempo stesso classica e contemporanea, tradizionale e moderna. C’è l’interprete che con canzoni come “Di sole e d’azzurro”, “E poi” e “Strano il mio destino” ha dimostrato di avere classe - ed estensione vocale - da vendere, ma anche la popstar coraggiosa e intrepida che non ha paura di rischiare.
Scegliete voi se inserire questo singolo in una playlist a tema Sanremo Anni ’90 o in quella con le hit urban degli ultimi anni: sta bene in entrambe.