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La Notte della Taranta: il dialogo tra tradizione e innovazione

Le dichiarazioni rilasciate in conferenza stampa dai protagonisti di questa 27ª edizione
La Notte della Taranta: il dialogo tra tradizione e innovazione

Si è tenuta questa mattina, venerdì 23 agosto 2024, la conferenza stampa di presentazione della 27ª edizione de “La Notte della Taranta”, in programma sabato 24 agosto e trasmessa in diretta su RAI 3 a partire dalle ore 21:20, in simulcast su RADIO 2 RAI, con la conduzione di Ema Stokholma.

Il Concertone di Melpignano, promosso dalla Fondazione La Notte della Taranta e sostenuto dalla Regione Puglia, celebra la tradizione musicale salentina con brani del repertorio popolare e canti in lingue minoritarie come grico e arbëreshë.

L'edizione 2024, intitolata "Generazione Taranta", vedrà esibirsi Angelina Mango, Geolier, Gaia, Ste, e Luca Faraone, che interpreteranno canti tradizionali rivisitati con arrangiamenti urban di Shablo (qui la nostra intervista), eseguiti dall'Orchestra Popolare diretta da Riccardo Zangirolami.

A inaugurare la conferenza è stato Massimo Bray, Presidente della Fondazione La Notte della Taranta, che ha definito questo evento un "bene culturale" da tutelare per il suo valore storico e identitario (con riferimento all’articolo 9 della Costituzione italiana): “Una manifestazione che mi piace chiamare 'bene culturale', che bisogna tutelare e di cui va ricordato il valore storico e identitario, con un senso di appartenenza in grado di portare avanti questa tradizione. A chi viene dopo spetta il compito di valorizzare e portare nelle case degli italiani la tutela di quella tradizione. Un compito non facile".

A ricoprire il ruolo di Maestro Concertatore di questa edizione è il produttore internazionale Shablo, affiancato dal maestro pianista Riccardo Zangirolami.

Il producer ha dichiarato: “È un onore essere qui. Sono mesi che lavoriamo a strettissimo contatto con l'orchestra, grazie alla quale ho scoperto questo vastissimo repertorio della musica salentina. Finché non ricopri questo ruolo non entri veramente in contatto con la vera ricchezza di questo patrimonio… L'idea è dare continuità a questa cultura e alla manifestazione, aprendo le porte alle nuove generazioni, che devono essere messe in condizione di sperimentare e avere l'opportunità – che spesso tarda ad arrivare – di poterlo fare. Il mio ruolo è portare la leggerezza di chi vuole sperimentare, ma con la consapevolezza dell'importanza culturale della Notte della Taranta. La sfida è far dialogare il salentino con dialetti e altre lingue".

L’artista Emilio Isgrò, che ha realizzato delle cancellature speciali che faranno da scenografia al Concertone conclusivo del festival, ha spiegato le motivazioni che lo hanno portato ad accettare l’incarico: “La Notte della Taranta mi è apparsa subito, fin dalle origini, come uno dei segni più efficaci e potenti della rinascita di un Sud che vuole produrre cultura tutelando le tradizioni, cosa tutt’altro che impossibile, stando ai più fondati pronostici, se è vero che il Sud italiano è il più attrezzato per andare incontro alle speranze di crescita sostenibile… Non amo la retorica meridionalista, anzi, amo il nostro Paese nella sua integrità, il Sud come il Nord. Tuttavia, so che non possiamo restare decentemente in Europa (e contare davvero) se tutte le forze disponibili in Italia non entrano in campo.”

Il coreografo Laccio – all’anagrafe Emanuele Cristofoli – ha raccontato il lavoro svolto con i ballerini da lui scelti e con i danzatori della Notte della Taranta: “Per prima cosa abbiamo studiato il territorio. Non è stato facile cominciare, c’è voluto tempo per amalgamarci. E questo è necessario, l’incontro richiede tempo, perché è questo l’unico modo per contaminare realmente. Ho preteso che ci fosse un lavoro di insieme. E sul palco vedremo un collettivo di 14 danzatori".

Tra gli interventi delle istituzioni - che hanno sottolineato l’importanza dell’evento, il coinvolgimento della Rai e i piani messi in atto per la sicurezza e la buona riuscita della manifestazione - c’è stato anche quello della Sindaca di Melpignano, Valentina Vantaggiato: “Come ogni anno, la nostra comunità di Melpignano si prepara ad accogliere con grande rispetto l’evento finale della Notte della Taranta. Un’iniziativa che rappresenta un patrimonio collettivo. Il ringraziamento va ai miei concittadini, ma anche a chi ha portato avanti un grande lavoro di ricerca del patrimonio etnomusicale salentino”, ricordando Gigi Chiriatti.

In conferenza stampa erano presenti anche le artiste Gaia e Ste; in merito alla loro partecipazione, Shablo ha affermato: “Gaia rappresenta la mia parte sudamericana - che tenevo molto a portare sul palco -  e canterà in brasiliano. Ste è una delle voci più interessanti e rappresenta la contaminazione a tutti gli effetti. La scelta degli artisti è avvenuta in maniera molto naturale".

Gaia ha aggiunto: “Non è scontato essere su un palco così speciale. Mi sono sentita subito a casa, ma avverto anche un forte senso di responsabilità verso una tradizione che è stata tramandata fino a oggi. Siamo carichi e fortunati".

Ste ha sottolineato: “Non canterò in salentino, ma sono onorata di far parte di questo evento della cultura pugliese e italiana. È un’orchestra straordinaria e i ballerini sono pazzeschi.”

Un’edizione, come spiegato all’inizio, che ha l’obiettivo di far comunicare generazioni diverse, linguaggi che all’apparenza possono sembrare lontanissimi, ma, in realtà, accomunati dall’esigenza di raccontare la storia delle persone; Shablo ha chiarito: “La Taranta nasce con uno spirito di contaminazione grazie ai diversi Maestri Concertatori che si sono succeduti negli anni. Il genere urban racchiude sfaccettature di musiche diverse, nasce dalla strada, dalla gente, dal popolo. Mi occupo di musica di strada che ha contaminato tantissimo gli aspetti della nostra società, a partire dalla danza e dalla moda. In realtà, sono termini diversi, ma parliamo della stessa cosa: raccontare la storia delle persone comuni, il disagio esistenziale, e protestare. Non vedo differenze, mamolti punti di contatto".

Abbiamo approfondito il tema della comunicazione tra tradizione e musica contemporanea chiedendo a Shablo cosa potrebbe ostacolare questo dialogo generazionale: “L’ostacolo potrebbe essere il poco tempo a disposizione per comprendere veramente questa cultura ed entrare in contatto con la tradizione; quindi, non basta inviare un file per far ascoltare un brano. È fondamentale far conoscere l’orchestra e gli strumenti - che un artista internazionale potrebbe non aver mai visto - e far capire il significato, l'importanza, il peso della tradizione facendo ascoltare il repertorio dal vivo, e magari anche con una cena salentina. Far innamorare della cultura salentina: questo permette di coinvolgere molto di più gli artisti".

Orchestra popolare  

L’Orchestra è composta da 21 elementi. Voci: Consuelo Alfieri,  Alessandra Caiulo, Stefania Morciano, Enza Pagliara, Antonio Amato, Salvatore Cavallo Galeanda, Giancarlo Paglialunga, e dai musicisti Gianluca Longo (mandola) Peppo Grassi (mandolino) Attilio Turrisi (chitarra battente) Giuseppe Astore (violino) Roberto Chiga, Alessandro Chiga, Carlo Canaglia De Pascali (tamburello salentino) Roberto Gemma (mantici) Nico Berardi (fiati)  Leonardo Cordella (organetto)  Alessandro Monteduro (percussioni)  Antonio Marra (batteria) Mario Esposito (basso) Gioele Nuzzo (tamburello e didgeridoo). 

Per il Concertone del 24 agosto all’organico dell’Orchestra Popolare si unisce una sezione d’archi composta da Sara Francesca Molinari (viola) Luisa Gaia Dal Molin (violoncello) Lucia Allegro e Valeria Di Crosta (violino).

 

Corpo di ballo

Il corpo di Ballo della Taranta è composto da Mihaela Coluccia, Cristina Frassanito, Serena Pellegrino, Lucia Scarabino, Stefano Campagna, Marco Martano, Fabrizio Nigro, Mattia Politi. Per l’edizione del 24 agosto si affiancheranno sei ballerini professionisti: Simone Rossari e Michele Serra (assistenti del coreografo) Fabio Stroscio, Camilla Gesualdi, Federica Di Marzo, Federica Rogoli.

 

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