Eurovision 2024, vince la Svizzera. Italia settima

Polemiche, esclusioni, errori madornali, complotti e fuochi d’artificio, letterali e metaforici. È successo davvero di tutto a questo Eurovision - più del solito. Alla fine hanno vinto la Svizzera e Nemo, con "The code", che ha stravinto con le giurie nazionali battendo il favoritissimo croato Baby Lasagna (che ha vinto al televoto, ma non recuperando il gap). L'Italia è arrivata 7°, con 268 punti (164 dalle giurie, ma nessun "12", e 104 dal televoto). Terza l'Ucraina, quarta la Francia, quinto Israele e sesta l'Irlanda.
Ecco i Top e i Flop della finale e dell'edizione 2024 di Eurovision.
Top: Angelina Mango
Angelina è stata perfetta. Il tifo nazionale ci fa percepire come capolavori le nostre canzoni e baracconate tutte le altre: succede ad ogni paese... Ma al di là di questa distorsione di prospettiva, Angelina era ad un altro livello: ha portato una canzone contemporanea interpretata con un'enorme padronanza del palco, con una messa in scena spettacolare di livello internazionale, un upgrade notevole rispetto a Sanremo. Peccato per le cose che sono successe attorno a questa edizione che l’hanno penalizzata.
Flop: le polemiche, l'EBU e la Rai
ESC, dicevano gli organizzatori, non ha nulla a che vedere con la politica - ma si sapeva che sarebbe rientrata in ogni modo e da ogni pertugio possibile.
Fermare le polemiche era come tentare di svuotare un torrente con un secchiello e le scelte dell'organizzazione hanno fatto tutto fuorché placare gli animi. Diciamo che non era proprio l'anno in cui scegliere lo slogan "United by music", perché la situazione ha diviso gli animi: in finale è stato contestato persino Martin Osterdahl, capo di ESC.
Peggio è andata con il pasticcio della RAI, che ha pubblicato il televoto della nostra nazione giovedì sera - vietato perché influenza il resto della gara. Poi si è scusata (“Un errore tecnico”), ma intanto subito dopo la cantante israeliana (che in Italia avrebbe preso quasi il 40%) è volata al secondo posto nelle quotazioni degli scommettitori e la Mango è scesa al 7° posto -poi risultata la posizione finale.
Del commento per gli spettatori italiani abbiamo già detto nei giorni scorsi: Gabriele Corsi molto competente, pur con qualche svarione, Mara Maionchi un po’ scazzata.
Top: lo spettacolo e le performance
Eurovision rimane non solo il più grande spettacolo televisivo non sportivo del mondo per numeri e quantità ma anche per la qualità di quello che si vede: può sembrare una baracconata, ma ci sono idee ed effetti di altissimo livello. Chapeau agli svedesi, che hanno messo insieme una serie di numeri a contorno della gara davvero notevoli, dal musical sul perché loro vincono sempre, al montaggio di film di Ingmar Bergman con canzoni eurovisive e un bel tributo agli ABBA.
Le performance: anche qua spettacolo allo stato puro. Una serie di videoclip in diretta dal vivo con una enorme quantità di idee e messe in scena, mostrate una dietro l’altra in sequenze velocissime - permesse dal fatto che solo le voci erano dal vivo (il cosiddetto "half playback" o "voce su base").
Cose notevoli (la stanza rotante dell'inglese Olly Alexander) e cose terribilmente trash che piacciono esattamente per questo motivo. Un premio speciale al finlandese Windows 95 con le sue mutande a fuochi d’artificio e agli Estoni, meravigliosamente folli.
Flop: le canzoni
Eurovision è fatto con le canzoni, che poi sono quelle che contano di meno: è Sanremo all'ennesima potenza (ma almeno lì qualche brano bello ogni anno c'è). Sono per lo più davvero brutte, ma di questa edizione non se ne salvava quasi nessuna, forse solo il metal folk dei norvegesi (ultimi) e il gotico della cantante irlandese. Un’edizione, come sempre, dominata dal pop derivativo e dalla dance tamarra. Alla fine la vittoria di "The code" premia uno dei brani più accettabili in gara.