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David Ellefson: "La musica e gli artisti vanno pagati"

L’ex bassista dei Megadeth parla della diffusione della musica liquida, di compensi e di consumi
David Ellefson: "La musica e gli artisti vanno pagati"

In una nuova intervista con Meltdown della stazione radio WRIF di Detroit, all'ex bassista dei Megadeth David Ellefson è stato nuovamente chiesto cosa pensasse della decisione dei Metallica di avviare un'azione legale contro Napster nel 2000. 

Ricordiamo i fatti. Nel 2000 i Metallica citarono in giudizio Napster (un programma di file sharing basato su un sistema peer-to-peer che consentiva di scaricare file connettendosi a server remoti, con i trasferimenti che avvenivano direttamente tra gli utenti) dopo aver scoperto che una versione demo della loro canzone "I Disappear" (brano registrato per la colonna sonora di Mission: Impossible II) circolava illegalmente sul servizio di condivisione di file musicali prima che fosse rilasciata.

 

Nel maggio di quell’anno, Ulrich consegnò letteralmente un camion carico di fogli a Napster Inc., elencando centinaia di migliaia di persone che presumibilmente utilizzavano il software della società per condividere gli MP3 non autorizzati. I rappresentanti dei Metallica, in risposta alla promessa di Napster di chiudere gli account degli utenti che condividevano materiale senza autorizzazione, avevano redatto un elenco di oltre 60.000 pagine contenenti 335.435 ID utente (niente nomi) di Napster che in un solo fine settimana hanno scambiato il brano. 

Sebbene il caso sia stato risolto in via extragiudiziale, 300.000 utenti sono stati banditi dall'accesso e di conseguenza, il pionieristico servizio di condivisione di file musicali e i Metallica subirono un duro colpo.

Negli anni successivi, i Metallica hanno abbracciato la musica digitale: nel dicembre 2012, la band ha reso disponibili su Spotify tutti i suoi album in studio, oltre a vario materiale live, 

Ellefson, tornando alla sua intervista, ha detto (come riportato da Blabbermouth.net): "Lars Ulrich aveva ragione al 100%.” E ha continuato: "Non puoi andare al supermercato e decidere semplicemente di prendere una pagnotta e dire: 'È pane digitale. Dovrebbe essere gratuito.' Oppure è come quando Uber Eats, si presenta alla porta; lo devi pagare, quindi, non ci sono pranzi gratis... Produrre la musica - ha aggiunto - costa alla gente tempo e denaro. È uno sforzo. Se vuoi suonare gratuitamente e per divertimento, vai nel tuo salotto e suona. Ma se devi vendere un prodotto, che è una canzone commercializzata professionalmente, allora, sì queste cose hanno un costo, e quindi le compri come ogni altra cosa.”

Ellefson ha aggiunto: "Penso che gran parte del lavoro sia stato semplicemente educare le persone su come Internet non possa semplicemente essere uno posto dove avere tutto. Per me Steve Jobs, che è il mio eroe, in un certo senso ha salvato la situazione creando iTunes Store, anche se solo per poter vendere più iPod e ha creato il suo negozio per creare una sorta di ecosfera.”

Ellefson aveva già affrontato il tema della causa dei Metallica contro Napster in un'intervista dell'ottobre 2020. Quando gli è stato chiesto come si può sopravvivere in un mercato discografico che cambia così velocemente il bassista ha risposto: "Penso che bisogna semplicemente dare i pugni. Ricordo quando tutta la faccenda di Napster andava avanti e Lars stava combattendo la “buona battaglia". I Metallica avevano assolutamente ragione. E ricordo che il nostro manager diceva: "Oh, non buttarti in quella controversia. Devi stare attento". E io dissi: "Fanculo. Si sbagliano. Stanno rubando la nostra musica. Si sbagliano e Lars ha ragione". 

David Ellefson ha poi fatto un paragone: “Sfortunatamente, è stata una battaglia impossibile da vincere. È come un saccheggio: qualcuno ha appena aperto la porta principale di Walmart e tutti sono corsi dentro e hanno rubato tutto. Quindi anche i Metallica hanno dovuto fare marcia indietro e lasciare che tutto facesse il suo corso.”

Sempre nella medesima intervista in merito alle sue abitudini di acquisto della musica l’ex bassista dei Megadeth ha confessato: "Compro ancora tutto su iTunes. Sono abbonato alla radio Apple Non sono abbonato a Spotify. Non do loro i miei soldi, dato che non mi danno molto dei miei soldi. Ma Apple paga bene, quindi grazie, Apple. E compro tutti i loro prodotti e possiedo le loro azioni. Quindi sono un tipo Apple, in tutto e per tutto."

Già alcuni anni fa Ellefson si lamentò dei magri compensi degli artisti da parte di Spotify affermando durante il Graspop Metal Meeting (un festival metal estivo che si svolge a Dessel in Belgio): "Per quanto lo streaming digitale sia una cosa promozionale è estremamente ingiusto nei nostri confronti. Hanno costruito enormi fortune sulle spalle della nostra musica e non veniamo pagati. Però guardo ad esempio mia figlia, i miei figli, credo che abbiano comprato poca musica in vita loro, hanno sempre tutto da Spotify. Quindi è importante prestare attenzione a questo, e includo anche You Tube, perché i nostri fan sono parte di questo mondo, quindi, se vogliamo connetterci con loro, dobbiamo essere lì.” "Grazie al cielo - aveva aggiunto il musicista - i protagonisti si stanno coalizzando per quanto riguarda l'equità dei diritti d'autore e tutto il resto, il che, ovviamente, ci fa sentire più tranquilli di essere ricompensati". "Qualcuno - ha concluso il suo intervento - ha dovuto pagare per realizzare quei dischi, quindi è bello che tutti ora inizino ad avere una visione corretta della cosa."

 

 

 

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