Tate McRae, da “Greedy” a un album da superstar
                                            A leggere l’elenco dei crediti, sembra il disco di una popstar navigata: dentro ci sono hitmaker come Ryan Tedder, Amy Allen, Jasper Harris, Savan Kotecha, Rob Bisel. Magari i nomi non vi dicono niente: vi basti sapere che è gente che collabora in pianta stabile con superstar come Madonna, Taylor Swift, Ed Sheeran, Miley Cyrus, Justin Bieber, Harry Styles, Post Malone e per i “nostri” Maneskin. Magari non vi dice niente neppure quello di Tate McRae, di nome. Del resto fino a tre mesi fa in pochi sapevano chi fosse. Compresa lei stessa, nonostante con “You broke me first” nel 2020 avesse superato il miliardo di ascolti su Spotify. All’epoca aveva 17 anni. Oggi ne ha 20 e canta le sue consapevolezze: “Ho scritto ‘Greedy’ facendo riferimento alla sicurezza di sapere quello che si vuole. Sento che questa è la prima volta in cui le persone vedono un lato più grintoso e più giocoso di me”, ha raccontato la cantante e ballerina canadese, classe 2003, parlando della hit che l’ha catapultata in testa alle classifiche mondiali, creando intorno all’uscita dell’album “Think later”, da venerdì nei negozi e sulle piattaforme, aspettative enormi.
La nuova sensazione del pop si è rivelata in tempi record una minaccia per le stelline già affermate. “Greedy”, uscita a settembre, in tre mesi è arrivata a totalizzare la bellezza di 426,4 milioni di streams solo su Spotify. Da tre settimane la hit è la canzoni più streammate sulla piattaforma a livello mondiale: solo negli ultimi sette giorni ha totalizzato 37,1 milioni di riproduzioni. Resisterà anche all’assalto di Mariah Carey e della sua “All I want for Christmas is you”, che nell’ultima settimana ha compiuto un balzo in avanti di dodici posizioni arrivando al secondo posto? Se succederà, sarà un trionfo. L’ennesimo conquistato da Tate McRae, che con oltre 5 miliardi di streams totali su Spotify è diventata la seconda artista femminile under 21 con il maggior numero di ascolti sulla piattaforma, dietro a Olivia Rodrigo: mica male. In “Greedy” Tate McRae interpreta una ragazza decisamente sicura di sé e dei suoi mezzi: “I’ll put you through hell just to know me / so sure of yourself”, canta, citando nel videoclip - un’esplosione di sensualità - “…Baby one more time” di Britney Spears.
Un successo, quello di “Greedy”, che è stato immediatamente bissato da quello di “Exes”: il nuovo singolo, uscito a metà novembre, a una settimana dall’uscita aveva totalizzato già 16,4 milioni di ascolti su Spotify ed a meno di un mese dall’uscita è arrivato a sfiorare quota 40 milioni di clic sulla piattaforma di streaming. “I’m a wild ride that never stops”, canta Tate McRae nei versi della canzone, facendo sapere di non avere alcuna intenzione di fermarsi. Con le quattordici tracce dell’album “Think later” la 20enne popstar canadese vuole dimostrare di non essere solo un’artista da singoli: “Nel disco precedente avevo ricevuto canzoni da dieci persone diverse e avevo detto: ‘Ecco l’album’. Stavolta le canzoni sono state scritte dallo stesso gruppo ristretto di persone”, ha spiegato lei a Billboard, parlando del disco. Chiamalo gruppo ristretto: ne fanno parte - oltre ai già citati Ryan Tedder, Amy Allen, Jasper Harris, Savan Kotecha e Rob Bisel - anche Ido Zmishlany (Shawn Mendes, Imagine Dragons, Demi Lovato), Delacey (vero nome Brittany Marie Amaradio, co-autrice di successi per Justin Bieber, Anne-Marie, Halsey) e Skyler Stonestreet (Ariana Grande, Dua Lipa). Praticamente un all-star team di hitmaker del music biz mondiale: “Nelle canzoni racconto i miei 20 anni. A volte vuoi solo uscire e divertirti, vivere la vita ed essere presente e seguire il tuo intuito e non pensarci troppo. E io semplicemente non avevo voglia di pensare troppo a molte di queste canzoni”.
Tate McRae si sente già una big. Dietro ha tre potenti manager come Tom Skoglund, Jeffrey Azoff e Tommy Bruce, gli stessi che gestiscono anche Harry Styles: “Voglio essere una donna d'affari. Adesso ho 20 anni e sono ancora giovane, ma so cosa voglio. Il disco precedente fu una grande battaglia interiore per me. Ero così confusa su chi fossi come persona”, dice. “Ricordo di averlo pubblicato quando ero ancora in tournée, e mi sentivo così travolgente. Ero proprio tipo "Oh, wow". Ho appena pubblicato il mio primo album. Ora sono un artista”. Il tour mondiale legato a “Think later” prevede anche una tappa in Italia, il 16 maggio prossimo al Fabrique di Milano: da qui ai prossimi cinque mesi, quel club potrebbe anche andarle stretto.