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I Green Day raccontano il nuovo album: “Non ci sono salvatori”

Il trio passa da Milano per presentare “Saviors”: l'intervista e il live ai Magazzini Generali
I Green Day raccontano il nuovo album: “Non ci sono salvatori”
Credits: Matteo Preziosi

Biglietti volatilizzati in pochi istanti, fan assiepati fuori dai Magazzini Generali sperando in un miracolo dell'ultimo minuto: la presenza a Milano dei Green Day per presentare "Saviors" - il nuovo album in uscita a gennaio - è stata trasformata in un evento dal concerto annunciato a sorpresa domenica. Poche centinaia di persone dentro il locale per una band che suona di fronte a decine di migliaia di persone: i Green Day non sono nuovi a queste uscite - a Milano nel corso degli anni hanno suonato a sorpresa altre volte in piccoli locali - ma è un modo per ricordare le loro radici, e per divertirsi. E come si sono divertiti: due ore di concerto, quasi 30 canzoni, dall'apertura di "American idiot" a "Good riddance", passando per classici come "Basket case" e "Long view" a tre brani in anteprima da "Saviors": il concerto ha mantenuto le promesse. Una band in gran forma e pogo nelle prime file fin dalle prime canzoni.

La giornata milanese della band era cominciata ben prima, in realtà, con l'ascolto in anteprima del disco per la stampa e un incontro ristretto i tre....

Saviors”: i Green Day fanno i Green Day

Una scarica di chitarra origina un riff ripetitivo, sostenuto da colpi netti di batteria e linee di basso dirette, mentre la voce di Billie Joe Armstrong entra decisa: “The American Dream is killin' me”. Con questa provocazione si apre un altro capitolo discografico dei Green Day, che tornano con  un nuovo album quasi quattro anni dopo “Father of all motherfuckers”. Per presentare il disco, intitolato “Saviors” e in uscita il prossimo 19 gennaio, il trio ha annunciato, quasi a sorpresa, in alcune città europee, una serie di show in piccoli locali. In attesa del tour che il 16 giugno 2024 li vedrà tornare a esibirsi sul palco dei milanesi I-Days, due anni dopo il passaggio all’edizione 2022, Billie Joe, Mike Dirnt e Tré Cool offrono così a qualche fan l’esclusività di vederli dal vivo in una dimensione ristretta come nei primi anni della band

"Siamo ancora noi", afferma il frontman durante l'incontro con la stampa a Milano, sottolineando che la musica è anche il segreto dietro la longeva amicizia del trio, insieme dai tempi di “Kerplunk” del 1991: “Usciamo ancora insieme, ci sentiamo e ci divertiamo. È una normale amicizia. Abbiamo i nostri alti e bassi, con le nostre discussioni. Ma insieme troviamo sempre una soluzione”. Mike Dirnt ha quindi aggiunto: “Credo che siamo ancora uniti grazie all’amore in comune per il rock and roll e per la storia che condividiamo”.

Sono passati quasi tre decenni da quando nel 1994 l’album “Dookie” catapultò i Green Day , alla loro terza prova di studio, fuori dall’underground e fece conoscere al pubblico mainstream il loro punk rock, ispirato all’hardcore melodico di gruppi come Bad Religion, ma caratterizzato da sonorità più accattivanti e un’attitudine più immediata e “pop”. Da allora, il trio ha mantenuto intatti la frenesia e il modo di raccontare il suo presente, con toni schietti talvolta anche ironici o critici. Pur esplorando in varie forme la propria cifra stilistica e maturando artisticamente, tanto da farsi portavoce di diverse generazioni, la band ha preservato lo spirito delle origini e l’amicizia che lega i tre componenti.

Anticipato dai singoli “The American Dream is killining me” e “Look ma, no brains!”, il nuovo e quattordicesimo album dei Green Day, “Saviors” li vede tornare a collaborare con il produttore Rob Cavallo, accanto al gruppo fin dai tempi di “Dookie”, risultando assente come co-produttore in “21st Century Breakdown” del 2009 e poi nuovamente dopo “¡Tré!” del 2012”. Nelle 15 canzoni del disco di prossima uscita, Billie Joe e soci sembrano recuperare diversi aspetti musicali già presenti nei loro lavori passati, in cui si sentono richiami a precisi periodi della loro discografia. La velocità di “Look ma, no brains!”, le tematiche affrontate in “Dilemma”, la chitarra acustica di “Suzie Chapstick” che ricorda “Nimrod” del 1997, i personaggi di “Bobby sox” e “Good night Adeline”, la title track che ripropone la foga di “American Idiot”, sono alcuni dei passaggi di “Saviors” in cui i Green Day fanno i Green Day, e si salvano così da soli. Gli inserti beatlesiani nascosti in “The American Dream is killining me”, una traccia che nel suo complesso non tradisce il marchio di fabbrica del trio californiano, i giri di chitarra più classici di “One eye bastard”, il tributo ad artisti come Joan Jett e Dead Kennedys in “1981” e gli stacchi di batteria su chitarre rock and roll di “Coma city” e “Corvette Summer”, suggeriscono anche una nuova direzione per la band. Le riflessioni di “Strange days are here to stay”, in cui Billie Joe sostiene che “Ever since Bowie died / It hasn’t be the same” e “Gen-Z killing baby boomer now”, insieme ai suoni di “Living in the ‘20s”, la ballad “Father to a son” e gli arpeggi di “Fancy sauce”, concentrano l’attenzione dei Green Day sul presente, offrendo ancora una volta il loro punto di vista su ciò che sta intorno.

“Non ci sono salvatori”

Lo stile e la simpatia inconfondibili, che si percepiscono all’ascolto di “Saviors”, li si ritrovano negli stessi Billie Joe, Mike Dirnt e Tré Cool durante l’incontro con alcuni giornalisti italiani prima del live ai Magazzini Generali di Milano, un piccolo locale per neanche mille persone, scelto dalla band dopo il Bataclan a Parigi e prima dell’Electric Ballroom di Londra. Per non smentirsi, il trio trasforma in uno show persino la presentazione del disco alla stampa, esordendo con una divertente gag che vede i tre nascondersi dietro una pianta raccattata dai corridoi dell’edificio prima di accomodarsi per un giro di domande e risposte.

Calling all saviors tonight / Make us all believers tonight”, recita un passaggio della title track di “Saviors”, che trova i Green Day tornare a riflettere sull’attualità americana con il solito cinismo e la classica frenesia. “Non credo che ci siano dei ‘salvatori’”, afferma Billie Joe durante l’incontro con la stampa alla domanda su “chi sono per i Green Day i ‘salvatori’ citati nel titolo del disco”. “Penso sia questa la risposta alla domanda per come è. Forse i salvatori sono le persone che riescono a unirsi, aiutarsi a vicenda, invece di cercare una persona che abbia tutte le risposte o qualcosa del genere”. A proposito del brano, ha aggiunto: “La title track è la prima canzone che ho scritto, durante la pandemia. Era un periodo in cui tutti sembravano disperati nel cercare delle risposte e nessuno sapeva cosa fare. So che l’Italia è stata uno dei primi paesi in cui la pandemia ha colpito più duramente. E ricordo di aver visto dai notiziari le persone dei palazzi che cantavano e si parlavano dai balconi. All’inizio, ho pensato fosse una cosa bella a cui assistere”.

Il pensiero dei Green Day emerge da “Saviors” anche attraverso tracce come “The American Dream is killining me”, che a distanza di vent’anni dal successo di “American Idiot” discutono ancora dell’ipocrisia del “sogno americano” che, sostiene Armstrong, “non è un sogno, è diventato un incubo per molte persone”. “L’idea del sogno americano, fatto di un buon lavoro, una famiglia e persone felici, non esiste se ci sono persone senza una casa, che non riescono ad arrivare a fine mese. Il costo della vita è schizzato alle stelle e nascono sempre più diverse correnti di capitalismo, per cui si finisce ad abbattere vecchi quartieri per realizzare giganti palazzi dove le persone finisco a vivere in un cubicolo”. Descrivendo poi l’America di oggi, Billie Joe ha aggiunto: “Penso che l’America sia tra le popolazioni più divisive”, sostiene Armstrong: “Le persone si schiarano da parti diverse e si dividono, e questo viene amplificato dai social media, dove o non scrivi nulla per non diventare la propaganda di qualcos’altro, o rischi di dire qualcosa che possa venir associato accidentalmente a un’altra cosa. È difficile, perché penso che tutti abbiano opinioni diverse su questioni diverse, e non sono sempre preparati su quegli argomenti, ma tentano di esserlo lo stesso”. E ancora: “È questo il modo in cui mi sento nei confronti dell’America, dove è possibile scatenare una forte reazione negativa se la tua opinione è diversa da quella generale”.

“Dilemma”, invece, affronta il tema della salute mentale: “Ora le persone parlano di questa tematica più apertamente”, afferma quindi il frontman della band. E continua: “Quando eravamo più giovani, quando pensavi che qualcosa in te non andava, ti dicevano: ‘È solo nella tua testa’. Il brano parla di questo, di abuso di sostante, di solitudine e di combattere i propri demoni”.

Il suono dei Green Day, oggi

Registrato a Londra e a Los Angeles, secondo Mike Dirnt, “Saviors” fotografa il trio al suo meglio, insieme a Rob Cavallo. “È una delle migliori cose che abbiamo fatto in studio”, sottolinea poi il bassista rispondendo alla domanda se il nuovo album può sperare di sfiorare il successo di “Dookie” e “American Idiot”. “Quando abbiamo finito ‘Saviors’ avevamo la sensazione di avere tra le mani qualcosa che non vedevamo l’ora di far ascoltare, come una tigre chiusa in gabbia piena di adrenalina. Poi è veloce”, ha quindi fatto eco il batterista Tré Cool.

Durante le registrazioni del nuovo album, come raccontato da Billie Joe, gli ascolti della band si sono focalizzati su gruppi Brit Pop, artisti britannici degli anni Sessanta e nuovi gruppi punk rock, come Bad Nerves e Speedways. Ma, soprattutto, per “Saviors” i Green Day hanno “ascoltato molto i Green Day”. Alla curiosità se il disco rappresenta il terzo capitolo di una trilogia composta da “American Idiot” e “21st Century Breakdown”, e alla domanda su qual è il suono di questo periodo storico, il frontman della band ha raccontato: “Penso che ‘Saviors’ possa essere considerato come il terzo capitolo. Io, Mike, Tré e Rob siamo tutti insieme. Non abbiamo pensato a una trilogia, ma lo considero un disco essenziale dei Green Day, è ciò che volevamo davvero fare. Pensando a ‘Dookie’ e ‘American Idiot’, penso che ‘Saviors’ colmi la distanza tra i due”. A lui ha fatto eco il bassista, che ha spiegato: “In questo nuovo disco, siamo noi tre che suoniamo insieme e si percepisce il valore della produzione”.

Green Day e il resto

Nonostante l’attenzione dell’incontro con la stampa a Milano si sia concentraa su “Saviors”, l’occasione ha offerto modo alla band di confrontarsi con altri temi, tra cui i Måneskin e quella che è stata pubblicata come “l’ultima canzone” dei Beatles, “Now and then”, e riflettere sul rock e i generi musicali al giorno d’oggi.

“Una nuova canzone dei Beatles, ‘Now and then’, è una cosa grandiosa. Il fatto che sono stati in grado di isolare la voce di John recuperata da un nastro, suggerisce quanto i Beatles riescono ancora a essere innovativi”, ha sottolineato Billie Joe, che sul quartetto romano ha detto: “Sono grandiosi. È fantastico sentire il rock in Italia e vedere che una band italiana stia spaccando”. Tré ha poi aggiunto: “Penso che passeranno probabilmente alla storia come la più grande band rock italiana. E il batterista, Ethan, è un gran batterista”.

All’immancabile domanda sullo stato di salute del rock e le tendenze musicali del momento, i Green Day hanno affermato: “Penso che più di prima, ora le persone ascoltano tanta musica diversa. Ci sono quindi vari stili che si incontrano e si mischiano”. E infine: “Stiamo suonando in giro e saremo in tour la prossima estate: di certo sappiamo che la prossima estate sarà una grande estate per il rock and roll”.

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