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Nessuno più di Ron poteva cantare Lucio Dalla

Rosalino Cellamare compie oggi 70 anni
Nessuno più di Ron poteva cantare Lucio Dalla

Rosalino Cellamare in arte Ron compie oggi 70 anni. Il musicista nato a Dorno, in provincia di Pavia, si rivela molto giovane partecipando al Festival di Sanremo nel 1970 in coppia con Nada cantando "Pà diglielo a mà" raggiungendo una buona settima posizione nella classifica finale. Nel 1971 Ron si presenta a Un disco per l'estate con "Il gigante e la bambina", scritta per lui da Lucio Dalla e Anna Pallottino, che segna il suo primo successo. Sempre nel 1971, insieme a Lucio Dalla, scrive la colonna sonora per il film di Mario Monicelli 'La mortadella'. Nel 1972 firma - assieme a Dalla, Sergio Bardotti e Gianfranco Baldazzi - "Piazza Grande", che verrà interpretata da Lucio Dalla, il suo mentore. Nel marzo 2018 Ron dedicherà a Lucio Dalla, scomparso nel 2012, l'album "Lucio!". Un disco tributo che ebbe un buon successo. Di quell'album vi riproponiamo la lettura della nostra recensione.

Incidere un intero disco tributo ad un artista è un'operazione complessa, facile e rischiosa allo stesso tempo. Può essere vista come una occasione troppo facile per portare in giro un repertorio non proprio, e il rischio sta tutto nel fatto che venga vista come un'operazione poco sincera. Se fatto nel momento sbagliato - per esempio quando una carriera è in difficoltà o ha poca personalità - rischia di essere percepito come una speculazione. Trovare la chiave musicale giusta, poi: si rischia di essere troppo didascalici o, all'opposto, irrispettosi con letture troppo forzate di un repertorio consolidato. Ecco, "Lucio!" di Ron risolve brillantemente tutti questi problemi, consegnando un disco bello, emozionante, rispettoso.

Ron ha una sua storia solida e il suo rapporto con Dalla è noto, e ben documentato: se c'è una persona che aveva diritto, quasi il dovere di ricantare queste canzoni, è lui. Alcune le ha scritte, altre le ha arrangiate nella versione orginale: Dalla è stato il suo mentore, Ron ne è stato collaboratore fidato per lungo tempo. Eppure ha fatto una scelta ben precisa nei confronti delle canzoni: ha lavorato per sottrazione, ha cantato con rispetto queste melodie. L'unica eccezione è uno dei momenti più belli del disco: "Come è profondo il mare", riarrangiata in versione carica rock, con chitarre e batteria secca, ma lasciando la traccia vocale originale di Dalla: "Era talmente bella da essere intoccabile, anche con un mio controcanto", ha spiegato Ron, che aveva scritto anche l'arrangiamento originale. La voce di Dalla compare anche in "Piazza Grande" e "Chissà se lo sai", due dei tre brani originariamente firmati da Ron.

Per il resto la strada è quella di "Almeno pensami", l'inedito presentato a Sanremo, e vincitore del premio della critica: arrangiamenti minimali, basati su chitarra e piano, e un tocco d'archi: ottima l'idea di usarli per il ritmo di "Attenti al lupo". Ottima anche la scelta di mandolini e mandole per "Canzone", che prende un andamento folkeggiante. Che poi Ron abbia una passione per il cantautorato americano non è un mistero: in conferenza stampa alla presentazione di "Lucio!" ha citato più volte il suo amore per James Taylor (e il suo successo maggiore, "Una città per cantare", è l'italianizzazione del brano di Danny O'Keefe reso noto da Jackson Browne).

Ecco, quel tipo di suono e di amore si sente, è come un filo conduttore che Ron rispolvera, avendo inciso il disco in presa diretta: "4/3/1943" è forse l'esempio migliore: interpretazione vocale pulitissima e sentita senza essere mai sopra le righe, con un arrangiamento basato sul contrappunto tra il piano di Giuseppe Barbera (che rilegge la melodia del violino della versione originale) e le chitarre di Ron. Insomma: un gran bel disco, un'operazione sentita e pulita - non solo da "Premio della critica" (meritatamente vinto a Sanremo con "Almeno pensami"). Non un'operazione di testa, ma anche di cuore - e si sente.

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