Bruce Springsteen chiude il tour europeo a Monza: la cronaca

Stile nuvola di Fantozzi, il maltempo sembra seguire gli spostamenti italiani di Bruce Springsteen, e con eventi atmosferici non proprio leggeri. Dopo il concerto di Ferrara, tenutosi tra le polemiche nonostante l'alluvione che ha colpito l'Emilia Romagna, e lo show al Circo Massimo sotto la pioggia dello scorso maggio, il cantautore del New Jersey arriva oggi - 25 luglio - a Monza per l’ultima tappa del tour europeo con la E Street Band, confermata malgrado i disagi causati dal maltempo negli ultimi giorni.
Oggi Monza si è svegliata sotto un cielo limpido, e finora il sole non sembra voler cedere a precipitazioni, ma a poche ore dall’inizio dell’evento la città brianzola e i paesi limitrofi portano i segni dei forti temporali e della violenza della natura che si è abbattuta per un'ultima violenta ondata nella notte. Grazie a serrati “interventi di ripristino”, però, il Comune di Monza ha potuto confermare il concerto dichiarando il Parco “agibile” e le condizioni di sicurezza idonee al suo svolgimento. La prima volta di Springsteen in uno degli autodromi diventati punto di riferimento per i grandi concerti, nell’area del Prato della Gerascia all’interno del Parco di Monza, è quindi salva.

All'interno del Parco di Monza sono attesi dall'organizzatore 70mila spettatori, che hanno fatto registrare l'evento sold out quasi un anno prima, con biglietti strettamente nominali e pochi tagliandi rivenduti all'ultimo tramite i servizi di resale dei circuiti autorizzati. Alle ore 16 del 25 luglio, l'area è effettivamente portata a lucido, lasciando ai margini gli alberi caduti a causa dei temporali e il sole permette alla zona di non trasformarsi in un inferno di fango. Come da programma, è il blues rock degli australiani Teskey Brothers ad aprire le danze, mentre la maggior parte del pubblico è ancora impegnato a superare i km che separano i parcheggi dalle porte di ingresso del parco, e a percorrere i viali alberati che portano all'area concerto, divisa in diversi settori (Pit A, B1, B2, C1 e C2).
È poi il turno di Tash Sultana, camaleontica cantautrice e polistrumentista, classe 1995, a tenere calda l'atmosfera sotto palco con il tocco magico del suo sax e la scarica elettrica della sua chitarra. Sono le 18:25 quando la 28enne musicista australiana si congeda dal palco, lasciando il pubblico in balia dell'attesa di un'ora che separa dall'inizio del concerto di Bruce Springsteen e della E Street Band.

Lasciando il tramonto alle sue spalle, il pubblico inizia a chiamare a gran voce il nome di Springsteen e a intonare cori quando scatta l’ora x, prevista per le 19:30. Mentre alle estremità più alte dell’imponente struttura del palcoscenico sventolano una bandiera italiana e una a stelle e strisce, lo show è in procinto di inziare solo alle 19.50. Dopo che ogni elemento della E Street Band compare sul palco uno a uno, Patti Scialfa esclusa, è il turno di Bruce Springsteen, che fa il suo ingresso in scena presentandosi nel suo classico outfit total black con jeans, camicia e anfibi. “Ciao Monza”, è il grido del Boss che segna il via.
Come di consueto in questo tour, partito lo scorso febbraio da Tampa, in Florida, segnando il ritorno in concerto del Boss con la E Street Band dopo quasi sei anni e approdato in Europa alla fine di aprile, l’apertura del concerto è affidata a "No Surrender", dal celebre album “Born In The USA” del 1984. La risposta del prato è immediata, e senza interruzioni arrivano poi le percussioni della più recente "Ghosts" (da “Letter To You” del 2020) a far battere i cuori e le mani. Segue "Prove It All Night" dal suo quarto album “Darkness On The Edge Of Town” del 1978, mentre i presenti esplodono di gioia e "Letter to you" arriva come una carezza con il sole ancora alto nel cielo.
È quindi il momento di “The Promised Land”, con protagonisti la voce del Boss e il sax, mentre i presenti trasformano il momento in una festa, pronti a cantare a squarciagola su “Out in the street” da "The River" del 1980.
Dopo un intro con inclusa “Honky Tonk Women” dei Rolling Stones, con Steven Van Zandt come Keith Richards, il pubblico può ora lanciarsi in un coro di “Sha la la” con “Darlington county”. Il ruggito della chitarra elettrica di Springsteen porta poi dentro un universo rock and roll grazie a “Kitty's Back”, dove trovano spazio improvvisazioni e tecnicismi, con la E Street Band al suo meglio.

La cover di “Nightshift”, brano dei Commodores datato 1984 e loro prima hit dopo l’uscita di Lionel Richie, vede Springsteen lasciare la chitarra e il centro della scena per raggiungere l’estremità della breve pedana a gradini ai piedi del palco per avvicinarsi al pubblico ed esibirsi in totale divertimento. Per l’ultima data del tour europeo, la scaletta ripesca poi “Mary's Place” e l’energia sembra non voler più lasciare il Parco di Monza, che si ritrova quindi catapultato nella frenesia di “Johnny 99” con Springsteen di nuovo al centro del palco con la chitarra elettrica al collo e richiami a "Spirit in the Night", mentre anche il violino ruba la scena e arriva la prima vera interazione con i fan: "Volete ancora di più?".

Un'armonica e il boato del pubblico introducono ora "The river", per un momento intenso e da sing along. La musica si ferma per qualche minuto quando Springsteen ricorda l’amico scomparso George Theiss, compagno nella sua prima band i Castiles. “Quando George Theiss è morto ho realizzato che con la sua scomparsa io sono rimasto l’ultimo componente in vita della nostra prima band. Questa cosa ti fa riflettere e pensare. È come ritrovarsi in piedi sui binari illuminati dalla calda luce bianca di un treno che sta per piombarti addosso. Ti dà una certa chiarezza di pensiero, mai provata prima. L’ultimo eterno regalo che la morte dona ai viventi, è una visione più ampia della vita. Poco dopo la scomparsa di George ho scritto questa canzone: si tratta delle passioni che inseguiamo da bambini non sapendo dove ci condurranno. A 15 anni ci sono solo i 'domani' e i 'buongiorno'. Andando avanti ci sono molti più 'ieri' e 'arrivederci'. Mi ha fatto comprendere ancora di più quanto è importante vivere ogni momento. E quindi, siate buoni verso voi stessi, verso coloro che amate e verso il mondo in cui viviamo”: così Bruce, con questo discorso sottotitolato in italiano sui maxischermi, introduce “Last Man Standing”, eseguita con la sua acustica in modo vibrante.
Con la stessa intensità, ma riaccendendendo cori e salti, arriva poi “Backstreets”. Mentre il buio della sera inizia ad avvolgere il parco, si continua con “Because the night”, la canzone “regalata” da Springsteen a Patti Smith che ne ha fatto una delle sue più grandi hit, e “She’s the one”. Con uno spicchio di luna di fronte al palco e fulmini all’orizzonte, per fortuna lontani, Springsteen e la sua band propongono ora, uno dietro l’altro, alcuni classici che trascinano il pubblico in un coro unico. Si susseguono così “Wrecking Ball”, “The Rising” e “Badlands”, fino a una finta pausa con finti saluti prima dei bis, aperti da "Born to run".
“Bobby Jean” dà il via a un susseguirsi di brani che uniscono le tante generazioni accorse a Monza per Springsteen a cantare a squarciagola le sue canzoni. Si passa quindi a “Glory days”, che vede Bruce e Steven dividersi anche il microfono e divertirsi come ragazzini, poi ai fiati e all’adrenalina di “Dancing in the Dark”. Il Boss torna a richiamare con un urlo “Monza”, prima di presentare la “leggendaria” E Street Band, con cui porta il prato a battere le mani a tempo di “Tenth Avenue Freeze-Out”.
Prima della fine, Springsteen decide di regalare una sorpresa al pubblico di Monza e si lancia in una reinterpretazione di “Twist and Shout” nella versione dei Beatles, mentre a un certo punto incita come al suo solito la folla in cori da “La bamba”. Finisce così la celebrazione della E Street Band e, mentre i componenti della sua storica formazione lasciano il palco, Bruce rimane da solo al centro della scena con la sua chitarra acustica. "Grazie Monza, ti amo Italia! Torneremo”, è la promessa che lascia il Boss, chiudendo poi il concerto con un’intima “I'll See You in My Dreams”, mentre delle luci azzurre proiettano sugli alberi del parco: "This is our letter to you. Thank you. Come back soon", "Questa è la nostra lettera per voi. Grazie. Torneremo presto".

La scaletta
Ecco le canzoni cantate da Springsteen questa sera, aggiornate in tempo reale
No Surrender
Ghosts
Prove it all night
Letter to you
The Promised Land
Out in the streets
Darlington county
Kitty's Back
Nightshift
Mary's Place
Johnny 99
The River
Last Man Standing
Backstreets
Because the Night
She's the One
Wrecking Ball
The Rising
Badlands
Born to run
Bobby Jean
Glory Days
Dancing in the Dark
Tenth Avenue Freeze-Out
Twist and Shout / La Bamba
I'll See You in My Dreams