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Ringo Starr: “l'"ultima" canzone dei Beatles è bellissima"

Recuperata la voce di Lennon con l'aiuto dell'intelligenza artificiale ma il batterista l’apprezza
Ringo Starr: “l'"ultima" canzone dei Beatles è bellissima"

È da tempo che tiene banco la “polemica” e i rumors si susseguono sulla nuova “ultima canzone” dei Beatles. Ora anche Ringo Starr ha espresso il suo parere in merito al brano che è stato creato da Paul McCartney con l'aiuto dell'intelligenza artificiale.

La traccia è stata annunciata per la prima volta da McCartney il mese scorso durante un'intervista con il programma Today di Radio 4, quando ha rivelato di aver usato l'intelligenza artificiale per aiutarlo a finire la canzone "finale" dei Beatles. Da allora si è scatenata la polemica sulla congruità dell’uso di questo strumento su un lavoro dei Beatles.

Secondo Sir Paul la nuova tecnologia gli ha permesso di "districare" la voce di John Lennon da una vecchia traccia demo e completare la canzone a oltre quattro decenni dalla morte del musicista dei Beatles. Si tratterebbe quindi di un uso “limitato” delle potenzialità di questo nuovo approccio tecnologico.

Ora, dopo aver sentito le differenti reazioni da parte dei fan all'idea della canzone, che si sospetta sia il brano inedito del 1978 "Now And Then", l'ex batterista della band Starr ha detto la sua sul progetto, affermando che il risultato finale suona "bellissimo". 

Parlando in un'intervista con la rivista Variety, il batterista ha chiarito che la canzone è stata realizzata utilizzando registrazioni autentiche dell'epoca e che i fan non devono preoccuparsi del fatto che il tutto dipenda dall'intelligenza artificiale.

"Non dipende dall'intelligenza artificiale", ha affermato. “Non è che stiamo fingendo qualcosa. Questa è in realtà la voce di John, la voce e il basso di Paul, George alla chitarra ritmica e io alla batteria.

“Le due cose nuove sono il basso di Paul e io alla batteria… Ci ho lavorato parecchio. E funziona", ha aggiunto. “È una bellissima canzone. Nonostante tutta la follia che c'è intorno, è ancora una bellissima traccia. E la nostra ultima traccia.” Lo ha confermato anche Ringo.

Secondo l'intervista, la "nuova" canzone è quella che McCartney, Starr e Harrison tentarono di realizzare per la prima volta negli anni '90 utilizzando frammenti di canzoni che trovarono scritte da Lennon. (Leggi qui).

Per quanto riguarda il motivo per cui hanno scelto di rivisitare il progetto nel 2023, Starr ha scherzato: “Non lo so. Paul deve aver avuto una giornata lenta.” Riferendosi a quando ha lavorato alla vecchia rielaborazione.

Rispetto a quel primo tentativo (fatto quando l’AI era un ipotesi futuribile) Ringo ha detto che è andato a ri-registrare la batteria e i cori per la canzone. "È commovente, perché noi quattro siamo lì, e non succederà mai più."

Poco dopo aver annunciato la canzone durante la sua apparizione a Radio 4, McCartney ha anche rassicurato i fan sul fatto che il progetto non è realizzato interamente utilizzando l'intelligenza artificiale . “È stato fantastico vedere una risposta così entusiasmante al nostro prossimo progetto sui Beatles. Siamo impazienti di condividere qualcosa" ha scritto Paul.

“Abbiamo visto un po' di confusione e speculazione al riguardo. Sembra che ci siano molte congetture là fuori. Non posso dire molto in questa fase, ma per essere chiari, nulla è stato creato artificialmente o sinteticamente. È tutto vero e ci suoniamo tutti. Abbiamo ripulito alcune registrazioni esistenti, un processo che va avanti da anni.”

L'uso dell'intelligenza artificiale per creare musica negli ultimi mesi si è notevolmente sviluppato e ha diviso gli artisti. L'ex frontman degli Oasis, Liam Gallagher, da un lato ha elogiato apertamente un album di pseudo-Oasis generato dall'intelligenza artificiale come "mega" (un lavoro attribuito agli Aisis) e la cantante canadese Grimes ha confermato che consente ai fan di usare la sua voce nei propri progetti di intelligenza artificiale.

Nick Cave invece ha etichettato la “procedura” come "una grottesca presa in giro di cosa significhi essere umani" e in seguito ha affermato duro che voleva che piattaforme di intelligenza artificiale come ChatGPT "si fottessero, a fanculo, e lasciassero stare la scrittura di canzoni".

C’è da capire se l’uso dell’Intelligenza Artificiale è una moda passeggera, la curiosità del momento o se il fenomeno diventerà consuetudine nell’ambito della discografia. Di sicuro, soprattutto sugli artisti “storici”, i fan continueranno a preferire gli originali piuttosto che ciò che viene (ri)generato da un computer. Una "terza via" di compromesso potrebbe essere quella usata da McCartney cioé usare la tecnologia come supporto, senza che questa sia "creativa".

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