Ligabue torna a ruggire allo stadio

Era il 28 giugno 2019 l’ultima volta che Luciano Ligabue saliva sul palco dello stadio Meazza di Milano, nel suo ultimo tour “strutturato” (lo “Start Tour 2019”). Poi c’è stato il vuoto pandemico a cui è seguito il ritorno nel 2022 con un doppio Campovolo, sette concerti all’Arena di Verona, nel 2023 qualche data europea e due concerti rock in piccoli club a Milano e Roma (Leggi qui la recensione) “warm up” per questi due live (sempre Milano e Roma). In questa estate 2023 il Liga rompe il digiuno degli stadi e si ripresenta (per la tredicesima volta in ventisei anni) a San Siro, Milano, in quella che viene definita la “Scala del rock”. Seguirà poi il 14 luglio una data all’Olimpico di Roma.
Le canzoni e la storia
Per tornare al suo pubblico ha scelto una scaletta che ne ripercorre la carriera arrivando al presente con il nuovo singolo “Riderai” e anche al futuro con l’inedito “Così come sei”, che, entrambe, saranno nel nuovo disco “Dedicato a noi” in uscita il 22 settembre.
A palco ancora spento in attesa che il concerto inizi si nota subito che la struttura è tutta rettangolare, sviluppandosi così solo in orizzontale e non in verticale perché manca quella consueta passerella che porta l’artista in mezzo al pubblico.
L’inizio vede il protagonista salire da solo sul palco con la chitarra (e gli occhiali da sole) a cantare i suoi “Sogni di Rock’n’Roll” accompagnato dal coro del pubblico e dalle immagini in B&N sullo schermo.
La band
Ma il gruppo lo raggiunge immediatamente e si attacca “Questa è la mia vita”. Ad accompagnarlo la solita robusta band composta da: Fede Poggipollini (chitarra), Niccolò Bossini (chitarra), Max Cottafavi (chitarra), Luciano Luisi (tastiere), Ivano Zanotti (batteria), Davide Pezzin (basso). In alcuni momenti sono dunque ben quattro le chitarre (incluso il Liga) a suonare contemporaneamente sul palco.
Il nuovo singolo e i classici
Dopo “I ragazzi sono in giro” arriva il primo momento parlato e anche un cambio di atmosfera (e via gli occhiali da sole). I primi tre brani sono stati una sparata rock molto potente. È ora il momento di “Riderai”, il nuovo singolo, che è una ballata in crescendo che parte acustica per diventare poi elettrica. Sul ledwall alle spalle di Ligabue scorre il testo della canzone, aiutando il pubblico a supportare Liga nel canto.
“Piccola stella senza cielo” fa da cerniera tra la ballata e il rock che torna nuovamente potente con “Salviamoci la pelle”, uno di quei momenti in cui ci sono quattro chitarre sul palco. Il volume e la spinta sonora sono tali che il coro del pubblico non si sente nemmeno.
L’inedito e la sua storia
Arriva il momento dell’inedito e non a caso è subito dopo questo brano, Il motivo lo spiega lo stesso Ligabue. “”Salviamoci la pelle” racconta di due ventenni che vogliono scappare dal loro destino - dice l’autore - Quelli di “Così come sei” sono gli stessi ragazzi che si ritrovano trenta anni dopo e cercano di capire com’è andata.” È una amorevole rock ballad, ideale prosecuzione di “Salviamoci la pelle” che sarà molto apprezzata dal pubblico più adulto (che è tanto) di Luciano. Sullo schermo scorre anche qui il testo che aiuta la comprensione e la scoperta del brano nuovo (che ovviamente è da ascoltare e non cantare).
Si sente bene
Il concerto prosegue serrato, robusto e partecipato, con la band che spinge forte (e anche l’audio è migliore di molti altri concerti nel catino milanese). Poche parole, tanta musica, tanta chitarra, per quello che sembra un ritorno, anzi addirittura una bella spinta sull’acceleratore. Potentissima è “Balliamo sul mondo”, con lo stadio a saltare provocando il consueto movimento ondulatorio “simil sismico”, mentre le chitarre s’intrecciano tra loro, si susseguono, si sovrappongono. L’effetto è quello di grande partecipazione e coinvolgimento suggellato da una vera ovazione a fine brano che è un bagno nel rock.
Tutto si acquieta nella parte iniziale della ballata “Per sempre” (da “Mondovisione”) sulle cui note arriva il momento “torcia del telefonino”. Alle spalle scorrono immagini di un giovanissimo Luciano Ligabue, bambino con i genitori e del cugino G. Il brano si chiude con un lungo assolo di chitarra.
Rock e denuncia
Altra frustata rock arriva su “Il sale della terra” introdotta dalle frasi ad effetto che scorrono sullo schermo: “Questo mondo è anche tuo”, “Le 26 persone più ricche del mondo hanno la stessa ricchezza di quasi 4 miliardi di poveri. 26 = 3.800.000.000”, “152 milioni di bambini sono vittime di sfruttamento minorile”, “25 mila persone muoiono di fame ogni giorno”, “123 milioni di bambini non possono andare a scuola a causa della povertà”.
È ancora rock e alla fine arriva “Certe notti”
Si resta ancora nel rock con la “strana” (per il suo svolgimento e struttura) “I duri hanno due cuori” che Ligabue dice essere la preferita del “Bar Mario”, il suo fan club. Tutto poi si fa rarefatto con “Lettera a G.” (dedicata al cugino scomparso), un brano intenso, acustico e ideale per essere cantato con passione da tutto lo stadio.
La terza parte è un alternarsi di robuste tirate rock con assoli di chitarra, con coinvolgimento del pubblico (“Marlon Brando è sempre lui” con le tastiere in evidenza) e brani più da ascoltare e cantare. Alla fine del concerto ci si arriva con i classici e prima del bis è l’immancabile momento di “Certe notti”, con lo stadio di San Siro che diventa un coro gigantesco illuminato dai telefonini. Coro che torna anche sul finale con “Urlando contro al cielo”.
Evviva il rock
È un sorprendente Ligabue quello che esce da questo live di San Siro, un 63enne che pare aver recuperato una grande energia e la verve rock mettendo in scena un concerto robusto, potente a tratti esplosivo, con le chitarre che ruggiscono forte e marcano in maniera evidente il suono. Sono oltre due ore di energia coinvolgente, in cui le canzoni hanno una loro riconoscibilità, con arrangiamenti interessanti e dinamici. Un concerto da cantare in cui però l’effetto karaoke si annulla perché la musica dal palco copre tutto, il coro resta in sottofondo ma il gradimento del pubblico si nota sulle conclusioni del brano, quando arrivano gli applausi. La bilancia del pop rock questa volta pende maggiormente verso il rock. Interessante.
Scaletta
1. Sogni di rock ‘n’roll
2. Questa è la mia vita
3. I ragazzi sono in giro
4. Riderai
5. Piccola stella senza cielo
6. Salviamoci la pelle
7. Così come sei
8. Una vita da mediano
9. Eri bellissima
10. È venerdì non mi rompete i coglioni
11. Balliamo sul mondo
12. Per sempre
13. Il sale della terra
14. I duri hanno due cuori
15. Lettera a G
16. Libera nos a malo
17. Happy hour
18. Ti sento
19. Un colpo all’anima
20. Marlon brando è sempre lui
21. Il peso della valigia
22. Si viene e si va
23. Tra palco e realtà
24. Certe notti
Bis
25. Non cambierei questa vita con nessun’altra
26. Urlando contro il cielo