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Il folk di Lamante ha radici nella memoria

Abbiamo visto la giovane cantautrice dal vivo e ci è piaciuta. Ecco da dove è partita.
Il folk di Lamante ha radici nella memoria
Credits: Ma9Promotion

Lamante è il progetto musicale di Giorgia Pietribiasi, classe 99, nata e cresciuta nella città di Schio. L’abbiamo vista sul palco del festival La Prima Estate e la sua performance ci ha convinto, spronandoci ad approfondire la sua musica. Per l’occasione ha suonato alcuni dei suoi brani, che passano dalla dimensione band a una più scarna come il primo Vasco Brondi, e ha anche interpretato una cover di “Nuotando nell’aria” dei Marlene Kuntz. È un'artista molto eclettica che inizia a suonare e a scrivere musica da giovanissima.

Suona svariati strumenti e si esprime, oltre che con la musica, anche con arti visive come la fotografia e la pittura. Dopo anni di demo, musica autoprodotta e di concerti in giro per l'Italia, Lamante ha pensato che fosse arrivato il momento di aprire un suo canale sulle piattaforme digitali e pubblicare, loscorso venerdì 23 giugno, “L'ultimo piano”, il suo nuovo singolo. Il video del pezzo è diretto da Nicolò Bassetto e apre la strada a un nuovo progetto musicale, un lavoro che verrà pubblicato in autunno, prodotto da Taketo Gohara e distribuito da Artist First. Il suono di Lamante vacilla tra il folklore del nord e l'entroterra dell'Africa più nera, riuscendo a far combaciare i suoni dei due lontani emisferi.

La sua voce è scura, secca e tagliente come le donne contadine della sua famiglia. Non è un caso che Giorgia, infatti, ami ripercorrere le sue origini e la memoria famigliare con la sua voce. Nei suoi testi e più in generale nella sua visione artistica c’è la volontà di rendere vivi gli eventi della sua memoria (e a volte anche di una memoria più collettiva): miti eroici, fotografie di un'eredità umana, testi visuali e descrittivi di un’atmosfera tribale matriarcale. In questo senso “L'ultimo piano” è un viaggio quasi dantesco nelle stanze della sua vita, mentre all’esterno bussa l’inferno degli uguali, dove tutto viene livellato allo stesso modo: i corpi sono diventati ombre, gli oggetti sono diventati amuleti e i luoghi dei vuoti.

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