Il disco del giorno: Roosevelt Sykes, "The return of..."

Roosevelt Sykes, "The Return of Roosevelt Skyes" (Cd Prestige 1006)
Ci siamo: stamattina ho incrociato due zampognari in centro, gli addobbi nelle vetrine stanno facendo la loro comparsa assieme a pacchi, pacchetti e alle luminarie nelle strade, insomma la grande macchina da guerra natalizia si è inesorabilmente messa in moto. Cerchiamo di sfuggirle fin che si può, cambiando continente e andando a ripescare un vecchio disco del pianista Roosevelt Sykes, vecchio leone del boogie e del rhythm and blues che ebbe il suo primo grande successo nel 1936 e fino al 1950 fu uno dei musicisti più popolari del genere grazie al suo pianismo percussivo e ricco di swing, con fraseggi direttamente ispirati allo stile di pianisti come Ammons, Yancey e Lewis a cui Sykes aggiungeva riff di carattere ancor più marcatamente blues.
Il suo più grande successo fu "The Honeydripper", il cui titolo rimase appiccicato a Roosevelt come soprannome. Anche la sua voce è molto efficace e tipica dello stile "down home" che ebbe una grande diffusione all’interno della comunità afroamericana nella prima metà del XX secolo. Dopo una pausa di oltre cinque anni dovuta a un rovesciamento delle sue fortune discografiche (durante questo periodo Roosevelt continuò ad esibirsi nei club di St. Louis e New Orleans) Sykes fu contattato dal produttore Esmond Edwards dell’etichetta Prestige, che lo mise subito sotto contratto facendo uscire diversi album di ottima qualità, il primo dei quali è quello che vi consiglio oggi.
L’album vede Roosevelt in compagnia di un gruppo singolare formato da due chitarre, batteria e sax tenore, suonati da una band priva di musicisti superstar ma di grande compattezza ritmica, in grado di spingere il groove del pianoforte di Sykes verso temperature che scottano. Il progetto iniziale del disco era quello di recuperare lo stile barrelhouse dei pianisti di inizio secolo, evitando riferimenti al jazz e al rock’n’roll che dominavano i locali in quegli anni. Un vero vademecum del passato, speziato e arricchito da qualche brano nuovo composto da Roosevelt ("Selfish woman", "Hey big momma"). Il pianoforte trascinante di Sykes lucida nuovamente classici come "Driving Wheel" e "Night Time Is the Right Time", sparando raffiche di energia in "Stompin’ the Boogie" e "Set the Meat Outdoors".
Carlo Boccadoro, compositore e direttore d’orchestra, è nato a Macerata nel 1963. Vive e lavora a Milano. Collabora con solisti e orchestre in diverse parti del mondo. E’ autore di numerosi libri di argomento musicale.
Questo testo è tratto da "Lunario della musica: Un disco per ogni giorno dell'anno" pubblicato da Einaudi, per gentile concessione dell'autore e dell'editore.
