King Krule rimane impossibile da incasellare

Inafferrabile, anticonformista, lontano da mode e influenze. Quasi respingente talmente è ruvido. Archy Marshall, 28 anni, come lo abbiamo definito su Rockol, è l'antitesi di Ed Sheeran e dei suoi cloni, un alchimista di stili che concepisce le sue canzoni come pozioni allucinogene piuttosto che come filtri d'amore per far perdere la testa alle ragazzine. L’artista ha annunciato “Space Heavy”, il quarto album in studio del suo alter ego King Krule, in uscita venerdì 9 giugno 2023 su XL Recordings. A dieci anni dal suo disco di debutto “6 feet Beneath the Moon”, il cantautore britannico torna in quella che ha definito la sua “forma migliore”, utilizzando gli anni di esperienza per creare un lavoro che rivela qualcosa di nuovo a ogni ascolto.
Il primo singolo dell’album, “Seaforth”, arriva con un video musicale diretto dall’artista visiva e collaboratrice Jocelyn Anquetil che ci trasporta nella mente addormentata di King Krule per immergerci nelle avventure di due golden retriever, un padre e il suo cucciolo. Scritto dal 2020 al 2022 tra Londra e Liverpool, “Space Heavy” ha preso forma nel corso degli spostamenti tra le due città in cui Marshall si divideva e che chiamava casa. Durante la scrittura dell'album, Archy ha raccontato di essere rimasto affascinato dall'aver lavorato sulla nozione di “spazio intermedio”: “uno spazio infestato da sogni d’amore, che narra di connessioni perdute e di persone e situazioni perse nella ghigliottina dell’universo”. La musica è poi stata sviluppata con il collaboratore e produttore Dilip Harris e dai compagni di band Ignacio Salvadores (sax), George Bass (batteria), James Wilson (basso) e Jack Towell (chitarra).
Il risultato è un album di quindici tracce che abita le profondità del mondo sonoro sotterraneo che Archy ha costruito nel corso della sua carriera come King Krule, e in cui si può ascoltare e riconoscere un artista che non ha mai seguito una precisa corrente. L’autorialità emergente del suo debutto “6 Feet Beneath the Moon”, la tavolozza sonora in continuo mutamento di “The OOZ”, la genuinità spiazzante di “Man Alive!” e la vulnerabilità sofferta espressa nel progetto live “You heat me up, you cool me down”, per le ambizioni del cantautore si vorrebbero fondere in un'unica opera. In linea con l’interesse di Archy per lo spazio intermedio, “Space Heavy” è un album in cui “lo spazio negativo richiede la stessa attenzione di quello positivo perché la ricompensa è ricca solo se si è disposti a guardare nel pantano”, così ci viene spiegato.