Il disco del giorno: Bud Powell Trio, "Round about Midnight..."

Bud Powell Trio, "Round About Midnight at the Blue Note" (Cd Dreyfus FDM 36500-2)
La produzione discografica di Bud Powell, uno dei maggiori pianisti nella storia del jazz, durante gli anni ’60 è estremamente discontinua a causa dei problemi psichici (in quegli anni ormai insanabili) che affliggevano il musicista, ulteriormente peggiorati da un trattamento a dir poco criminale da parte di medici che ritenevano l’elettroshock una panacea universale e costringevano Powell ad autentiche sedute di tortura rovinandogli definitivamente il cervello. Miracolosamente le sue capacità creative, seppur fiaccate da tante inutili crudeltà, riuscirono a sopravvivere e sporadicamente Bud si trovò in grado di suonare ai livelli che lo avevano reso famoso in tutto il mondo.
Trasferitosi a Parigi alla fine degli anni ’50, Bud riuscì a trovare un po’ di pace e quando se la sentiva appariva (spesso senza farsi annunciare) sui palcoscenici dei club di jazz, accolto come una leggenda. Questo superbo Cd documenta, fortunatamente in ottima qualità audio, una delle migliori serate (nel 1962) che videro Powell assieme a due musicisti con cui aveva una lunga consuetudine di lavoro: Pierre Michelot (contrabbasso) e Kenny Clarke (batteria). L’atmosfera intima e familiare del Blue Note Club nonché la vicinanza di questi amici mise Powell a proprio agio, e la qualità della serata ne beneficiò ulteriormente.
In questi anni Powell non voleva più suonare composizioni nuove, affidandosi a consolidati standards o alle pagine cardine del bebop, alla cui nascita aveva contribuito in maniera fondamentale, trovando una particolare affinità spirituale con Thelonious Monk di cui vengono proposti ben quattro pezzi, tra cui un’indimenticabile versione di "Monk’s Mood". È davvero una gioia riascoltare Powell in forma dopo le deludenti prove discografiche di qualche anno prima, e anche se la brillantezza esecutiva delle sue storiche incisioni per l’etichetta Blue Note non viene più raggiunta ci troviamo comunque di fronte a un genio dallo stile inconfondibile e strabordante di fantasia. Le melodie angolose, l’originalità del linguaggio pianistico, la capacità di creare situazioni armoniche sempre inaspettate e lo swing che traspare naturalmente da qualsiasi sua frase sono tutte impronte digitali che Powell lascia su ogni singola traccia del disco, mentre la ritmica lo asseconda con leggerezza e totale empatia artistica.
Carlo Boccadoro, compositore e direttore d’orchestra, è nato a Macerata nel 1963. Vive e lavora a Milano. Collabora con solisti e orchestre in diverse parti del mondo. E’ autore di numerosi libri di argomento musicale.
Questo testo è tratto da "Lunario della musica: Un disco per ogni giorno dell'anno" pubblicato da Einaudi, per gentile concessione dell'autore e dell'editore.
